Assolatte lancia l'allarme: con l'accordo siglato tra Ue e Giappone sono stati esclusi dalla tutela i grandi formaggi italiani. Molto deluso è il presidente Giuseppe Ambrosi, convinto che l'accordo andrà a danneggiare il settore caseario nostrano, liberalizzando di fatto l'italian sounding. Verranno infatti tutelati i nomi composti, ma nulla esclude che si potranno produrre e vendere prodotti che sembrano italiani, ma che con l'Italia non hanno nulla a che fare. La speranza del presidente è che il Parlamento europeo si ravveda.
 

Assolatte lancia l'allarme sui formaggi Italiani in Giappone

L'associazione italiana lattiero casearia ha comunicato che l'accordo Ue-Giappone, siglato a dicembre 2017 ma reso noto solo recentemente, esclude i grandi formaggi italiani dalla tutela in Giappone.
"Tutti i formaggi italiani Dop inseriti nell'accordo risultano infatti oggetto di pesanti eccezioni, che, di fatto, consentono liberamente la loro imitazione e/o copia" si legge in una nota stampa.
Le dieci Dop italiane sono: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di bufala campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio.
 

Ambrosi (Assolatte): "Questo è un errore imperdonabile"

Non senza difficoltà Assolatte era riuscita, collaborando con le autorità nazionali ed europee, a far comprendere nell'accordo bilaterale ben dieci formaggi Dop italiani (sulle diciannove Ig casearie comunitarie inserite nell'accordo). Ovvero il 100% dei formaggi Dop attualmente esportati in Giappone, nessuno escluso.

Una fatica però vanificata. Molto deluso dall'esito delle trattative è Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte, che ha dichiarato: "Altro che garanzie per i nostri formaggi nei mercati esteri. Le eccezioni, le deroghe e le proroghe che li accompagnano svuotano di significato l'intero sistema europeo delle Indicazioni geografiche. E' un errore imperdonabile che danneggia il nostro settore e ci offende".
 

Liberalizzato l'italian sounding

Assolatte era già conscia della necessità di un certo grado di flessibilità per poter riuscire ad arrivare nei prossimi anni ad una piena tutela dei formaggi italiani Dop. Per questo aveva deciso di dare il suo via libera ad alcune limitate eccezioni temporali. Ma la lista delle Ig resa pubblica dalla Commissione "demolisce del tutto la protezione dei formaggi italiani, liberalizzando di fatto l'italian sounding", si legge nel comunicato.
 

Sul mercato giapponese si doveva fare di più

Assolatte spiega che saranno tutelati, ad esempio, i nomi composti Grana Padano e Pecorino Romano, ma chiunque potrà produrre o vendere un "grana", un "padano" o un "romano" realizzato chissà dove e chissà come. Lo stesso è successo per il Parmigiano Reggiano, con un asterisco che salva chiunque voglia registrare il marchio parmesan nel mercato giapponese, "in barba al riconoscimento della Ig e a decenni di lavoro"
"Sul mercato giapponese si doveva ottenere di più, non si doveva cedere" commenta Assolatte.
 

Ambrosi: "I peggiori negoziati mai conclusi dall'Ue"

"I termini negoziati con il Giappone sono i peggiori mai conclusi dall'Unione europea in un accordo commerciale e costituiscono un pericoloso precedente. Speriamo che il Parlamento europeo, chiamato a dare il suo via libera all'intesa, si ravveda" conclude Ambrosi.
 
In collaborazione con Deborah Gianinetti