"Un primo passo importante ed una risposta finalmente concreta alla manifestazione del primo febbraio scorso". Coldiretti Sardegna aveva accolto così positivamente il voto unanime della Commissione Bilancio all'emendamento che lega i 14 milioni stanziati dalla Giunta per il ritiro del Pecorino romano ad un effettivo controllo della spesa da parte degli allevatori.
Il testo del comma 22 dell'articolo 4 della Legge di Stabilità della regione per il 2017, nell'autorizzare per l'anno in corso la spesa di 14 milioni per il finanziamento di un programma di distribuzione gratuita di formaggi ovini Dop prodotti in Sardegna a favore di soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale presenti nel territorio regionale, specifica: "Il programma degli interventi e le relative modalità attuative, sentite le organizzazioni interprofessionali riconosciute, sono approvati con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta degli assessori competenti in materia di politiche sociali e di agricoltura".
Non solo, il successivo periodo designa le "organizzazioni professionali riconosciute" tra i soggetti che "concorrono al coordinamento e monitoraggio del rispetto dei termini e delle condizioni di attuazione del programma".
L'attuazione del programma inoltre è resa affidabile ad Agea sulla base della delibera di Giunta.
Con l'approvazione dell'emendamento, che adesso aspetta il via libera del Consiglio regionale, "si è finalmente dato risposta ad una delle nostre richieste contenute nel documento che abbiamo consegnato ai capogruppo del Consiglio regionale il primo febbraio: 'ogni centesimo pubblico destinato al comparto deve avere una ricaduta certa e diretta sui pastori'" è scritto in una nota della Coldiretti Sardegna.
"I pastori stanno vivendo un delle peggiori stagioni - ricorda il presidente della Coldiretti regionale Battista Cualbu - il latte è pagato a soli 60 centesimi al litro, la metà rispetto a due anni fa, al di sotto dei costi di produzione".
Come se non bastasse anche il meteo sta andando contro i pastori: dopo un autunno ed un inverno pessimo, la primavera non si preannuncia migliore visto che non piove da due mesi.
"Per lungo tempo abbiamo denunciato il bluff dei trasformatori sulle sovrapproduzioni di latte che hanno avuto il solo effetto di far crollare il prezzo del Pecorino romano, oggi fatto pagare ai soli produttori. A dicembre, vista la situazione, abbiamo chiesto l'intervento pubblico per limitare al minimo i danni in una stagione che rischia di far chiudere diversi ovili" ricorda Cualbu.
Tra le altre proposte della Coldiretti c'era anche quella di intervenire con il ritiro del Pecorino romano in surplus - che in questa stagione si sta producendo in percentuali molto inferiori rispetto all'anno scorso - ma solo alla condizione che ci fosse una ricaduta certa su tutta la filiera.
L'altra condizione posta dalla Coldiretti Sardegna è che si ritiri solo ed esclusivamente il Pecorino romano da chi lo ha prodotto e non da soggetti che "approfittando della crisi hanno comprato a prezzi stracciati e domani, speculando ancora una volta sulla crisi, vendono a prezzi maggiorati".
"L'iniziativa politica arriva in ritardo - commenta il direttore della Coldiretti regionale Luca Saba - per questo chiediamo che non si perda altro tempo e attendiamo di essere convocati il prima possibile per concordare le ricadute sui pastori sia dai 14 milioni che di tutte le altre iniziative che si vogliano mettere in campo".