Buone le performance dell'export che continua a crescere e, da gennaio a novembre 2016, è aumentato del +2,7%, con risultati significativi in particolare negli Usa, confermato primo mercato internazionale per la specialità veneto-trentina.
La regolazione dell'offerta ha evitato il deprezzamento delle quotazioni garantendo il parziale assorbimento delle eccedenze produttive dei primi sei mesi del 2016 e il proseguire del percorso di miglioramento del livello qualitativo del prodotto, iniziato nel 2012 con l'introduzione dell'analisi sensoriale obbligatoria.
A riprova, messaggi positivi giungono dalla produzione dell'Asiago Prodotto della montagna, prodotto e trasformato al di sopra dei 600 metri che, grazie all'impegno dei produttori e alle azioni di promozione e valorizzazione realizzate dal Consorzio di tutela, aumenta del 15,60% rispetto al 2015 nelle due tipologie, Fresco e Stagionato.
Sul mercato interno, in un anno difficile per buona parte del comparto lattiero-caseario, il formaggio Asiago, nel periodo gennaio-novembre, conferma il crescente apprezzamento dei consumatori con un lusinghiero +2,3% (dati Iri-Infoscan) dei consumi e un aumento anche dell'indice di penetrazione.
All'estero le esportazioni di formaggio Asiago, da gennaio a novembre 2016, continuano a crescere con buone performance negli Stati Uniti (+11,8%) ed Australia (+16%), entrambi in aumento per il terzo anno consecutivo.
L'Australia, in particolare, si impone per la prima volta come terzo mercato di destinazione delle esportazioni, dopo Usa e Svizzera, superando la Germania, nonostante il buon +7% di quest'ultima.
Asiago Dop guarda al 2017 con fiducia e crescente impegno nell'apertura e consolidamento dei mercati con particolare riferimento agli Stati Uniti e al Canada grazie all'avvio, tra l'altro, del nuovo progetto di promozione triennale condiviso con Speck Alto Adige Igp e Pecorino Romano Dop per un valore di 2,5 milioni di euro, co-finanziato dall'Unione europea.
Prosegue inoltre il forte impegno promozionale nei paesi di lingua tedesca e nell'Europa centro-orientale dove è in fase di svolgimento il progetto congiunto con i consorzi del Parmigiano Reggiano e del Gorgonzola per un valore complessivo di 3 milioni di euro.