Va ancora male la suinicoltura italiana. Lo confermano le analisi del Crefis, il centro ricerche economiche dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali. A dicembre, infatti, e per il terzo mese consecutivo, peggiora la redditività dell'allevamento calcolato dall'indice Crefis: -7,1% rispetto a novembre 2015 e -3,9% rispetto a dicembre 2014.
È la pesantezza del mercato dei suini da macello a gravare sul comparto, nonostante il calo dei principali costi di produzione alimentari a cominciare da mais e soia. A dicembre, il prezzo medio dei suini pesanti sul mercato di Modena si è fermato a 1,242 euro/Kg, in calo del 7,2% rispetto al mese precedente; ma a colpire è soprattutto il dato tendenziale, cioè rispetto al 2014, che segna -8,9%. Negativa anche la congiuntura dei suini leggeri da allevamento, i cui prezzi a dicembre scendono del 4,9% rispetto a novembre; positivo in questo caso il confronto con il 2004 (+2,5%). Peraltro, la situazione non è migliore anche nel resto d'Europa, dove la redditività media è risultata a dicembre in discesa (-4,9% su base congiunturale e -7% su base tendenziale).

Bene, invece, i macelli
Decisamente positivo, come conseguenza, l'andamento a dicembre della macellazione di suini. L'indice Crefis di redditività segna infatti +10% su base congiunturale e +12,5% rispetto al 2014, una delle migliori perfomance in oltre un decennio. Un buon risultato, dovuto certamente al forte calo del prezzo dei suini, principale costo per i macellatori, ma anche per la buona fase del mercato dei lombi freschi, i cui prezzi a dicembre sono saliti alla Cun del 10,7% rispetto a novembre (con variazioni tendenziali ancora però negative: -3,8%). Mentre, sempre a dicembre, sono risultati in discesa i prezzi delle cosce fresche pesanti, sia per crudo tipico (4,312 euro/Kg), con variazioni negative rispetto a novembre (-3,4%), ma positive su base tendenziale (+10,7%), sia per crudo generico (-4,4% il dato congiunturale e +17,2% il dato tendenziale).

Migliorano i prosciutti Dop
Dicembre ha mostrato un forte aumento anche della redditività della fase di stagionatura dei prosciutti, sia Dop che non tutelati. In particolare, l’indice Crefis della stagionatura del Prosciutto di Parma Dop pesante è migliorato, rispetto a novembre, del 4,2% e addirittura del 14% rispetto al 2014. Un risultato che si spiega con i bassi livelli di prezzo delle cosce fresche di circa un anno fa, periodo di inizio della stagionatura dei prosciutti giunti a maturazione a dicembre. Per quanto riguarda i prosciutti generici, la redditività è migliorata dello 0,5% su base congiunturale e dell'1,5% su base tendenziale.