Crolla a maggio la redditività dell'allevamento dei suini da macello. Dopo due mesi contraddistinti da aumenti, l'indice Crefis (Centro di ricerche economiche dell'Università Cattolica di Piacenza) della fase primaria è peggiorato di quasi l’11%. Nonostante la sensibile contrazione su base congiunturale, la redditività della fase d’allevamento resta ancora su livelli superiori (del 4,9%) rispetto a quelli di maggio 2014. Il cattivo andamento dell'allevamento è soprattutto da addebitare al momento molto negativo del mercato. A maggio è infatti del 5% la discesa rispetto ad aprile del prezzo registrato alla Cun dai suini da macello pesanti, che è dunque sceso a 1,255 euro/Kg. Un calo marcato, segnalato anche dalla variazione tendenziale che arriva a -14,1%.

I macelli ringraziano
Anche grazie al forte deprezzamento del suino da macello sale la redditività della macellazione:+4,9% su base congiunturale e +11,0% su base tendenziale. Una buona perfomance ma tutta basata sul lato dei costi, visto che a maggio il mercato dei tagli freschi, soprattutto in alcuni segmenti, è stato negativo. Calano infatti, anche se lievemente, le quotazioni Cun delle cosce pesanti (-0,2% rispetto ad aprile); peraltro le variazioni tendenziali rimangono positive (+3,1%). Calano anche le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche con variazioni negative, rispetto ad aprile, dello 0,5%. Più marcato il calo rispetto ad aprile 2014: -1,5%. Uno sguardo infine ai tagli di carne fresca, con i prezzi Cun dei lombi taglio Modena in discesa rispetto ad aprile dell'1,6%, ma balza soprattutto all'evidenza un -8,3% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

Gap fra prosciutti
Nella fase di stagionatura permane, anzi si approfondisce, il gap di redditività tra prosciutti Dop (in particolare Prosciutto di Parma) e generici. Anche a maggio, la redditività dei prosciutti a Denominazione di origine protetta è risultata inferiore a quella dei prosciutti non tutelati del 13% nel caso della tipologia leggera e del 4,1% nel caso di quella pesante. Peraltro, secondo l'indice Crefis, a maggio la redditività della fase di stagionatura dei prosciutti è migliorata, rispetto ad aprile, per tutte le tipologie; ma è stato maggiore l'aumento dei prosciutti pesanti non tutelati (+3,3%) rispetto ai Dop (+0,8%). Su base tendenziale, però, la redditività dei Dop pesanti scende di oltre il 6%, mentre sale del 2,6% nel caso dei prosciutti generici.
Per quanto riguarda il mercato dei prosciutti, ad aprile sono risultate stabili le quotazioni del Parma, quotato 7,475 euro/kg nella tipologia pesante; mentre il confronto con l'anno scorso segna +1,7%. Continua a crescere il prezzo del prosciutto di San Daniele che a maggio arriva a quotare 11,250 euro/kg: +1,9% la variazione congiunturale e +3,2% quella tendenziale.