Ad annunciarlo oggi in una affollata conferenza stampa a Ragusa è Pietro Greco, direttore della Coldiretti di Ragusa, che spiega ad AgroNotizie: ”Quindici aziende zootecniche di Modica e Ragusa hanno già inviato il primo carico di 150 quintali di latte ad un caseificio cooperativo calabrese, con il quale si è fissato il prezzo di 40 centesimi al litro. Si tratta di un accordo commerciale economicamente valido per le nostre aziende – sottolinea Greco, che annuncia - ma è anche l’ennesimo atto che mira a risollevare il comparto zootecnico, negli ultimi anni colpito da una grave crisi”.
L’accordo di fornitura tra le 15 aziende zootecniche del ragusano ed il caseificio cooperativo calabrese è quindi una mossa nella “battaglia del latte” che vede allevatori ed industriali contrapposti in un vero e proprio braccio di ferro dai primi del mese di aprile, quando è scaduto il contratto collettivo di conferimento. “Puntiamo a dimostrare agli industriali che 40 centesimi al litro è il giusto prezzo – spiega Greco – il nostro obiettivo è scatenare un effetto di trascinamento, specie lì dove il rapporto di fornitura è tra piccoli allevatori e cooperative del ragusano.”
In provincia di Ragusa il 40% del latte, prodotto da circa 20mila capi di 700 allevamenti, è acquistato da Parmalat, il 20% da Latterie Riunite, mentre il restante 40% è comprato da cooperative di trasformatori. “Le cooperative spesso però funzionano da intermediari di latte – denuncia Greco – tra gli allevatori e Parmalat, cosa che ha alimentato le attese di una diminuzione ulteriore del prezzo alla stalla da parte degli industriali.”
Sul prezzo del latte alla stalla in Sicilia attualmente vige complessivamente ancora “Una situazione di assoluto caos - spiega il direttore di Coldiretti Ragusa - poiché in assenza di un nuovo accordo collettivo gli industriali sembra stiano tenendo il prezzo del latte alla stalla nei contratti con le singole aziende a 35 centesimi al litro”.
Greco dice ancora: ”In queste settimane era stato prospettato dalla controparte un prezzo di 38 centesimi, ma fissato in base a fasce di conferimento e riservato solo a tutte le aziende siciliane che superano i 2 quintali al mese. Quelle che conferiscono minore quantità, progressivamente verrebbero pagate meno, fino a scendere sui 36 centesimi. Una situazione che agli allevatori ragusani, che allevano prevalentemente Modicane tenute al pascolo, non può che stare stretta, visto che si tratta di piccole e medie aziende che raramente raggiungono la fascia da 2 quintali al mese”.