Nella strategia del Consorzio la promozione verso l’estero rappresenta una parte fondamentale dell’attività e degli impegni finanziari. Ormai, con oltre 1,5 milioni di forme, il 34% del Grana Padano è venduto fuori dall’Italia.
“Per Grana Padano – afferma Nicola Cesare Baldrighi - il Giappone è uno dei due Paesi emergenti, assieme alla Russia, dove a fronte di investimenti ancora non rilevanti, i risultati sono molto confortanti. Il cibo giapponese in Italia è sempre più apprezzato così come sappiamo che in Giappone il fascino e l’appeal del food italiano è già molto radicato anche nella popolazione di fascia media. Il nostro impegno nei prossimi anni, quindi, sarà significativo”.
La delegazione è stata guidata dal direttore generale Matsuoka Toshio e dal segretario generale Ukai Kenji dell'I-Bac (Aichi-Nagoya International Access Business Center), ente speciale a supporto dei progetti internazionali verso il Paese creato dalle principali Istituzioni di Governo giapponesi e di Nagoya. L'incontro, il primo di una serie, rientra nel nuovo piano del Consorzio di tutela per la promozione continuativa di questa eccellenza italiana in Giappone in partnership con il Wjnetwork International di Riccardo d’Urso, che ne coordinerà e svilupperà i progetti da quest’anno per riprendere una politica mirata di comunicazione e di diffusione del Grana Padano, e dunque del made in Italy.
“Il Giappone è un Paese con grosse potenzialità di sviluppo – sottolinea infine Baldrighi – un mercato molto ricco di consumatori sensibili alla qualità e attenti alla comunicazione in rete, quindi ai nuovi media. Questo primo progetto con la città di Nagoya ci permetterà di individuare i temi e i contenuti più importanti da sviluppare in futuro con gli amici del Sol Levante”.
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