Molti, noi fra questi, erano pronti a una lunga trattativa per il rinnovo del prezzo del latte in Lombardia. Mai come questa volta, al contrario, il rinnovo è invece arrivato ancor prima della scadenza naturale del precedente accordo che cessava il 31 gennaio. Per di più con un significativo aumento del prezzo, che da 42 centesimi è passato a 44,5 centesimi di euro al litro, come anticipato alcuni giorni fa anche da Agronotizie. Certo, in alcune regioni come ad esempio nelle Marche, le trattative per il rinnovo del prezzo del latte sono ancora in alto mare, ma è significativo ciò che è accaduto in Lombardia. Tanto più che il prezzo del latte spot è in fase di flessione. Come mai, è lecito chiedersi, tanta disponibilità da parte delle industrie di trasformazione nell'accettare le richieste degli allevatori? Una possibile risposta la possiamo trovare nell'andamento della produzione di latte in Italia e nel resto del mondo.

In Italia...
Iniziamo da casa nostra dove le produzioni hanno registrato a ottobre un'ulteriore flessione dell'1,9% rispetto allo scorso anno. I cali maggiori si sono registrati nelle regioni a maggior vocazione zootecnica come Lombardia e Veneto, ma riduzioni significative si sono avute anche in Lazio e in Puglia. I dati resi noti da Agea in questi giorni dicono infatti che le consegne di latte si sono fermate a ottobre 2013 a 6,14 milioni di tonnellate contro i 6,25 milioni di tonnellate dell'anno precedente. Si conferma così la tendenza alla flessione che già si era registrata nei mesi precedenti. Una situazione che ci mette al riparo da possibili multe per lo sforamento delle quote latte, ma che al contempo crea qualche possibile tensione sul mercato del latte, in particolare per le produzioni tipiche e di qualità.

...e nel mondo
Un aiuto a chiudere in fretta la trattativa sul prezzo del latte lo si è avuto poi dalle ultime notizie sull'andamento della produzione di latte nel mondo. Le stime sulla produzione australiana parlano di una riduzione o al massimo di una situazione stabile, mentre i possibili aumenti in altre aree a forte produzione potrebbero essere facilmente assorbiti da una domanda in fermento. Questi gli ingredienti che hanno portato a chiudere la trattativa sul prezzo del latte così velocemente e con soddisfazione da parte delle rappresentanze degli allevatori. Una situazione che si spera possa ripetersi il 30 giugno quando l'attuale accordo andrà in scadenza e si apriranno di nuovo le trattative per la definizione del prezzo.