"Quello che abbiamo condiviso è un grido di dolore a cui non possiamo restare insensibili. Se il ministero delle Politiche agricole riguardo all'iniqua ripartizione delle risorse, a livello nazionale, per i controlli funzionali svolti dalle associazioni di allevatori dimostra scarsa attenzione e conoscenza del comparto, noi dobbiamo reagire e tutelare la zootecnia lombarda e del Nord". Così l'assessore all'Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, in occasione dell'incontro a Cremona con il presidente dell'Associazione provinciale Allevatori, Apa, Riccardo Crotti.

Lo scorso 29 agosto Fava, in una lettera al ministero per le Politiche agricole, aveva chiesto che fosse rivisto il criterio di assegnazione dei fondi per i controlli funzionali svolti dalle associazioni degli allevatori. "Paradossalmente in Lombardia - scriveva l'assessore in quella data -, regione in cui si controlla la metà dei capi, dove maggiore è la presenza di bovini da latte e si effettuano il numero più elevato di controlli e analisi quantitative, siamo penalizzati dall'assegnazione di risorseappena il 26% del totale disponibile". "Cercheremo in tutti i modi di trovare le risorse necessarie - ha detto Fava, citando la risposta ricevuta in merito alla richiesta di chiarimenti sull'assegnazione di fondi per i controlli funzionali - per evitare che questo disegno, che vorrebbe riportare tutte le competenze al centro, possa travolgere i quasi 4000 allevatori che quotidianamente utilizzano con soddisfazione i servizi delle Apa provinciali nell'ambito del Sata regionale".

L'assessore ha commentato: "Ancora una volta ci dobbiamo misurare con una politica romana che per incompetenza cerca di gestire un comparto senza intervenire come dovrebbe a sostengo dello stesso. Ho garantito al presidente Crotti il mio impegno personale per concordare insieme alla rappresentanza regionale di settore azioni che ci possano far uscire dall'emergenza che viviamo, nel 2014". "Il passaggio su Cremona - ha aggiunto Fava - è stato un passo preliminare per allargare il discorso su base regionale, in vista dell'assemblea di domani dell'Aral, in occasione della quale condividere al meglio l'unico obiettivo da perseguire: salvare la zootecnia lombarda e del Nord".

"Trovo di dubbio gusto - ha poi concluso l'assessore - almeno sotto il profilo formale che, rispetto alla nostra richiesta di agosto, la risposta del ministero arrivi solo a novembre, nemmeno direttamente dal ministro ma semplicemente allegando una scheda firmata da un funzionario e già vecchia di mesi. Scheda che dà una risposta sbagliata rispetto alla vicenda del laboratorio Lgs di Cremona, questione che Regione Lombardia ha già affrontato e parzialmente risolto con Aia nazionale. Notizie vecchie, ma soprattutto espressione di un'attenzione al problema burocratica e centralista".