Dopo dodici anni Nino Andena lascia la presidenza di Aia, l'associazione italiana allevatori. “Torno in mezzo alle mie vacche, orgoglioso di essere un socio di Aia” scrive sul “L'Allevatore”, il periodico dell'associazione. Eletto nel maggio del 2001, Andena si è trovato a guidare l'associazione in momenti di grandi cambiamenti e in passaggi difficili. I lettori di Agronotizie ricorderanno le difficoltà incontrate da Aia all'indomani dei tagli del sostegno pubblico alle attività di selezione. Problemi superati con una profonda riorganizzazione del “sistema allevatori” che ha portato a compattare la rete territoriale di rappresentanza della zootecnia italiana. Le associazioni provinciali allevatori che ne costituivano l'ossatura sono state in qualche caso chiuse, in altre raggruppate. La “governance” in altri casi è divenuta regionale e via di questo passo. Ma non è stato facile e Andena non lo nasconde. “Se non ci fossero stati - scrive Andena - sbarramenti miopi e talvolta dolosi avremmo ultimato questo rinnovamento già da tempo, ma i piccoli potentati locali ci hanno rallentato, aggravando di fatto la situazione finanziaria di molte Apa e mettendo a rischio posti di lavoro che invece avrebbero potuto essere salvati.”
Il futuro
Al suo successore Andena lascia un'associazione più snella e pronta a raccogliere le nuove sfide, che non saranno solo di carattere economico, ma avranno molti risvolti tecnici e pratici, a iniziare dai nuovi strumenti che l'affinamento della genomica mette a disposizione per la selezione degli animali. Ma chi sarà il successore di Andena? La scelta sarà fatta dal nuovo Comitato Direttivo, appena eletto e che rimarrà in carica sino al 2016 Ne ricordiamo i nomi: Gianpiero Ameglio, Fabrizio Benedetti, Roberto Chialva, Mauro D’Acri, Paride Di Memmo, Mauro Di Zio, Palmino Ferramosca, Alberto Gandolfi, Daniel Gasser, Fabio Minardi, Pietro Molinaro, Enzo Nesta, Luca Panichi, Germano Pe’, Albino Pistone, Luciano Pozzerle, Ettore Prandini, Diego Rigoni, Pietro Salcuni, Mauro Testa, Luca Vadori e Giuseppe Valente.
La scelta
Non ci sarà molto da attendere. Nei primi giorni di marzo i nuovi vertici di Aia si riuniranno per eleggere il loro presidente. Nell'esprimere la loro scelta riusciranno a sgombrare il campo dalle eterne rivalità fra l'una e l'altra organizzazione agricola? Non lo crediamo, al solito si bisticcerà proprio su questi aspetti, inutili. Consoliamoci sapendo sin d'ora che comunque il prossimo presidente di Aia sarà ancora una volta un Allevatore e la A maiuscola non è casuale. Questa è già una certezza.