Si chiama Sib Test ed è lo schema di selezione adottato per il miglioramento del nostro patrimonio genetico in campo suino. Conosciuto anche con il nome di “prova dei fratelli”, si basa sulla valutazione delle performance e sulle caratteristiche genetiche dei collaterali, i fratelli appunto. In questi giorni l'Anas, l'associazione dei suinicoltori italiani, che si occupa del miglioramento genetico e della gestione dei Libri genealogici delle nostre razze, ha reso noti i risultati conseguiti in questo campo. Il confronto con la realtà di venti anni addietro (la selezione comporta tempi lunghi) conferma la bontà degli indirizzi selettivi adottati, volti a ottenere suini ancor più vocati alla trasformazione in salumi e insaccati.
Quantità e qualità
Il confronto evidenzia in particolare la migliore efficienza degli animali selezionati, capaci di un più rapido accrescimento e di una maggiore capacità di trasformare gli alimenti in carne. Un miglioramento che si riscontra poi nella qualità della carcassa e delle cosce. Che corrisponde ad un aumento dei tagli magri lasciando tuttavia una buona copertura in lardo delle cosce (fondamentale per la produzione dei prosciutti) ed un equilibrato calo di stagionatura.
Le nostre razze
A vantare questi risultati sono le razze Large White italiana, la Landrace italiana e la Duroc italiana. Quest'ultima può anche vantare l'assenza di infiltrazione di grasso nelle cosce.
A questi ottimi risultati, sottolinea Anas, si aggiunge il vantaggio che la selezione del Libro genealogico italiano è l'unica al mondo che migliora anche nelle razze femminili Large White e Landrace le caratteristiche utili alle lavorazioni che portano alle produzioni a marchio Dop. Per gli allevatori che operano nell'ambito delle Dop, è ancora Anas ad evidenziarlo, l'impiego di verri Duroc e scrofe Large White e Landrace usciti dalla selezione italiana è condizione per ottenere sia uniformità nei tagli, sia performance produttive idonee a contenere i costi di produzione.