L'accordo sul prezzo del latte in Lombardia è stato raggiunto. Per il periodo da ottobre a dicembre gli allevatori riceveranno 403 euro ogni mille litri di latte venduto. E per i primi tre mesi del prossimo anno, sino a marzo, dunque, il prezzo salirà a 407 euro. L'accordo precedente partiva da 390 euro per fermarsi ad un massimo di 400 euro per mille litri. Anche questa volta si tratta però di un accordo parziale perché a firmarlo non c'è Assolatte (l'associazione delle industrie lattiere), ma solo Italatte che per quanto importante (società del gruppo Lactalis, nota con molti e noti marchi come Galbani, Invernizzi e Cademartori, ai quali ha da poco aggiunto anche quello di Parmalat) non rappresenta comunque la totalità del latte lombardo.

 

Ci sono tutti

Questa volta l'accordo è stato siglato anche da Confagricoltura e non solo da Coldiretti e Cia come avvenuto in precedenza. Segno di un'intesa allargata e condivisa che lascia ben sperare, visto che la zootecnia da latte ha di fronte sfide ben più impegnative di questa. Il prezzo che è stato deciso è peraltro fra i più alti nei paesi della Ue ed è allineato alle quotazioni del latte spot (quello venduto fuori dai contratti) che sulla piazza di Lodi è da tempo assestato su una media di circa 440 euro. L'aver ottenuto un aumento del prezzo per i primi mesi del 2012 apre buone speranze sull'andamento delle quotazioni dei due grandi “grana”, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. La spinta sulla produzione di questi due formaggi che si è registrata negli ultimi mesi lascerebbe infatti temere una flessione delle quotazioni che trascinerebbe verso il basso anche il prezzo del latte. Ma così non sarà, stando alle previsioni delle industrie del latte. Queste almeno sono le conclusioni che si possono trarre dall’aumento di prezzo che gli allevatori sono riusciti a strappare.

 

Non parte l'indice

Vedremo come evolveranno i mercati. Intanto registriamo la delusione di chi sperava che dopo l'esempio piemontese, dove l'indicizzazione del prezzo è già attuata, anche in Lombardia si potesse seguire una strada analoga. Non è andata così. Peccato, perché la Lombardia, dove si produce il 40% di tutto il latte italiano, è inevitabilmente la capofila alla quale tutti guardano per decidere le politiche del settore zootecnico. Vedremo se a marzo 2012, quando l'accordo appena siglato dovrà essere rinnovato, i tempi saranno maturi per questo salto di qualità che chiuderebbe la stagione delle incertezze contrattuali.