Ok al modello di riassetto organizzativo dell’Associazione regionale allevatori della Toscana. Tre gli assi attorno a cui sarà sviluppato il nuovo e moderno sistema regionale degli allevatori che dovrà guidare nel futuro la zootecnia toscana: il consolidamento delle attività istituzionali che da sempre ne contraddistinguono l’operato giustificandone la fondamentale presenza sul territorio, il rilancio attraverso un pacchetto di nuovi servizi e consulenze tecniche sempre più specifiche nel segno della tecnologia e della scienza, e la partecipazione diretta all’interno degli accordi di filiera con la stipula di intese e rapporti, per esempio, con la grande distribuzione organizzata.

Sono a grandi linee i principali aspetti del progetto di riorganizzazione e ristrutturazione presentato questa mattina a Firenze dai vertici regionali dell’Associazione allevatori alla presenza del direttore dell’Associazione italiana allevatori, Paolo Scrocchi, dell’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori e ai rappresentanti delle organizzazioni agricole Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

Un progetto che ha l’ambizioso obiettivo non solo di garantire un futuro ad un’associazione il cui ruolo è strategico oltre che per il mondo della zootecnia attraverso la tutela ed il miglioramento del patrimonio genetico, vedi la tenuta del registro genealogico, per tutto il sistema agricoltura.