Sono 18 i paesi che hanno dato vita all'Associazione europea degli allevamenti da latte (EDF), la cui missione è quella di favorire lo scambio di informazioni e conoscenze fra gli allevatori. Nata nel settembre del 1990 a Stoneleigh nel Regno Unito, Edf ha voluto celebrare i suoi ormai prossimi  20 anni di attività organizzando per la prima volta il suo annuale congresso in Italia. Come sede dell'incontro è stata scelta la piemontese Saluzzo dove dal 23 al 25 giugno si è discusso di allevamento della vacca da latte negli ambienti del Mediterraneo. Molti gli argomenti affrontati, con un'attenzione particolare a quelli di interesse economico, a iniziare dal costo di produzione del latte, che risulta in media di 41,80 euro per quintale di latte. Contro un prezzo medio di vendita che è di soli 28 euro per quintale. Sono questi i dati emersi dall’indagine che ha coinvolto 264 aziende in 18 diversi Paesi europei.

 

Ottimisti, nonostante tutto

Nonostante le evidenti difficoltà del settore, i risultati di un’altra indagine promossa da Edf su un campione di circa 2000 allevamenti, ha evidenziato la propensione degli allevatori a realizzare investimenti. Segno di un ottimismo di fondo che trae origine dalla consapevolezza nelle possibilità di sviluppo del settore lattiero caseario, per il quale si prevede una crescita in particolare nelle aree del centro Europa. Purtroppo l’Italia non fa parte di questo gruppo e le previsioni per il nostro Paese tendono a disegnare un futuro contrassegnato da una flessione della produzione. In compenso c’è da tenere conto che la popolazione mondiale aumenta al ritmo di 80 milioni di persone all’anno ed è in crescita l’economia mondiale e così pure i redditi dei cittadini in molte parti del mondo. Tutti elementi che lasciano prevedere un aumento della domanda di alimenti importanti come il latte e suoi derivati. Questa è, in estrema sintesi, l’analisi presentata da Alberto Menghi, ricercatore del Crpa, il Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia che è anche   referente scientifico italiano per Edf.

 

I rischi per il latte italiano

L'aumento della domanda di latte nel mondo lascia prevedere un rialzo del prezzo del latte. “Purtroppo questi aumenti – ha evidenziato Menghi -  tardano a trasferirsi sui listini dei produttori italiani, mettendo in pericolo la sopravvivenza dei nostri allevamenti.” Uno scenario preoccupante che coinvolge le produzioni  legate al territorio e non solo i prodotti a marchio Dop. Un pericolo da evitare anche con il coinvolgimento delle industrie di trasformazione, presenti al congresso Edf con il presidente dell' International Dairy Federation (l’associazione mondiale delle industrie di trasformazione),  Richard Doyle. L'insieme dei lavori congressuali ha confermato la volontà degli allevatori italiani di affrontare la sfida del mercato internazionale avvalendosi dello scambio di informazioni promosso da Edf. Perché  oggi non si può affrontare un mercato volatile e "nervoso" come quello del latte  senza conoscerlo intimamente.