Tempo spiccatamente instabile caratterizzerà l'areale del Mediterraneo ad iniziare dal weekend, con flussi piuttosto freddi di estrazione artica che dopo aver raggiunto l'Italia, dapprima dalla Valle del Rodano e poi dalla Porta della Bora, andranno a scavare un vortice depressionario sull'alto Tirreno. La configurazione ipotizzata desterà qualche preoccupazione per la nostra Penisola, in quanto le precipitazioni risulteranno importanti e accompagnate da una vivace ventilazione.

L'aria fredda alimenterà la perturbazione ed i fenomeni si concentreranno maggiormente sul Nord Est, Liguria, Toscana e regioni centromeridionali, con nevicate a bassa quota non escluse in Emilia, tra Parma e Bologna, possibili parziali coinvolgimenti anche di Romagna e Veneto.

Analisi e previsione

L'alta pressione subirà una battuta di arresto e nei prossimi giorni assisteremo ad uno sconvolgimento del quadro meteo climatico sul nostro Paese, passando dai valori primaverili di queste ultime ore a condizioni fortemente instabili.

Analizzando il contesto europeo l'attenzione si focalizza in particolare tra la Penisola Scandinava e la Russia, ove è presente una vasta depressione ricolma di aria gelida con valori al suolo che si aggirano sui 20°C sotto lo zero, pronta ad affondare verso gli Stati centrali del Continente. Nel corso delle prossime ore non avvertiremo però nulla di fatto, tant'è che l'anticiclone continuerà a dominare sul Mediterraneo assicurando una sostanziale stabilità atmosferica con temperature gradevolmente miti in un contesto soleggiato con poche velature in transito.

I primi effetti del cambiamento profilato diverranno tangibili da venerdì 25 febbraio, quando un cedimento di valori barici lascerà filtrare correnti più fredde in discesa dal nord Europa e dirette verso gli Stati centrali; questo flusso d'aria si spingerà fin sul bacino del Mediterraneo, sia dalla Porta della Bora, sia dalla Valle del Rodano e gli importanti contrasti, tra l'aria fredda in arrivo e quella più calda preesistente, genereranno la classica depressione secondaria sul medio e alto Tirreno dando il via ad una fase di maltempo.

L'irruzione fredda in ingresso inizierà una lenta evoluzione verso Sud Est, così dal Mar Ligure scivolerà sul Mar Tirreno, con le prime precipitazioni che interesseranno Lombardia e Nord Est già dalle prime ore di sabato 26 febbraio, in estensione soprattutto alle regioni del Centro Sud e alle due Isole Maggiori.
Seguirà una flessione termica sensibile dovuta dall'aria sempre più fredda richiamata dal ciclone e questo potrebbe determinare delle nevicate localmente sino al piano sull'Emilia Romagna.

Il maltempo si concentrerà maggiormente sulle regioni centromeridionali e sulla in Sicilia nella giornata domenicale, con forti fenomeni anche a sfondo temporalesco e nevicate fino a quote collinari. Un generale miglioramento inizierà invece ad interessare i settori nordoccidentali grazie ad un aumento dei valori barici e all'intervento di ampi spazi sereni, pur con temperature piuttosto contenute.

 

Tendenza per la nuova settimana

Condizioni più consone al periodo interesseranno anche i primi giorni della nuova settimana, quando è prevista la formazione di un altro vortice ciclonico secondario sui nostri mari. Tale figura porterà nuove precipitazioni di rilievo e le temperature ancora basse garantiranno ulteriori nevicate fino a quote collinari.

Oltre confine noteremo però un raffreddamento dell'Europa orientale, laddove si andrà a costituire un vasto lago gelido. Dai modelli previsionali emerge oltretutto un primo interessante indebolimento del vortice polare e, anche grazie ai blocchi anticicloni che si andranno a instaurare sui settori centroccidentali del Continente, potrebbero generarsi importanti moti retrogradi in grado di traghettare parte di quell'aria gelida fin sull'Italia.

Tra le ipotesi evolutive dei più autorevoli centri di previsione emerge difatti l'arrivo di un nucleo di aria ancora più fredda nei primi giorni di marzo, il quale porterà altre nevicate fino a bassa quota sulle regioni del Centro Nord.

La prima decade di marzo potrebbe di conseguenza essere caratterizzata da valori termici tipicamente invernali.

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