Fomet spa da decenni lavora per produrre fertilizzanti specialistici in grado di nutrire le piante e sostenere le produzioni agricole. Senza dubbio l'agricoltura negli ultimi 45 anni ha subito molti cambiamenti, passando da un'agricoltura estensiva (prevalentemente di sfruttamento delle risorse naturali) per arrivare a un'agricoltura moderna (agricoltura integrata) che mira alla conservazione delle risorse naturali e alla diminuzione dell'impatto ambientale del comparto agricolo.

Anche se in 45 anni sono cambiate molte cose, la filosofia di Fomet è rimasta la stessa: "Lavoriamo in sinergia con la natura". L'azienda produce per fornire fertilizzanti di altissima qualità ma con una attenzione in più verso l'ambiente. Un'intera gamma di prodotti derivati da un accurato processo di filiera certificata.
Mezzi tecnici AIAB e carbon foot print tra le certificazioni più importanti in questo ambito.

Fomet pone al centro della loro attenzione il recupero di matrici organiche selezionate, lavorate attraverso processi naturali, controllati con i più innovativi sistemi di gestione (Fometl@b).
Lo scopo è quello di migliorare le caratteristiche qualitative delle matrici di partenza (es. letami fermentati/umificati) per fornire prodotti stabili e ricchi di nutrienti (fertilizzanti organici, organo-minerali e biostimolanti).
Puntiamo a recuperare il meglio dalla natura con il massimo dell'efficienza (controllo), per ottenere fertilizzanti che contengono: microrganismi utili, sostanza organica fermentata, humus, acidi umici, acidi fulvici, macro e micronutrienti di origine organica.
 
prove in campo

Nell'ultimo decennio i sistemi di gestione agricola sostenibili (agricoltura biologica, agricoltura biodinamica, agricoltura integrata) hanno subito un considerevole incremento in termini di importanza all'interno dei mercati europei e di superficie coltivata. Le superfici coltivate attraverso gestione biologica sono passate da 8,3 milioni di ettari in Eu nel 2008, ai circa 12 milioni di ettari nel 2014 (fonte Lampkin, Nic; FIBL – AMI Surveys 2006-2016 and Organic data network based on national and Eurostat data) con un probabile incremento del 68% della superficie bio in 10 anni.

A questo proposito Fomet spa ha deciso di investire nella sperimentazione applicata, workshop e prove di campo – tra alcune collaborazioni quella con il comune di Muzzana del Turgnano e L'Associazione italiana per l'agricoltura biologica Friuli Venezia Giulia (AIAB-APROBIO FVG).
Lo scopo principale è quello di raccogliere e diffondere informazioni utili per gestire una corretta fertilizzazione dei cereali bio, abbinando fertilizzanti organici a tecniche come il sovescio a nuove pratiche di agricoltura conservativa (Roller Crimper/minimun tillage/ecc). 
L'attività sopra descritta si protrae dal 2015.
 
sperimentazioni in campo
 
Nell'immagine sono rappresentate alcune delle fasi più importanti riguardanti le prove tecniche di campagna presso il comune di Muzzana del Turgnano e Sacile (PN). I temi trattati sono il sovescio (interramento cover crop), la fertilizzazione organica azotata con Azocor® 105, l'inoculo di microrganismi utili con Orosoil® (Trichoderma e Glomus spp.) per aumentare la solubilità di alcuni nutrienti e la radicazione delle colture. Il filo conduttore per tutte le prove è stato l'impiego di Fertildung® come soluzione per incrementare le riserve di sostanza organica, incrementare la mineralizzazione del sovescio (cover crop) e rivitalizzare il terreno con nutrienti 100% di origine organica.

Le prove sono state condotte su un totale di 94 ettari.
10 ettari impiegati per il frumento tenero (Lukullus), 18 ettari per il frumento duro, 1 ettaro a farro, 5 ettari di orzo e pisello proteico; inoltre alcuni test relativi alle tecniche di sovescio e gestione sono stati svolti su 30 ettari di medica e 30 ettari di soia di primo raccolto, tutto realizzato in ambito biologico o al secondo anno di conversione.
Le evidenze più eclatanti hanno dimostrato un miglioramento produttivo (nel secondo anno) pari al 38% rispetto primo anno di prove. Miglioramento evidenziato attraverso la sinergia sviluppata tra i fertilizzanti azotati e i fertilizzanti fermentati, miscela di letami, abbinati alle tecniche di sovescio). Le produzioni migliori si aggiravano intorno ai 40 quintali/ettaro, U=13,4% / PS = 78, rispetto ai 21 quintali/ettari nei terreni che seguivano la monocoltura e dove queste tecniche non sono state applicate.

Il miglioramento progressivo della fertilità del terreno è stato confermato anche dalle analisi del terreno che hanno evidenziato che l'impiego dei fertilizzanti organici permette di aumentare la capacità di scambio cationico e il contenuto di sostanza organica di terreni poco fertili e/o "stanchi". 
"La situazione di partenza era disastrosa, eravamo di fronte a terreni depauperati, la monocoltura per lunghi periodi aveva deteriorato la fertilità residua del terreno" spiega Stefano Bortolussi Aiab-Aprobio FVG".

Ad oggi le prove nel comune di Muzzana del Turgnano proseguono, ma attendono il via del comune per ripartire come da 3 anni a questa parte. Una cosa è chiara, cioè che è necessario proseguire nell'impegno verso una maggiore sostenibilità ambientale; anche attraverso l'impiego dell'agricoltura biologica, ma come affermano gli stessi organizzatori del progetto, la gestione dei terreni biologici non è una passeggiata. Ad ogni modo un passo alla volta i traguardi vengono raggiunti e le soddisfazioni non tardano ad arrivare.

Per maggiori informazioni sui fertilizzanti Fomet visita il sito oppure contatta il team di agronomi dell'azienda.