Cia e Coldiretti hanno accolto positivamente la posizione degli assessori regionali in materia di Ogm nell'ambito del Comitato agricoltura della conferenza stato-Regioni, ribadendo la loro netta contrarietà all'uso del biotech in agricoltura e alla coesistenza tra colture transgeniche, tradizionali e biologiche.

Secondo la Cia,Confederazione italiana agricoltori, la decisione presa ieri giovedì 30 settembre dagli assessori regionali dovrà essere tenuta in debito contro dal ministro Galan e dal governo per "arrivare ad una posizione che metta la parola fine ad una questione che si trascina da troppo tempo tra astiose polemiche e dannosi contrasti. Un orientamento che ora va confermato a livello europeo".

"Il parere degli assessori - rileva la Cia - è in perfetta linea con le nuove indicazioni dell'Unione europea sulla libertà per gli Stati di decidere sulle colture transgeniche. Una precisa indicazione per il governo che ha tutti gli strumenti per superare i contenziosi aperti. Occorre, però, agire e presto. Anche per dare certezze agli agricoltori".

La Cia sottolinea che la sua contrarietà al biotech non è ideologica ma, al contrario, dettata dalla consapevolezza che l'utilizzazione degli organismi geneticamente modificati può annullare il forte vantaggio competitivo dei prodotti italiani sui mercati: quello della biodiversità, valore chiave dell'agricoltura italiana tipica, diversificata e di qualità.

Secondo il presidente di Coldiretti Sergio Marini, con la decisione di ieri "E' tracciata la linea italiana al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan, che a questo punto dovrebbe aver ben chiara la posizione da tenere, anche in sede comunitaria".

"E' bene ricordare che, oltre alle Regioni - continua il presidente della Coldiretti  – già la Commissione Agricoltura del Senato si è espressa all'unanimità a favore della possibilità per l'Italia di vietare la coltivazione degli Ogm, che quasi 3 italiani su 4 non vogliono gli Ogm nei campi, che le organizzazioni che rappresentano il 90% degli agricoltori sono anch'esse contrarie".