Sono 185 in Italia gli impianti di biogas che operano con effluenti zootecnici, colture energetiche, residui organici, reflui dell’agro-industria e la frazione organica dei rifiuti urbani. Il dato, riferito all’ottobre 2007, è stato rilevato dal Crpa - Centro ricerche produzioni animali, attraverso un'indagine realizzata nell'ambito del progetto biennale di sperimentazione 'La digestione anaerobica dei liquami bovini con produzione di energia rinnovabile (biogas) e contenimento delle emissioni di gas serra', finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Le aree più interessate risultano essere quelle a maggiore concentrazione di allevamenti zootecnici come la Lombardia (48), l'Emilia-Romagna (30) e il Veneto (17), ma nuovi impianti sono stati avviati anche dove vengono prodotte quantità significative di scarti e sottoprodotti organici del comparto agro-industriale. Molti gli impianti presenti in Trentino-Alto Adige (34), grazie anche ai forti incentivi della Provincia di Bolzano. Dei 154 impianti che trattano effluenti zootecnici, scarti agricoli e agro-industriali e colture energetiche, ma non la frazione organica dei rifiuti urbani, 44 hanno una potenza elettrica installata inferiore a 100 kWe e 14 maggiore di 1 MWe, per un totale (nei 105 impianti per cui è disponibile il dato) di circa 49 MWe installati.
Tutti i risultati del censimento saranno presentati a Fieragricola a Verona il 7 febbraio prossimo nell'ambito del Bioenergy World Europe 2008 Forum.
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