I primi dati parlano di una riduzione del consumo idrico del 20% e il miglioramento della pezzatura del prodotto, grazie al progetto che ha come scopo quello di sviluppare un sistema di gestione del frutteto a basso impatto ambientale e considera il pesco come caso studio.
Con la collaborazione dei ricercatori del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, Centro di ricerca agricoltura e ambiente, sede di Bari (Crea-Aa) e del dipartimento di Scienze agroambientali e territoriali dell’Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" (Disaat), si cerca, attraverso la ricerca, un modo per aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua, preservare la fertilità organica del suolo e migliorare le caratteristiche delle produzioni, valutando l’effetto di diverse gestioni colturali innovative miranti a modificare il pedo-clima (utilizzo di reti antigrandine ombreggianti, pacciamante biodegradabile e Smart Irrigation) sulle performance fisiologiche (scambi gassosi e potenziale idrico), produttive e qualitative del frutteto.
Il progetto prevede anche la valutazione della produzione lorda vendibile e dei costi di produzione per redigere i conti colturali e una scala di convenienza economica delle diverse gestioni. L’integrazione di dati biologici ed economici permetterà di identificare le gestioni colturali economicamente ed ecologicamente più vantaggiose.
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Fonte: Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria