“Quest’anno non ci sono stati grandi nomi legati a novità, ma conferme importanti dal punto di vista tecnico – sottolinea Massimo Masetti, dirigente dell’area cereali del Consorzio agrario di Ravenna – Tutte le prove varietali e agronomiche fatte sono tutte utili e rivolte al mercato, che richiede sempre più garanzie dal punto di vista igienico-sanitario, oltre che dal punto di vista qualitativo. Sempre più intrecciato e stretto è il rapporto con l’industria molitoria, che richiede un prodotto riconoscibile, tracciato, omogeneo dal punto di vista qualitativo, con gli aspetti organolettici rispettati”.
“Ponendo l’attenzione in particolare sul grano duro – continua Masetti – registriamo un aumento delle superfici e per questo ci aspettiamo una crescita della produzione, diversificata in tante varietà a disposizione. Anche per quanto riguarda il grano tenero, la produzione dovrebbe attestarsi su un buon livello dal punto di vista quantitativo. C’è grande interesse, inoltre, per quelle varietà legate alla produzione di biscotti e alta pasticceria”.
Con prospettive produttive di questo tipo, i prezzi non dovrebbero riservare grandi sorprese in positivo, ma chiaramente è ancora prematuro parlarne. “Sappiamo molto bene quanto siano volatili i mercati – spiega Masetti – detto questo, considerando che le produzioni sono in crescita mentre i consumi non sono in aumento, questo comporta uno stallo dei prezzi su quotazioni non elevate. L’offerta è quindi superiore alla domanda, e questa condizione sembra che possa caratterizzare la prossima campagna”.
Infine, da annotare l’attenzione, sempre all’interno della Giornata del grano, alle antiche varietà e alle produzioni biologiche. “Una buona fetta di consumatori sono sempre più interessati a varietà con pochi contenuti di glutine. Per questo bisogna intercettare anche il bisogno di questo segmento del mercato”.