Presso il teatro comunale di Casalfiumanese  (Bo) all'interno della 38° edizione della Sagra dell'albicocca si è svolto un convegno dal titolo 'IV giornate tecniche dell'albicocco'  organizzate da Crpv Centro Ricerche produzioni vegetali, Astra Inoovazione e sviluppo e Soi Società di ortoflorofrutticoltura italiana.

Diversi gli interventi da parte di tecnici ed operatori del settore che hanno cercato di approfondire tematiche di particolare interesse, toccando diversi aspetti della specie. I temi principalmente trattati riguardavano la ricerca, l'innovazione varietale, il miglioramento genetico, le strategie di mercato e di diffusione varietale e la parte fitopatologica (incentrate principalmente sui virus e sui fitoplasmi).

La campagna 2007 ha confermato l’interesse degli agricoltori italiani verso l’albicocco, nonostante la crescita di vecchi e nuovi competitori, come confermato dal +6,3% delle superfici investite passando da 16.875 ha del 2007 a 17.951 ha del 2008. Nel periodo 2000-2007, tale coltivazione ha fatto segnare in Italia un +10%, nonostante le problematiche agronomiche e l'alternanza produttiva dovuta alle avversità climatiche. Il trend positivo è dovuto all'andamento commerciale che non ha subito crisi a differenza di altri settori frutticoli. ‘L’interesse – dice Ugo Palara presidente della Soi per la sezione frutticoltura – nasce dai buoni risultati economici che il mercato mediamente garantisce, ma anche dalla necessità di diversificare produzioni frutticole eccedentarie o di recuperare alla più remunerativa frutticoltura specializzata superfici fino ad ieri destinate ad altro. Crescono gli ettari impiantati perché cresce il consumo di questo frutto. Lo scorso anno, le famiglie italiane ne hanno consumato circa 85.000 tonnellate (+14 rispetto al 2000) ed il mercato le ha pagate bene visto anche che le albicocche arrivano sulle tavole in un momenIV giornate tecniche dell'albicocco'to in cui è ancora scarsa la presenza di frutta fresca.'‘Il mercato però necessita che le albicocche sia presenti per un periodo di tempo maggiore rispetto alla tradizionalità e quindi risulta necessario allungare il calendario di maturazione e raccolta attraverso l’adozione di varietà molto precoci e molto tardive.'

Secondo i dati distribuiti dal Cso di Ferrara l’Italia produce 220 mila tonnellate, suddivise in precoci per un valore pari all'11% del totale (maturano in maggio), in intermedie con il 74% del totale (maturano in giugno e sono il picco produttivo), in medio-tardive con il 13% (maturano in luglio) ed in tardive con il 2% (maturano in agosto e settembre). Sempre secondo il Cso di Ferrara nel 2010 la maturazione di maggio sarà del 14%, quella di giugno del 69% ed il resto del 13%.

L'intervento del Prof. Bartolomeo Dichio dell'Università della Basilicata e del Prof. Daniele Bassi dell'Università degli studi di Milano ha voluto rappresentare un report di ciò che è avvenuto e di cosa è stato detto in termini di innovazioni tecnico-scientifiche per la coltivazione dell'albicocco.

Secondo i dati esposti dal Prof. Daniele Bassi e tratti dall'incontro avvenuto a Matera diverse sono le interessanti novità su cui è possibile fornire le prime indicazioni provenienti da alcune Unità operative ubicate al Nord. 'In Piemonte Spring Blush® - dice Daniele Bassi - matura insieme ad Aurora e presenta frutti con buona tenuta e buon sapore. Nello stesso periodo abbiamo Wonder Cot® con frutti di grossa pezzatura, forma ovata, presenza d'umbone, sovraccolore rosso-brillante sul 30% dell'epidermide, con polpa di sapore dolce ed aromatico e di buona consistenza. Sempre nello stesso periodo si ha Magic Cot® caratterizzata da pezzatura elevata, forma rotonda, colorazione molto attraente con fondo aranciato e sovraccolore rosso vivo esteso sul 40% della superficie. In epoca Pinkcot® Copty* si ha Sweet Red® che presenta frutto di forma rotonda, regolare, di buona pezzatura, colore arancio intenso con sovraccolore esteso sul 50% della superficie e polpa con sapore buono ed aromatico ma con una buccia tendenzialmente acidula. Si ha poi Big Red® che matura contemporaneamente a Robadà, la quale presenta frutti attraenti con colore della buccia arancione intenso ed un sovraccolore rosso vivo molto esteso ed una polpa di un buon sapore dolce. Perle Cot® presenta buon sapore ed aspetto attraente mentre Sweet Cot® presenta frutti d'ottimo sapore ed elevata pezzatura ma con colorazione scadente soprattutto dal punto di vista del sovraccolore. Zebra® Priboto* sembra essere una varietà interessante per quanto riguarda l'epoca tardiva di maturazione e per la pezzatura molto elevata. Harrow red® presenta un'elevato fabbisogno in freddo, epoca medio-tardiva di maturazione, frutti di grossa pezzatura, forma ellittica del frutto, colore arancio della buccia con sovraccolorazione rossa intensa ben estesa e sapore dolce ed aromatico della polpa. Tutte le varietà descritte, a parte Zebra® presentano però la caratteristica di essere autoincompatibili e quindi necessitano di idonei impollinatori e questo rappresenta un problema di grande importanza nell'albicocco che necessita di essere affrontato grazie ad un'intensa attività di ricerca e sperimentazione.'  

Interessante è risultato l’intervento di Rossano Massai del Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose dell’Università di Pisa sui programmi e gli obbiettivi del miglioramento genetico dell’albicocco in Italia. ‘L’albicocco è in forte espansione – dice Rossano Massai - in termini di superficie investita negli ultimi 5 anni (+25%) ed il suo germoplasma è in una fase di cambiamento. Le varietà che oggi vengono ricercate devono presentare alcune caratteristiche peculiari. Inoltre la ricerca stà lavorando con grande impegno per cercare di migliorare tali caratteristiche o per selezionarne delle nuove per dare uno slancio ulteriore al rinnovamento ed al mercato. Le piante devono avere una forte adattabilità climatica, un’elevata resistenza al freddo, una fioritura che sia sufficientemente tardiva ed una resistenza maggiore alle principali avversità. I frutti devono avere delle caratteristiche organolettiche maggiori (più qualità e sapore), un sovraccolore più accentuato ed esteso, elevata consistenza ed una lunga shelf-life. Inoltre ricercare frutti con un’elevata differenziazione della tipologia come ad esempio frutti completamente rossi (Varietà Rubisco) o frutti completamente biancastri possono rappresentare un valore aggiunto per il mercato come è avvenuto o come stà avvenendo nel pesco per le deantocianiche, platicarpe o le sanguigne. Bisogna comunque dire che magari non copriranno fette di mercato enormi ma potrebbero crearsi un'area di nicchia particolarmente appetibile per prezzi e per valori con consumatori disposti a spendere pur di avere un prodotto diverso e particolare.'
'Bisogna cercare - continua Rossano Massai - d'avere un’attenzione particolare durante la fase della raccolta ed operare in modo corretto per non cercare d'anticipare troppo la raccolta e quindi avere frutti non ancora maturi e pronti per il consumo. Questo avviene anche in funzione del fatto che le caratteristiche estetiche di oggi grazie al miglioramento genetico traggono in inganno l’agricoltore portandolo ad una raccolta anticipata con frutti che risultano con scarso sapore, aciduli, duri e quindi poco appetibili pregiudicando così la loro diffusione e quella di tutte le albicocche.' 'Altro aspetto importante - prosegue Rossano Massai - è legato all’autoincompatibilità. In questo senso è necessario che tutti i ricercatori cerchino di risolvere questa importante problematica della specie. Bisogna fare varietà che possano autoimpollinarsi perché eseguire impianti plurivarietali stà diventando estremamente costoso e di difficile gestione agronomica e colturale.'

'Fino a qualche anno fa le O.P. - dice Giampiero Reggidori di Apoconerpo - rimanevano ai margini delle scelte legate alle varietà sia per quanto riguarda le attività di ricerca e miglioramento genetico sia per quanto riguarda le attività successive di tipo commerciale e di strategie di marketing. Oggi questa tendenza è cambiata portando le O.P a coofinanziare i progetti di miglioramento genetico e di sperimentazione per cercare d'indirizzare tali attività verso prodotti che presentano caratteristiche adatte al mercato ed al consumatore facilitando così una loro diffusione. In quest'ottica si può indicare come elementi di programmazione indispensabili per affrontare adeguatamente il mercato, siano l’aggregazione dell’offerta, l’acquisizione di cultivar valide ed il mantenimento di un adeguato controllo sui principali parametri di qualità. Un esempio a quanto detto fino ad ora è fornito da ApoConerpo, Apofruit italia, Orogel Fresco e Terremerse che finanziano per il 50% il progetto di migliormanto genetico sull'albicocco gestito dal Prof. Bassi dell'Università di Milano in collaborazione con il Crpv e Astra. Le varietà che vengono ottenute sono poi date in coltivazione esclusiva ai soli soci di queste quattro O.P. sottoscrivendo un contratto. Gli utili che vengono prodotti da tale iniziativa vengono poi riutilizzati per finanziare le attività di ricerca successiva. Tra le ultime novità che sono uscite da questeo progetto si ricorda Bora. Questo permette di poter creare un'approccio diverso nei confronti del mercato, valutando al meglio le varie segmentazioni del mercato e scegliere così quale può dare una maggiore redditività.

 

Al termine dell'incontro Stefano Foschi del CSSAA di Cesena ha illustrato le varietà che sono state esposte alla mostra pomologica.

 

Varietà Data Raccolta Pezzatura Autoincompatibilità Apetti positivi Aspetti negativi Note
Wonder Cot* 23 maggio Buona Da verificare Frutto di bella presentazione per forma e colore Sapore medio e piatto e presenza di umbone Sono comunque le prime osservazioni
Primandò® 26 maggio Media Da verificare Frutto di bell'aspetto Sapore medio Sono comunque le prime osservazioni
Spring Blush® 26 maggio Buona No (imp. da verificare) Aspetto molto attraente per colorazione e pezzatura ed elevata tenuta dei frutti Nel 2008 ha però presentato disformità di pezzatura Sono comunque le prime presentazioni, anche se si è notato come in aree collinari l'aracio ed il rosso della buccia risultano più intense ed elevati
Luna* 26 maggio Medio-elevata Da verificare Pezzatura ed aspetto dei frutti molto elevati, buona tenuta dei frutti e buon sapore Tende a colorare molto precocemente tendendo a trarre in inganno alla raccolta Sono comunque le prime osservazioni
Magic Cot* 4 giugno Elevata Da verificare Aspetto attraente, elevata consistenza e grossa pezzatura Verificare produttività e sapore Sono comunque le prime osservazioni
Bora®* 6 giugno Elevata No (imp. consigliati Portici, Sweet Cot , Sylvercot e Pink Cot) Elevata pezzatura e consistenza e colorazione molto attraente Anticipando la raccolta tende ad assumere una spiccata acidità penalizzando il sapore Non adatta agli ambienti umdi di pianura
Pinkcot® Copty* 9 giugno Elevata No (impollinatori da verificare) Produzione e pezzatura elevate, frutto di bella presenza ed aspetto Sapore medio e necessità obbligatoriamente di validi impollinatori Presenta un portamento tendenzialmente assurgente
Perle Cot* 9 giugno Medio-elevata Parziale (da verificare) Pezzatura ed aspetto dei frutti elevati, buona tenuta e buon sapore Pezzatura ridotta sui rami deboli Sono comunque le prime osservazioni
Sweet Cot® Toyuda* 11 giugno Medio-elevata No (imp.consigliati TomCot e Vitillo) Qualità dei frutti e tenuta Assenza di sovraccolore Frutti fessurati per piogge persistenti
Orange Rubis® 12 guigno Elevata Si Frutti di ottimo sapore (privo di acidità) e buona pezzatura Colore di fondo verde e scarsa tenuta in pianta. Va raccolta con fondo verde ed è adatta per filiere molto corte
Robadà* 12 giugno Medio-elevata No (imp.consigliato Portici) Aspetto e tenuta dei frutti elevati, portamento aperto e media vigoria della pianta Sapore acidulo E' risultato sensibile alla Monilia soprattutto dopo la stagione 2008
Kioto* 20 giugno Medio-elevata Si Aspetto e tenuta dei frutti elevati, facile gestione dell'albero per il portamento aperto ed elevata e costante produzione Va diradata per favorire la pezzatura E' risultato sensibile alla Monilia soprattutto dopo la stagione 2008
Flavorcot® Bayoto* 22 giugno Medio-scarsa Si Precoce entrata in produzione, frutti di buon sapore, elevata consistenza e tenuta in pianta Pezzatura medio-scarsa inferiore a Kioto  
Pieve* 26 giugno Medio-scarsa Da verificare Aspetto e sapore dei frutti buoni, come buona è la vigoria della pianta E' però adatta principalmente a terreni che presentano una buona fertilità  
Dati tratti dall'intervento di Stefano Foschi del CCSSA di Cesena all'interno del convegno IV giornate tecniche sull'albicocco ottenuti all'interno di un programma di ricerca e sperimentazione