Il fatturato pari a 1.390 milioni euro riferito da Lodovico Bussolati, amministratore delegato del Gruppo SDF, nel corso del consueto appuntamento con la stampa presso la sede di Treviglio lo scorso 12 maggio, tiene fede a quanto previsto: un risultato in linea con il 2014 che cresce del 15 per cento, segnando un incremento del 23 per cento dell'utile netto, passato dai 41 milioni di euro del 2014 a 50 milioni di euro nel 2015.
Confermato il valore dell'Ebitda, in pratica il dato che offre una valutazione il più oggettiva possibile della ricchezza generabile dalla gestione operativa, fermo al 9 per cento e pari a 125 milioni di euro.
Lodovico Bussolati, amministratore delegato del Gruppo SDF
SDF, gli investimenti pagano
In un mercato mondiale della meccanica agricola in crisi, il Gruppo di Treviglio nuota controcorrente.
"Con i buoni risultati del 2015 – ha commentato Bussolati – raccogliamo i primi frutti del piano strategico 2010-2020 nel quale rientrano investimenti straordinari per il rinnovamento e completamento della gamma prodotto e iniziative di internazionalizzazione per dotarci di attività produttive e commerciali in Cina e Turchia”.
Proprio le attività in questi Paesi rappresenterebbero una delle ragioni alla base della crescita del Gruppo. Infatti, unitamente al fatto che SDF è solo marginalmente presente in America Latina e Nord America, dove il calo è stato rispettivamente del 28 e del 13 per cento, l'investimento crescente in Turchia e Cina si è rivelato essere una mossa vincente.
Cina e Turchia a gonfie vele
Nel 2015 il fatturato in Cina, dove l'azienda è presente dal 2011 e dove oggi dispone di due stabilimenti, è cresciuto del 25 per cento.
Un risultato da leggere in funzione dello sviluppo di nuovi prodotti brandizzati Deutz Fahr ad elevato standard tecnologico da 90 a 170 cavalli, al miglioramento della gestione aziendale che ha fatto salire la quota di mercato SDF al 6.2 per cento portando la Cina ad essere il quinto mercato per importanza e del consolidamento dell'attività attraverso l'acquisizione, lo scorso agosto, di un ulteriore 45 per cento della joint venture cinese costato 43 milioni di euro (ora il Gruppo SDF detiene la maggioranza con il 95 per cento).
Fatturato del Gruppo SDF suddiviso per area geografica
"Anche la Turchia fa registrare un importante incremento superando nel 2015 le 66mila unità totali" ha piegato Bussolati.
Anche in questo caso la casa costruttrice ha avviato il piano di presenza produttiva e distributiva sul mercato locale nel 2011 e, dopo aver raggiunto una quota di mercato del 5.1 per cento nel 2014 salita al 6.2 per cento nel 2015, sta vivendo una fase di crescita.
Il fatturato per il mercato turco si attesta a quota 95 milioni di euro in crescita sui 66 del 2014. Anche nei primi tre mesi del 2016 il trend resta positivo con crescita generale del mercato pari a 23.6 punti percentuali che per SDF, si traduce in una aumento di quota di mercato dell'1.8 per cento.
Mercato Europa
In un mercato mondiale che nel 2015 ha subito un calo del 10 per cento, l'Europa chiude i primi tre mesi del 2016 perdendo 3.6 punti percentuali sullo stesso periodo del 2015.
Same Deutz Fhar, forte del suo ingresso in un nuovo segmento di potenza grazie alle Serie 7 e 9 e della nuova Famiglia Explorer con nuovo motore Farmotion molto apprezzata dal pubblico, ha raggiunto un risultato positivo anche sul mercato europeo: 990 milioni di euro di fatturato (più 8 per cento sul 2014).
Produzione
La produzione complessiva del 2015 conta 33.494 trattori e 6.544 macchine da raccolta. In entrambi i casi numeri che superano quanto prodotto nel 2015 pari, rispettivamente, a 3.247 e 1.084 unità.
Per quanto riguarda le mietitrebbie, la produzione cinese ha inciso per il 91 per cento con circa 6 mila macchine destinate al mercato interno.
"La saturazione della capacità produttiva dello stabilimento croato che si attesta sulle 700 macchine anno è un obiettivo primario - ha affermato Bussolati.
Oggi arriviamo a circa 400 unità all'anno ma, grazie ai nuovi prodotti e al rafforzamento commerciale, contiamo di arrivare a regime nei prossimi anni".
Sui trattori, l'incidenza della produzione cinese si ferma al 23 per cento mentre "il grosso del lavoro" si colloca nella sede italiana di Treviglio dove nel 2015 sono stati prodotti circa 13.300 trattori fino a 130 cavalli.
Nello stabilimento tedesco destinato alle Serie di maggiore potenza 7, 9 e 6 cui si aggiungerà la Serie 11 quando lo stabilimento di Lauingen sarà operativo, la produzione tocca le 4600 unità seguito dalla produzione indiana (4400 unità circa) e da quella turca (3400 unità circa).
Buoni i risultati raggiunti dal marchio Grégoire, dedicato al comparto viticolo con atomizzatori e vendemmiatrici, che grazie anche al lancio di nuovi prodotti ha registrato una crescita di 7 punti percentuali del fatturato.
Positivo, infine, l'apporto dell'attività ricambi con crescita della quota di mercato in Europa passata dal 10.7 per cento del 2014 all'11.4 del 2015.
Per quanto riguarda, poi, il contributo dei singoli brand sul fatturato del Gruppo, lo scettro è nelle mani di Duetz Fhar che nel 2015 ha inciso per il 63 per cento seguita da Same (18 per cento), dal brand per il mercato cinese Shuhe-SH (9 per cento), Lamborghini (7 per cento) e, a chiudere, Grégoire con il 3 per cento.
2016: l'era dei nuovi specializzati
Giunto a metà del piano di sviluppo 2010-2020, il Gruppo di Treviglio nel 2015 ha iniziato a raccogliere i frutti dell'ingente investimento messo in campo. Investimento che non si ferma e che prevede, per la seconda parte del piano, il completamento della gamma prodotto con una gamma da frutteto nuova e completamente rinnovata.
"Contestualmente all'entrata in vigore dei nuovi step motoristici che riguardano gli specializzati - ha spiegato Bussolati - il nostro programma prevede un rifacimento totale della gamma specialistica che parte dal motore con il nuovo Farmotion 3 cilindri da 100 cavalli.
Il completamento dell'offerta prodotto avverrà a step: a fine anno verrà presentato il primo modello e, a fine 2017, avremo una gamma completamente nuova".
Gli investimenti però non riguardano solo la gamma prodotto. Una buona fetta delle risorse è stata destinata allo stabilimento tedesco di Lauingen costato 90 milioni di euro e operativo dai primi mesi del 2017 ma anche alla sede italiana.
Treviglio vedrà la costruzione di due linee produttive completamente nuove dotate di un moderno impianto di verniciatura e operative da settembre 2017 per un costo previsto di 25 milioni di euro.
La Serie 11 presentata ad Agritechnica 2013 verrà prodotta nel nuovo stabilimento di Lauingen
L'obiettivo per il 2016 fissato dal Gruppo è di stabilità.
"Ci aspettiamo di confermare il risultato del 2015 - ha chiarito Bussolati - contando di ottenere un incremento di fatturato di 2-3 punti percentuali così da raggiungere il miliardo e 400 milioni di euro".
"Lo scenario globale dei primi mesi del 2016 - ha aggiunto l'amministratore delegato - è molto simile a quello dell’anno precedente con i prezzi delle commodities agricole ai minimi storici e i mercati tradizionali in affanno rispetto a Cina, Turchia e Africa.
La nostra azienda conferma una visione ottimista nel medio e lungo periodo. Affrontiamo il 2016 con fiducia e determinazione. Prevediamo, quindi, volumi in leggera crescita grazie al miglioramento delle nostre quote di mercato trattori in Europa, Turchia e Cina, all'aumento significativo delle vendite di mietitrebbie, al leggero incremento delle vendite dei ricambi e al trend positivo delle vendite dei prodotti Grégoire".
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Fonte: Agronotizie - Settimanale di tecnica, economia e innovazione in agricoltura
Autore: Michela Lugli