Rilassata e serena l'atmosfera in Same Deutz Fahr dove Lodovico Bussolati, amministratore delegato del Gruppo, ha fornito una previsione sul 2015 in linea con i risultati soddisfacenti del 2014, attribuibili alla gamma prodotto aggiornata e più completa e all'andamento dei mercati turco e cinese. Entrambi i risultato sono frutto del piano di investimenti partito nel 2010 .

"Il 2014 è stato un anno positivo, abbiamo raggiunto un fatturato pari a 1.210 milioni di euro, riconfermando il più che soddisfacente risultato del 2013, nonostante la flessione di dieci punti percentuali registrata dal mercato europeo" ha spiegato Bussolati in apertura di conferenza stampa lo scorso 14 maggio a Treviglio.

Il risultato netto è stato di 40 milioni di euro, in calo sui 60 del 2013; da notare l'apporto straordinario, pari a 18 milioni di euro circa, della plusvalenza realizzata dalla vendita delle azioni di Deutz AG.

Fatturato Sdf 2012-2014
 
Cina e Turchia a gonfie vele
Partita nel 2010, la strategia Sdf orientata all'internazionalizzazione e allo sviluppo di prodotto sembra essere una strada vincente. 

"Il calo dell'Ebit - ha chiarito Bussolati -, dagli 83 milioni di euro del 2013 ai 75 del 2014, è imputabile all'aumento del valore degli ammortamenti cresciuto come conseguenza del piano di investimenti. Si è mantenuto stabile l'Ebitda fermo a 110 milioni di euro".

Ebit o Risultato ante oneri finanziari 2012-2014

Una strategia, dicevamo, orientata all'internazionalizzazione e che ha portato importanti risultati in Cina, dove la partnership paritetica con Changlin Deutz-Fahr e gli ingenti investimenti negli stabilimenti produttivi e di assemblaggio per macchine destinate al mercato cinese hanno fatto balzare il fatturato dell'area Asia e Oceania dagli 82 milioni di euro del 2013 ai 122 del 2014.

Sul mercato cinese Same Deutz Fahr propone macchine con elevato standard tecnologico brandizzate Deutz Fahr da 90 a 170 cavalli e macchine di livello base a marchio Shu-he il cui peso sul fatturato aziendale, dal 2013 al 2014, è passato dal 3 al 6 per cento. Un'impennata che ha coinvolto anche l'organico passato da 370 unità del 2013 a 1.236 del 2014.

"Qui il mercato vive una flessione in quanto a volumi ma non a fatturato - ha chiarito Bussolati - L'interesse degli agricoltori ha virato dalle basse potenze - da 20 a 60 cavalli - verso un range compreso tra 80 e 120 cavalli; questo fenomeno trova radici nel supporto economico governativo ora focalizzato su questa fascia di potenze.

La nostra offerta a marchio Shu-he, che si compone di macchine completamente rinnovate proprio nelle potenze più richieste -
ha proseguito - si inserisce perfettamente nel trend.

In aggiunta, è sul mercato e riscuote un discreto successo, una nuova piattaforma prodotto con potenze da 140 a 170 cavalli a marchio Deutz Fahr".


Si tratta del primo prodotto DF completamente dedicato al mercato cinese, che va a inserirsi in una fetta di mercato occupata da Foton Lovol e John Deere, il cui lancio ufficiale è previsto per il prossimo anno.

Non sono previsti ulteriori investimenti nel comparto cinese dove la capacità produttiva massima può arrivare a 30 mila unità e, oggi, si arresta a quota 10 mila unità annue.

Anche in Turchia la casa trevigliese sta vivendo un'importante fase di crescita e sviluppo e riporta un risultato in linea con i livelli record registrati nel 2013.

"Come risultato dell'introduzione di nuovi modelli - il Same Frutteto3 Natural, ad esempio, è prodotto specificatamente per questo mercato - e degli importanti investimenti nelle strutture produttive - di recente inaugurazione lo stabilimento a Bandirma - abbiamo aumentato il fatturato e la nostra quota di mercato.
L'obiettivo per il 2015 è di 4 mila trattori -
quello del 2014 era di 3350 unità - e il suo raggiungimento rappresenta per il Gruppo un traguardo importante".
 
Tutti per uno 
Suddividendo il fatturato aziendale per marchio, la parte del leone spetta a Deutz Fahr, che contribuisce per il 65 per cento al fatturato totale pur a fronte di un leggero calo - 5 per cento - sul 2013.

"Origine della flessione è il mercato nord europeo e, in particolare francese - calato di 25 punti percentuali nel 2014 e di 15 nei primi quattro mesi del 2015 -, sul quale il marchio è forte", ha spiegato Bussolati.
 


Segue a una distanza importante Same, forte in Spagna, Portogallo e Italia, che nel 2014 guadagna un punto percentuale, Lamborghini salita all'8 per cento, Shu-he in crescita, per chiudere con Gregoire e Hurlimann che rimangono stabili.

Passando dall'analisi per marchio a quella per segmento di riferimento, alla testa del gruppo ci sono i trattori, in flessione di 3 punti percentuali, che generano il 74 per cento del fatturato totale.
Seguono i ricambi a quota 19 per cento, in crescita di due punti, e le macchina da raccolta. 

Per questa categoria prodotto, la casa costruttrice ha in atto un piano strategico di crescita grazie al quale, in quattro anni dal 2010 al 2014, si è passati da 150 a 400 unità prodotte.
L'obiettivo per il 2015 deciso dal Gruppo in vista della prossima introduzione di nuovi modelli, è di 450 unità.
Numeri che, come sottolineato dall'amministratore delegato, mantengono la casa costruttrice in una posizione ancora abbastanza marginale; abbandonata la possibilità di introdurre trince semoventi.

Europa, obiettivo di stabilità
Tutto sommato soddisfacente il risultato del mercato Europa, comunque in flessione, dove Sdf segna un fatturato di 915 milioni di euro contro i 990 del 3013 e conquista lo 0,2 di quota di mercato grazie all'introduzione di macchine nel segmento di alta gamma.

"Ciò unitamente ai risultati sui mercati extraeuropei, ci ha permesso di mantenere una certa stabilità - chiarisce Bussolati.

Il 2015 - ha aggiunto - osservando anche i risultati registrati in questi quattro mesi, pensiamo sarà complicato dall'ulteriore calo dei mercati europeo e americano sul quale però, non siamo presenti".

Innovazione di prodotto, il secondo pilastro strategico
Gli investimenti del Gruppo dedicati allo sviluppo di prodotto e passati da 67,1 milioni di euro nel 2013 a 69,4 nel 2014, il 5,7 per cento del turnover, si suddividono in due categorie: gli investimenti prodotto pari a 36 milioni di euro e i costi vivi della ricerca e sviluppo pari a 33 milioni di euro.

"Le forze in questo settore aumentano costantemente. Nella sede di Treviglio gli addetti alla R&S - ha affermato Bussolati -, sono raddoppiati passando dai circa 100 addetti di pochi anni fa alle oltre 200 unità attuali".
 

Risultato di tanta ricerca e sviluppo è una gamma prodotto rinnovata nelle potenze medie ("Non siamo mai stati così forti" ha affermato Bussolati) e l'offerta di prodotti di alta potenza.
Alle Serie 6 e 7, infatti, si aggiungono la Serie 9 in produzione da giugno con un'avanserie di una ventina di macchine e a regime da fine ottobre 2015 con volumi previsti di 20-30 macchine al mese.

Dalla fine del 2016, arriverà anche la potente Serie 11 in concomitanza con l'apertura del nuovo stabilimento tedesco di Lauingen - attualmente in fase di costruzione - dove verrà prodotta; il vecchio stabilimento verrà adibito alla produzione e assemblaggio cabine.
Lo stabilimento tedesco, la cui costruzione dovrebbe terminare a settembre 2015 per essere operativo a settembre 2016, non è l'unico investimento.

Ad essere interessata da interventi migliorativi è anche la sede trevigliese della casa costruttrice.
Seguendo un programma a step, per mantenere a regime la produzione, che dovrebbe terminare a gennaio 2017, si passerà dalle attuali tre linee di lavoro a due linee di assemblaggio modernizzate che manterranno l'attuale capacità produttiva di 17 macchine al giorno - quella massima è di 100.
Un nuovo impianto di verniciatura sostituirà le terza linea.

Confermato da Bussolati, almeno fino al 2020, il mancato interesse del Gruppo nell'inserimento in gamma prodotto di attrezzature.

Trattori specializzati, stiamo lavorando 
Per quanto riguarda, infine, l'iter di adeguamento motoristico sui trattori specializzati segmento in cui Sdf - che si è esposta in prima linea nella "cordata" di costruttori per chiedere una proroga dei termini di attuazione della fase IV - è molto presente, si muove qualcosa.

Vista la sempre più remota possibilità di ottenere "sconti", infatti, il management in conferenza stampa ha espresso la volontà di "trasformare un problema in opportunità".

Come questo si traduca concretamente non è chiaro ma, in quanto costruttore di propulsori, il gruppo si avvarrà indubbiamente delle proprie forze interne per individuare soluzioni tecniche che, fanno sapere, "non per forza porteranno alla perdita delle peculiarità di queste macchine".