La decisione è stata ufficializzata nel corso della 45° assemblea dell’Associazione delle imprese di meccanizzazione agricola (Aima), tenutasi a Castagneto Carducci (Li) il 15 marzo.
L’assise annuale ha consentito di fare il punto della situazione sullo stato del settore agricolo e agromeccanico della provicia.
“Nel 2014 – ha osservato il presidente Gianfranco Tirabasso – il pareggio di bilancio per la maggior parte delle aziende agricole livornesi si giocherà sul versante del contenimento dei costi, in quanto gli scenari internazionali non lasciano presagire uno sviluppo positivo dei prezzi e dei mercati agricoli. In particolare ci aspettiamo entro la fine del 2016 un calo drastico delle imprese operanti nel settore primario”.
Una parte significativa della relazione del presidente è stata dedicata al comparto olivicolo. “La difficile situazione in cui versa il settore primario ci impone di rafforzare la rete di collaborazione nell’ambito della filiera – ha affermato Tirabasso -, accantonando definitivamente le divisioni. Purtroppo i frantoiani sono oggi la cenerentola del settore olivicolo. I titolari dei frantoi, che interpretano le funzioni chiave nella filiera produttiva, si sobbarcano l’onere dei controlli e tutti gli altri gravami di carattere burocratico e amministrativo, ma le nostre rappresentanze sono tuttora escluse dai tavoli istituzionali dove si decidono le politiche del comparto”.
Il presidente di Confai Livorno ha richiamato l’attenzione dei presenti sulla specificità della realtà olivicola italiana, unica nella sua frammentarietà derivante da un territorio ricco di valli e colline che, se pur di innegabile bellezza, comporta grosse difficoltà logistiche per la coltivazione e la lavorazione delle olive.
“Proprio in ragione di tale conformazione territoriale – ha fatto notare Tirabasso - gli effetti di un’eventuale chiusura dei piccoli frantoi sparsi su tutto il territorio nazionale sarebbero assai deleteri; ne deriverebbero un automatico decadimento della qualità del prodotto e, nel medio periodo, una forte contrazione della produzione”.
In assemblea sono state infine espresse forti preoccupazioni sul problema del consumo del suolo agricolo provinciale.
“Da più parti si richiede con urgenza una revisione della legge regionale sul territorio – ha ricordato Lucia Barreca, direttore di Confai Livorno -, intesa quale strumento essenziale per evitare un ulteriore depauperamento del fattore terra, principale strumento di produzione per l’attività agricola. A questo riguardo occorre che le istituzioni si impegnino in una maggiore analisi delle ricadute sui territori provinciali e che provvedano alla definizione di ‘ambiti agricoli strategici’, ovvero di vaste aree agricole da preservare rispetto a qualsiasi altro tipo di destinazione d’uso”.
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Fonte: Confai