I vertici di Confai incontreranno a Bruxelles il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, mercoledì prossimo per valutare l’accesso dei contoterzisti agrari alle risorse Ue dello sviluppo rurale. Operazione per la quale c’è già il nulla osta comunitario e che, secondo le stime della Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani, permetterebbe di attivare in sei anni (2014-2020) oltre 100 milioni di investimenti supplementari in termini di meccanizzazione agricola, generando così circa 5.000 nuovi posti di lavoro nel settore.
 

Bisognerà tuttavia “convincere” il Governo italiano a inserire anche le imprese agromeccaniche tra i destinatari dei contributi europei per gli investimenti in agricoltura, sanando così la discrepanza fra Ue e Italia.
 

Mentre a livello comunitario gli agromeccanici sono ricompresi nella classificazione generale Ateco delle imprese agricole - sottolinea il presidente di Confai, Leonardo Bolis - a livello nazionale il nostro ordinamento non ha ancora recepito questa equiparazione. Per questi motivi l'Italia restituisce tutti gli anni a Bruxelles una parte delle risorse per lo sviluppo rurale che le imprese agromeccaniche potrebbero invece utilizzare, nella modalità del cofinanziamento, per ammodernare il parco macchine del settore primario”.