Non che Laverda avesse bisogno di conferme su nel segmento di mercato delle autolivellanti. Ora però con la nuova "Al Quattro"  l'asticella di alza di un altro po'. Ovunque vi siano condizioni di raccolta rese difficili dalle pendenze del suolo, diventa fondamentale poter contare su una tecnologia come quella su cui si basano le nuove mietitrebbia autolivellanti Laverda. All'Agritechnica di Hannover Laverda ha infatti presentato la nuova serie "Al Quattro", disponibile in due differenti versioni, la "Techno" e la "Evolution" che è la top di gamma.

Le differenze fra i due modelli ricadono innanzitutto sulle prestazioni. Il motore "Sisu Power" della versione "Techno" eroga 243 cv contro i 276 della versione "Evolution", come pure la trasmissione idrostatica della "Techno" conta su una pompa da 100 cc contro i 130 della sorella maggiore. Anche gli organi di mietitura presentano alcune differenze. Il fronte di taglio spazia da 4,8 a 6 metri nelle "Techno", mentre nelle "Evolution" parte dai 5,4 e giunge fino ai 6 metri. Anche la frequenza di taglio varia, offrendo fino a 1.254 colpi per minuto per la "Evolution" contro i 1.220 della "sorella minore".

Uguali si mostrano invece i diametri e le lunghezze dei battitori, pari rispettivamente a 600 e 1.340 mm, come pure sono i medesimi i controbattitori, con un angolo di avvolgimento pari a 120 gradi e dotati di 12 spranghe. Su entrambi i modelli gli scuotipaglia sono cinque, offrendo una superficie di separazione di 7,62 mq. Pari anche nelle cabine,  come pure il computer di bordo "Agritronic Plus II". Circa la capacità di compensazione delle pendenze, le "Al Quattro" sono in grado di compensare pendenze trasversali del 40 per cento e longitudinali del 30% (in salita) e del 10% (in discesa).