Le novità ad Hannover si tingono di giallo-verde. Nuove le "round balers" della "Serie 900", nuovi i caricatori frontali della "Serie H", come pure nuovo il sistema "MachineSync", premiato con la medaglia d'argento all'Agritechnica per l'innovazione. Si tratta in sostanza di un monitor sul quale vengono visualizzate in tempo reale le posizioni di più macchine operatrici, permettendo a una sola persona, come per esempio un contoterzista, di ottimizzare il lavoro complessivo svolto.

 

Trattori della nuova "Serie 7R"

 

Sempre sulla strada del liquido singolo, visto che John Deere ha scelto l'opzione dell'Egr senza AdBlue, vengono proposti i nuovi trattori della serie "7R". Sospinti da motori John Deere "PowerTech PVX", i nuovi cinque modelli, "7200R", "7215R", "7230R", "7260R" e "7280R", erogano potenze da 230 a 310 cv. I primi due contano su motori dalle cubature di 6,8 L, negli ultimi tre invece i litri salgono a 9. Tutti i modelli contano su un turbocompressore a geometria variabile e sull'"Intelligent Power Management" grazie al quale si può contare su una riserva di potenza di circa 30 cv da utilizzarsi solo quando serve, con rispetto quindi dei consumi.

 

Tre assi affamati di raccolti

 

Tre sono infatti le novità nelle gamme di mietitrebbia per John Deere , la “S”, la “W” e la “T”. La prima appartiene al mondo delle "rotative", le altre due alle cosiddette convenzionali a cinque e sei scuotipaglia. Nella prima serie la top di gamma “S690” viene così affiancata da due nuove sorelle minori, la “S670” e la “S680”. I loro motori sono ovviamente John Deere “PowerTech Psx”, dei sei cilindri rispettivamente da 431 e 547 cv, erogati da una cubatura di 9 e d 13,5 L. Ancora un sei cilindri da 6,9 e da 9 L per le "W" e le "T", per potenze massime di 305 e di 431 cv, raggiunti anche grazie a una serie di due turbocompressori che danno quella potenza extra quando serve. Nuovi motori, quindi, ma anche nuove cabine nelle convenzionali “W” e “T”. Circa le nuove rotative invece, i due nuovi modelli condividono l'identico rotore di separazione. Questo opera sfruttando al massimo le proprie superfici, separando la granella lungo l’intera circonferenza. Aumentato di superficie anche il crivello inferiore, la cui regolazione è facilmente operabile direttamente dalla cabina della mietitrebbia. Come novità assoluta, all'interno della camera di separazione sono state predisposte due differenti protuberanze a forma di "alette". Mentre la prima aumenta l'intensità della trebbiatura, le seconda concorre a migliorare la qualità finale della paglia. Ma non solo di trebbiatura si è preoccupata John Deere nelle sue nuove serie. Anche il contatto col suolo è stato migliorato, mettendo a punto delle cingolature in gomma che poggiano su un nuovo sistema di sospensioni idrauliche che permettono spostamenti veloci su asfalto e piena trazione in campo.

 

Le nuove mietitrebbia John Deere "serie S"