20 milioni di euro: è questa la quota che spetterà agli incentivi alle macchine per uso agricolo e movimento terra.

Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato oggi 19 marzo 2010 un decreto-legge, su proposta dei ministri Tremonti, Scajola e Calderoli, che contiene importanti misure di sostegno all'attività produttiva ed ai consumi.

Gli incentivi previsti dal decreto-legge sono pari a 300 milioni di euro.

Sono previsti contributi al consumo per il 2010, variabili a seconda dei prodotti, che saranno erogati fino ad esaurimento delle somme stanziate per ciascun settore, principalmente la mobilità sostenibile, motocicli elettrici, abitazioni, elettrodomestici, cucine, macchine agricole, gru, motori per la nautica.

71 milioni saranno dedicati a "rimorchi, semirimorchi, macchine per uso agricolo e industriale e gru a torre per l'edilizia". Di questi, in specifico, alle macchine per uso agricolo e movimento terra andranno 20 milioni, con uno sconto del 10% legato ad analogo sconto da parte del concessionario.

Per leggere nei dettagli le modalità di erogazione degli incentivi visita il sito del Governo.

Positivo il commento della Cia - Confederazione italiana agricoltori, seppur con qualche riserva: "Bene gli incentivi per l'acquisto delle macchine agricole - dice il presidente Giuseppe Politi - Resta, però, aperto il pressante problema dell''accisa zero' per il gasolio. Un problema grave che sta avendo effetti pesanti sulla gestione di tutte le imprese agricole e non solo delle serre. Ancora una volta il governo ha deluso le aspettative degli agricoltori che da tempo sollecitano l'agevolazione sul carburante, il cui onere, specialmente dopo gli ultimi rincari dei prezzi petroliferi, ha ormai raggiunto livelli eccessivamente elevati".

"E' vero che gli incentivi per le macchine agricole sono importanti perché consentono di rinnovare un parco vecchio e di garantire una maggiore sicurezza; tuttavia, è altrettanto vero che attualmente i produttori agricoli, assillati da costi esorbitanti produttivi, contributivi e burocratici (tra cui, appunto, quello dei carburanti) e da una caduta verticale dei prezzi praticati sui campi, difficilmente sono nelle condizioni di effettuare investimenti innovativi, anche perché i redditi, nello scorso anno, hanno subito un taglio del 25,3%".