I mercati internazionali del grano duro fino confermano la nuova tendenza rialzista, che dovrebbe tenere banco - come accade quasi ogni anno - almeno fino a tutto novembre prossimo, anche se sul Mediterraneo iniziano a manifestarsi perturbazioni sull'andamento dei corsi derivanti dalla scarsa trasparenza della Turchia.

 

In Canada tanto i prezzi Fob del Cwad di prima qualità rilevati dalla Commissione Ue al St. Lawrence Market di Toronto - in aumento di 5 dollari Usa e 8 euro sulla scorsa settimana - quanto quelli registrati dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano nella provincia del Saskatchewan - altri 3,43 euro in più su base settimanale - indicano nuovamente e concordemente il persistere ulteriore degli aumenti di questi valori.

 

In particolare, nella provincia canadese che produce l'81% del frumento duro del Paese, da settembre in avanti si è ormai consolidata la crescita dei prezzi offerti dagli agricoltori, sia spot che a consegna differita. Gli ultimi due aumenti del prezzo Fob sono sostenuti dall'incremento ancor più consistente del prezzo all'ingrosso all'esportazione sulla piazza di Rosetown, solo parzialmente neutralizzato da due consecutive diminuzioni dei costi di trasporto interni tra i terminal degli elevatori e i porti della regione dei grandi laghi: gli export basis. Il tutto configura un classico caso di razionamento dell'offerta che tende a far crescere i prezzi gradualmente e con una certa continuità.

 

Negli Usa si registra invece un secondo recupero settimanale dell'indice dei Future a Chicago (+1,71%) e la stabilità del prezzo Fob del Northern Durum a 305 dollari Usa alla tonnellata, anche se - grazie alla rivalutazione del dollaro Usa delle ultime due settimane - questi valori tradotti in euro crescono ben oltre il dato reale originato in divisa a stelle e strisce.

 

A funestare questo quadro positivo è intervenuta una ridda di voci sulla partenza di navi cariche di grano duro dalla Turchia verso porti del Mediterraneo: ben tre. Sembrerebbero essere i carichi destinati all'Algeria, che il 15 agosto aveva aggiudicato alla Turchia una fornitura di ben 225mila tonnellate di frumento duro, parte di una gara da mezzo milione di tonnellate. Ma da Ankara non giungono informazioni ufficiali sulla destinazione di queste navi: cosa che ha messo in agitazione gli operatori e che verosimilmente ha frenato la crescita del prezzo sui mercati italiani negli ultimi giorni.

 

Non a caso le borse merci italiane si dividono così: martedì 15 ottobre Milano e ieri Foggia e Roma hanno chiuso invariate le quotazioni del frumento duro fino nazionale. Fermi sulla piazza meneghina anche i prezzi dei frumenti duri esteri, comunitari e non comunitari. Eppure nella stessa giornata di martedì 15 ottobre si registrano aumenti ancora a Napoli e a Bari, dove peraltro il canadese fa un balzo in avanti di altri 10 euro alla tonnellata. Prezzi in aumento sul finire della scorsa settimana anche a Bologna ed Altamura, dove il canadese cresce anche qui di 10 euro. Intanto, Ismea ieri rileva 9 piazze all'origine in crescita su 13 monitorate, segno che anche i prezzi in campagna si sono agganciati alla fase rialzista.

 

Noli in netto calo

L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri - 16 ottobre 2024 - è sceso per il secondo giorno consecutivo, scivolando di circa il 5,1% ai minimi di oltre due mesi a 1.676 punti, a causa di tariffe più basse in tutti i segmenti di navi. Con tale valore risulta essere in perdita di 123 punti sui 1.799 raggiunti il 9 ottobre scorso (-6,83%), quando l'indice aveva perso altri 179 punti sul 2 ottobre 2024 (-9,05%). Dal 25 settembre, quando il Baltic era attestato a 2.016 punti, le perdite al 16 ottobre 2024 sono pari a 340 punti (-16,86%).

 

Il Baltic con 1.676 punti continua ad allontanarsi dai 2.064 punti raggiunti il 3 luglio 2024, mentre restano a notevole distanza i 2.419 punti del 18 marzo 2024 - valore massimo degli ultimi mesi - rispetto al quale l'indice registra ieri un arretramento di ben 743 punti (-30,71%). L'indice - al 16 ottobre 2024 - su base annuale perde ora il 18,56% mentre il 9 ottobre perdeva già il 9,28%.

 

In calo durante la settimana trascorsa anche l'Indice Panamax, che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate: ieri è sceso di 55 punti fino a 1.309 punti, realizzando complessivamente una perdita di ben 148 punti sui 1.457 raggiunti il 9 ottobre 2024 (-10,16%), quando aveva messo a segno invece un incremento di 111 punti sul 2 ottobre scorso (+8,25%).

 

Inoltre, con riguardo all'indice principale "Baltic Dry è sceso di 418 punti o del 19,96% dall'inizio del 2024, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity" afferma una nota di Trading Economics diramata ieri, 16 ottobre 2024. E la stessa fonte afferma che il mercato è atteso aumentare decisamente già a breve per poi prendere quota a medio termine "Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 2.182,57 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 2.507,26 tra 12 mesi", confermando peraltro la previsione della scorsa settimana.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index + 1,71%

Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 15 ottobre 2024 registra un secondo aumento consecutivo su base settimanale di 10,69 punti base sull'8 ottobre scorso (+1,71%), fino a 636,90 punti (quasi 6,37 dollari Usa per bushel): tale valore era stato sfiorato l'ultima volta il dall'indice il 15 luglio 2024, quando la tendenza incalzante era quella ribassista.

 

La scorsa settimana, l'8 ottobre 2024, si era già avvertito un segno di arresto della fase ribassista innescatasi nelle ultime settimane di settembre con un lieve aumento di 1,73 punti base sul 1° ottobre scorso (+0,28%), fino a 626,21 punti (poco più di 6,26 dollari Usa per bushel): tale valore tornava così a superare, anche se di poco, la rilevazione di AgroNotizie® del 30 luglio 2024, quotata a 625,90 punti.

 

Rispetto al recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 - l'indice il 15 ottobre porta il recupero a +29,33 (+4,83%). E appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023, da quando la perdita dell'indice si calcola oggi in 450,73 punti (-41,44%).

 

Inoltre, la quotazione del 15 ottobre, al cambio di ieri, 16 ottobre 2024, è pari a 214,99 euro alla tonnellata, in aumento di 4,99 euro alla tonnellata sulla quotazione dell'8 ottobre valorizzata al cambio del 9 ottobre 2024 e pari a 210,00 euro. Tale aumento di valore in euro è determinato dall'effetto congiunto tanto dall'incremento dell'indice denominato in dollari Usa quanto da una ulteriore rivalutazione della divisa americana, passata dagli 0,91 euro per un dollaro Usa, rilevati da AgroNotizie® il 9 ottobre scorso, agli 0,92 euro registrati ieri, 16 ottobre 2024.

 

Prezzi Fob in aumento in tutto il Canada

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 15 ottobre 2024, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti della regione dei grandi laghi canadesi è di 420,13 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 5,87 rispetto alla quotazione del 7 ottobre scorso, quando questo prezzo aveva raggiunto i 414,26 dollari canadesi alla tonnellata. Si tratta del terzo aumento consecutivo dal 23 settembre scorso, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato a 391,29 dollari canadesi alla tonnellata: da allora il valore è cresciuto di ben 28,84 dollari (+7,37%).

 

Di fatto si continua a registrare il consolidarsi del notevole aumento rispetto alle quotazioni di fine agosto, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato intorno ai 390 dollari canadesi alla tonnellata. E continua ad avvicinarsi, anche se non di molto e a piccoli passi, alle quotazioni del 29 luglio, quando il Cwad aveva raggiunto un prezzo Fob di 450,02 dollari canadesi. Pertanto, al 15 ottobre, le perdite del prezzo Fob del Cwad di prima qualità sul 29 luglio 2024 ammontano complessivamente a 29,89 contro i 35,76 dollari canadesi alla tonnellata dell'8 ottobre 2024.

 

La quotazione del 15 ottobre 2024, valorizzata al cambio del successivo 16 ottobre è pari a 279,94 euro alla tonnellata, in aumento di 3,43 euro sui 276,51 euro del 7 ottobre scorso. Il rialzo delle quotazioni canadesi continua a riflettersi sui valori in euro pressoché in proporzione, dato che il tasso di cambio tra il 9 ed il 16 ottobre è variato pochissimo - e al rialzo - sempre intorno ad un valore di 0,67 euro per un dollaro canadese.

 

Rispetto alla quotazione del 23 settembre 2024 - pari a 260,57 euro al cambio del 24 settembre - quella del 15 ottobre valorizzata al cambio del 16 ottobre 2024, pari a 279,94 euro alla tonnellata, risulta maggiore di 19,37 euro. Anche in questo caso le lievi variazioni del tasso di cambio, sempre in un intorno di 0,67 euro per un dollaro canadese, rendono tale incremento di valore del prezzo Fob in eurovaluta interamente spiegato dalla crescita del prezzo in valuta canadese.

Infine, rispetto alla quotazione del 29 luglio valorizzata al cambio del 31 luglio 2024 e pari a 300,56 euro resta una perdita ancora di 20,62 euro, seppur in una situazione di tassi di cambio rimasti invariati intorno a 0,67 euro per un dollaro canadese.

 

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 9 ottobre scorso, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 325 dollari Usa e di 297 euro alla tonnellata, registrando così sulle quotazioni rilevate dalla Commissione il 2 ottobre aumenti di 5 dollari Usa per i contratti denominati nella divisa americana e di 8 euro per quelli denominati in eurovaluta.

 

Si tratta del secondo aumento settimanale consecutivo registrato sulla piazza di Toronto dal 25 settembre - conseguito sia in dollari Usa che in euro - e complessivamente da tale data i valori sono cresciuti rispettivamente di 10 dollari e 16 euro alla tonnellata.

 

In particolare, i contratti denominati in dollari, il 9 ottobre sono tornati vicini al valore raggiunto il 3 luglio 2024, pari a 330 dollari Usa alla tonnellata. Invece, i contratti in eurovaluta - il cui declino graduale era iniziato dalla rilevazione del 12 giugno scorso, quando erano attestati a 330 euro alla tonnellata - tornano ora ad appena 3 euro in meno rispetto a quel valore.

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023 - quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari e 393 euro alla tonnellata - al 9 ottobre 2024, il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 100 dollari e 96 euro alla tonnellata.


Il prezzo Fob Usa resta a 305 dollari

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates il 10 ottobre 2024 il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna ottobre-novembre 2024 è di 305 dollari Usa alla tonnellata, stabile sulle precedenti rilevazioni dal 20 settembre scorso in avanti, quando si era verificato un aumento di 15 dollari sulla precedente rilevazione del 13 settembre di 290 dollari, valore che si era mantenuto costante a partire dal 16 agosto 2024. In questa ultima data si era verificato un drastico calo di 35 dollari dalla precedente quotazione di 325 dollari, confermata sin dal 21 giugno 2024.

 

La quotazione del 10 ottobre del Northern Durum, valorizzata al cambio del 16 ottobre 2024, è pari a 280,17 euro alla tonnellata, in aumento di 1,71 su quella del 4 ottobre al cambio del 9 ottobre 2024 e pari a 278,46 euro. In tale intervallo, a parità di quotazioni espresse in dollari Usa, l'incremento del valore in euro è stato determinato dall'apprezzamento della divisa a stelle e strisce, passata da 0,91 euro per un dollaro Usa nella scorsa settimana agli 0,92 euro di ieri, 16 ottobre 2024.

 

A parità di quotazione in dollari Usa tra il 26 settembre ed il 10 ottobre, l'incremento complessivo del valore in eurovaluta è stato di 4,61 euro alla tonnellata, una crescita essenzialmente dovuta all'aumento del tasso di cambio da 0,90 euro per un dollaro Usa del 2 ottobre - con il valore in euro a 275,56 - fino a 0,92 euro per un dollaro Usa del 16 ottobre 2024.

 

Canada, prezzi all'ingrosso in aumento

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 15 ottobre scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 330,70 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di ben 27,19 dollari canadesi sui 303,51 dollari registrati il 7 ottobre scorso, a seguito di un primo consistente rialzo di 9,19 sui 294,32 dollari canadesi alla tonnellata del 1° ottobre 2024.

 

Il prezzo all'ingrosso all'esportazione del grano Cwad del 15 ottobre supera così di 18,38 dollari canadesi il livello raggiunto il 29 luglio scorso, quando questo valore era attestato a 312,32 dollari canadesi alla tonnellata.

Tra il 6 maggio 2024, quando il prezzo all'ingrosso all'esportazione era di 413,37 dollari canadesi alla tonnellata, ed i 330,70 registrati il 15 ottobre scorso, questo valore segna ora una perdita pari a 82,67 dollari canadesi (-20%).

 

Il 15 ottobre scorso gli export basis, i costi di trasporto dagli elevatori ai porti dei grandi laghi, sono stati calcolati in 89,44 dollari canadesi alla tonnellata, in diminuzione di ben 21,31 dollari canadesi rispetto ai 110,75 registrati il 7 ottobre 2024.

 

In pratica, l'ulteriore aumento dei prezzi Fob intervenuto tra il 7 ed il 15 di ottobre - pari a 5,87 dollari canadesi - è spiegato dall'incremento del prezzo all'ingrosso all'esportazione sulla piazza di Rosetown pari a 27,19, parzialmente sterilizzato dal calo dei costi di trasporto interni pari a 21,31.

 

Canada, prezzi all'origine in aumento

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 15 ottobre 2024 è di 316,49 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 9,41 sui 307,08 dollari registrati il 7 ottobre 2024.

 

Dopo la drastica riduzione di 16,54 dollari canadesi alla tonnellata verificatasi tra il 29 luglio ed il 26 agosto scorso, con questo valore attestato a quest'ultima data a 289,08 dollari canadesi, si registra una tendenza, fino al 15 ottobre, di ripresa dei prezzi pari a 27,41 dollari canadesi alla tonnellata (+9,48%).

 

È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio si interrompe la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 70,51 dollari (-18,22%).

 

Infine, il 15 ottobre, nei quattro territori della provincia del Saskatchewan il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a gennaio 2024 - risulta essere di 313,68 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 2,37 sui 311,31 dollari canadesi registrati il 7 ottobre 2024.

 

Rispetto al prezzo medio del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si registra una tendenza, fino al 15 ottobre, di ripresa dei prezzi pari a 24,05 dollari (+8,05%).


Canada, esportazioni in crescita

Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 15 ottobre 2024 "le esportazioni canadesi di grano duro ad agosto sono state migliori rispetto all'anno scorso, ma comunque al di sotto del volume medio di agosto. Il Marocco è stato il cliente più grande, importando 72mila e 700 tonnellate. Le spedizioni verso gli Stati Uniti e il Giappone sono state discrete e ci sono state esportazioni verso diversi Paesi dell'Ue tra cui: Italia (poco più di 17mila tonnellate Ndr), Spagna, Belgio e una piccola quantità è stata persino spedita in Francia".

 

Sempre secondo la medesima fonte, le esportazioni canadesi di grano duro nella nona settimana della campagna commerciale 2024-2025 sono state pari a 68mila e 300 tonnellate, per un totale stagionale di 431mila e 400 tonnellate, in aumento del 28% rispetto all'anno scorso. "La maggior parte delle esportazioni di grano duro nella nona settimana - specificano gli analisti della Commissione - sono avvenute attraverso il porto di Vancouver".

 

Sul Mediterraneo riappare lo spettro della Turchia

Secondo la Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan "Sebbene la Turchia non abbia avuto una presenza così dominante nel mercato del grano duro come lo è stata in questo stesso periodo nell'anno scorso, abbiamo visto la Turchia spedire le sue prime due navi per il grano duro (di cui siamo a conoscenza) negli ultimi sei giorni. Entrambe le navi sono dirette in Algeria, probabilmente in adempimento parziale della gara d'appalto dell'Algerian Interprofessional Cereals Office del 15 agosto 2024 per 500mila tonnellate di grano duro". Anche se gli analisti non sono del tutto certi di questa ultima destinazione del naviglio turco, ma c'è di più: "C'è una terza nave per il grano duro che sta attualmente caricando in un porto turco".

 

La destinazione della terza nave al momento è ignota, e potrebbe essere, ma non è detto che sia, parte dell'operazione di export verso l'Algeria, che in totale assommerebbe, secondo quanto appreso a metà agosto, a circa 225mila tonnellate con provenienza Turchia. Insomma, la carenza di informazioni sulle azioni della Turchia - peraltro quelle note in sé legittime - rischia di avere riflessi negativi sui mercati italiani, proprio mentre i mercati americani si confermano in ripresa, peraltro in questo rafforzati dalla rivalutazione del dollaro Usa delle ultime tre settimane.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri - 16 ottobre 2024 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 9 ottobre scorso, quando invece si era registrato un rialzo di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 2 ottobre, quando le quotazioni avevano subìto il secondo rialzo consecutivo di 2 euro alla tonnellata. Dal 18 settembre, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 16 ottobre si rileva un incremento complessivo delle quotazioni pari a 10 euro alla tonnellata.

 

Dal 19 giugno scorso, data di esordio delle quotazioni su valori di 337-342 euro alla tonnellata, il frumento duro nazionale a Foggia perde comunque ben 17 euro alla tonnellata. Mentre scende a 30 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio scorso, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 16 ottobre 2024 perdite per 135 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri - 16 ottobre 2024 - ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 284 euro alla tonnellata sui minimi e 289 euro sui massimi, stabile sugli stessi valori raggiunti nella precedente seduta del 9 ottobre scorso, quanto invece si era registrato un aumento di 2 euro sulla ancor precedente seduta del 2 ottobre, quando si era verificato un primo aumento di 2 euro sul 25 settembre 2024. Dal 25 settembre al 16 ottobre 2024 il grano duro fino sulla piazza di Roma conferma guadagni complessivi per 4 euro alla tonnellata.


Ma tra il 3 luglio ed il 16 ottobre 2024, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 11 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 284-289 euro.

 

Mentre, sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 28 euro alla tonnellata sui minimi e di 35 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 16 ottobre 2024 perdite pari a 121 euro alla tonnellata sui minimi e a 126 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 15 ottobre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 355 euro alla tonnellata sui minimi e 370 euro sui massimi, in aumento di 7 euro solo sui minimi rispetto alla precedente seduta dell'8 ottobre scorso, quando si era verificato un altro aumento di 5 euro alla tonnellata solo sui minimi sul 1° ottobre 2024.

 

Dal 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale, quando quotava 360-365 euro alla tonnellata, il grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli ha quindi perso 5 euro alla tonnellata sui minimi, ma ha guadagnato 5 euro sui massimi. Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno scorso si rilevano pertanto prezzi maggiori di 5 euro sui minimi e di 15 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 16 ottobre 2024 perdite pari a 110 euro alla tonnellata sia sui minimi che sui massimi.


Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 15 ottobre 2024 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa è stato fissato a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, in aumento di altri 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta dell'8 ottobre scorso, quando si era registrato un aumento di altri 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre. Vale la pena ricordare che tali movimenti al rialzo sono stati preceduti da altri due aumenti, verificatisi il 24 settembre ed il 1° ottobre, rispettivamente di 2 e 3 euro alla tonnellata.

 

Al 15 di ottobre pertanto l'incremento complessivo delle quotazioni è di 10 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024.

 

Dalla seduta di esordio del 25 giugno - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - al 15 ottobre sono stati invece bruciati 25 euro alla tonnellata di valore. In questo caso, sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 29 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 15 ottobre 2024 perdite pari a 125 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine l'8 ottobre è stato fissato a 398 euro alla tonnellata sui minimi ed a 403 euro sui massimi, in aumento di 10 euro alla tonnellata sui valori di 388-393 registrati solo l'8 ottobre scorso, con quotazioni peraltro in crescita sulla precedente seduta del 1° ottobre di ben 13 euro alla tonnellata. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - restano comunque in perdita di 117 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 15 ottobre 2024 è stato quotato a 327 euro alla tonnellata sui minimi e 337 euro sui massimi, in aumento di 10 euro sulla precedente seduta dell'8 ottobre scorso, quando si era registrato un primo aumento di 10 euro sui valori di 307-317 che si erano mantenuti stabili dal 16 luglio al 1° ottobre 2024.

 

Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano il 15 ottobre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell'8 ottobre scorso, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro sul 24 settembre 2024, data ultima di un periodo di stabilità iniziato il 27 agosto scorso. Tali prezzi risultano in calo di 25 euro sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 15 ottobre perdite pari a 95 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell'8 ottobre scorso, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro sul 24 settembre 2024, data ultima di un periodo di stabilità protrattosi sin dal 27 agosto 2024. Tali prezzi risultano in calo di 37 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 15 ottobre 2024 pari a 105 euro alla tonnellata.

 

Il 15 ottobre scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, valori stabili sulla precedente seduta dell'8 ottobre, quando invece si era registrato un aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre che chiudeva così una fase di stabilità iniziata il 27 agosto 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 80 euro alla tonnellata sui minimi e 90 euro sui massimi.

 

I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati il 15 ottobre a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi - risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre scorso in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.


Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è dell'11 ottobre 2024, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 327 euro alla tonnellata sui minimi e a 332 euro sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla quotazione del 4 ottobre scorso, quando si era registrato un ulteriore incremento di 2 euro alla tonnellata sulla quotazione del 27 settembre scorso, quando si era registrata un'altra crescita di 3 euro sulla quotazione del 20 settembre 2024. In tale ultima data si era verificato il primo aumento di 4 euro sulla ancor precedente seduta del 13 settembre scorso, attestata su 315-320 euro alla tonnellata, valori che erano rimasti stabili dal 19 luglio 2024. Dal 13 settembre all'11 ottobre 2024 le quotazioni sono complessivamente aumentate di 12 euro alla tonnellata.

 

Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 20 euro alla tonnellata. E si registra un deprezzamento di 23 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite all'11 ottobre 2024 di 128 euro alla tonnellata.

 

Nella seduta dell'11 ottobre 2024 il grano duro canadese di prima qualità è stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi e a 410 euro sui massimi, in aumento di 10 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 4 ottobre 2024, quando si era registrato un aumento di ben 18 euro sulla ancor precedente seduta del 27 settembre 2024, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro alla tonnellata sul 20 settembre 2024. Su tale ultima data questo cereale guadagna così complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, ad oggi si registrano perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 10 ottobre scorso quando ha quotato il grano duro fino nazionale - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 318 euro alla tonnellata sui minimi e 323 sui massimi, in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 3 ottobre 2024, quando si era registrato un primo incremento di 4 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 26 settembre, che chiudeva un periodo di stabilità che aveva avuto inizio l'11 luglio 2024.

 

I valori raggiunti il 10 ottobre 2024 risultano in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 10 ottobre 2024 pari a 102 euro alla tonnellata.

 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 16 ottobre 2024

I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale, rilevati da Ismea tra il 7 ed il 14 ottobre 2024 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 16 ottobre, presentano su base settimanale 9 piazze in aumento e 4 stabili su 13 osservate. Si conferma così per la terza settimana consecutiva la tendenza rialzista che era emersa due settimane fa, succeduta alla più totale stasi dei prezzi registrata invece tre settimane or sono, quando si erano rilevate 14 piazze stabili su 14.


Anche in questa settimana gli aumenti sono distribuiti in maniera abbastanza trasversale dal Nord al Sud della penisola, con rialzi che toccano anche piazze rimaste ferme la settimana scorsa. Meritano pertanto un approfondimento le rilevazioni di stabilità. È il caso di Matera, passata dai 310 euro di prezzo medio in campagna del 30 settembre ai 320 del 7 ottobre 2024, che era così cresciuta di 10 euro alla tonnellata (+3,2%) la settimana scorsa, ma che invece resta stabile per presa di beneficio il 14 ottobre, sempre a 320 euro alla tonnellata di prezzo medio corrisposto all'imprenditore agricolo.

 

Restano ferme, ma non è una novità, le piazze umbro marchigiane di Perugia, Ancona e Macerata il 14 ottobre, stabili peraltro su valori che iniziano ad essere percepiti come bassi, almeno nel caso di Perugia, ancora incollata a 290 euro alla tonnellata.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 16 ottobre 2024
 (Fonte: Ismea)

 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 16 ottobre 2024, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi, in aumento di 5 euro alla tonnellata sul 9 ottobre 2024, quando invece i prezzi erano stabili sulle precedenti rilevazioni dall'11 settembre 2024 in avanti sui valori di 295-300 euro alla tonnellata.

 

Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile l'articolo del 10 ottobre 2024.

 

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