I prezzi dell'olio extravergine di oliva in Italia, nelle ultime settimane, si sono definitivamente fermati, dopo il rallentamento registrato già a metà settembre. Permane una situazione d'incertezza sulle stime produttive della Spagna, che dovrebbe attestarsi poco al di sotto delle 750mila tonnellate.

 

Ad acuire le tensioni sui prezzi in Italia in agosto e settembre era stata l'interruzione da fine luglio delle esportazioni della Spagna e la mancata pubblicazione da parte del Ministero dell'Agricoltura italiano delle giacenze al 31 agosto 2023. Ora è calma piatta, in attesa dell'esito del nuovo raccolto.


In Italia continua a tenere banco il pronostico di una produzione complessiva da 300mila tonnellate, anche se restano i dubbi legati agli ingenti danni riportati dagli oliveti durante il periodo tardo primaverile per le intense piogge e le grandinate, e per le successive ondate di caldo, che si sono abbattute su piante già stressate da allagamenti e danni alle branche dovuti al vento. Intanto ecco i principali prezzi di riferimento dell'olio extravergine di oliva in Italia.


I prezzi in breve

Alla Borsa Merci di Bari, ieri, 3 ottobre 2023, l'olio extravergine di oliva di prima qualità, con acidità inferiore allo 0,4% titolata in acido oleico, è stato quotato 9,30 euro al chilogrammo sui minimi e a 9,50 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 26 settembre scorso e stabile anche sull'ultima rilevazione di AgroNotizie® dello scorso 19 settembre.

 

Alla Borsa Merci di Milano, sempre ieri, 3 ottobre 2023, l'olio extravergine di oliva italiano ha confermato i 9,20 euro al chilogrammo sui minimi e 9,50 euro sui massimi della precedente seduta del 26 settembre scorso, stessi valori anche dell'ultima seduta monitorata da AgroNotizie® lo scorso 19 settembre.

 

Alla Borsa Merci di Milano si rileva stabile sulla precedente seduta anche l'olio extravergine di oliva di importazione comunitario, attestato ad 8,80 euro al chilo sui minimi ed 8,90 sui massimi, in aumento di 0,30 euro sui minimi e 0,05 euro sui massimi rispetto all'ultimo monitoraggio di AgroNotizie® del 29 agosto 2023.


I prezzi all'origine nelle ultime settimane si sono fermati. Secondo Ismea, il prezzo medio dell'olio d'oliva extravergine alla quarta settimana di settembre 2023 si è attestato a 9,13 euro al chilogrammo, stabile sia sulla terza che sulla seconda settimana del mese appena trascorso e ultima rilevata da AgroNotizie®. Tale valore resta in crescita di 0,34 euro al chilo sulla quarta settimana di luglio 2023: +3,9%.

 

Anche i prezzi per piazza, come evidenziato dalla tabella sottostante, certificano la fine dei rialzi dell'olio Evo all'origine in Italia.

 

Prezzi medi per piazza dell'olio extravergine di oliva

(Fonte: Ismea)

 

I prezzi si sono fermati perché sospinti da due forze di segno opposto: l'attesa per l'esito della nuova campagna da un lato, che si annuncia complessivamente non migliore di quella appena trascorsa di segno rialzista e, d'altro canto, l'oggettiva svalutazione dell'olio vecchio rispetto all'olio di prossima molitura, di segno sicuramente ribassista.

 

Il punto sulle previsioni produttive

Secondo le più recenti stime di Juan Vilar, consulente del Consiglio Oleicolo Internazionale, nel 2023-2024 la produzione mondiale di olio di oliva non dovrebbe superare i 2,6 milioni di tonnellate. Con la Spagna attesa ad una produzione di olio da pressione compresa tra 700mila e 750mila tonnellate e l'Italia che si conferma dovrebbe toccare le 300mila tonnellate.

 

Non cambia di molto la stima sulle scorte finali della Spagna nel 2023, comprese tra 200mila e 220mila tonnellate, contro le 460mila dello scorso anno, circostanza che non farà altro che aggravare la situazione di scarsità.

 

Nel complesso sono numeri che risentono tutti della siccità accanitasi sia sulla Spagna che su altri Paesi del Mediterraneo. In Italia le pesanti perdite della Puglia legate ai temporali di primavera, che hanno colpito le fioriture, fanno il paio con altri simili eventi catastrofali che si sono abbattuti su altri Paesi del Mediterraneo, al punto che la Turchia quest'anno non dovrebbe esportare olio d'oliva.

 

Spagna, previsioni rinviate

In Spagna, dove le previsioni ufficiali, attese per i primi giorni di ottobre, sono state rinviate a metà mese, si attende ancora di sapere quale sarà la produzione olivicolo olearia prevista dell'Andalusia, la regione che produce l'80% dell'olio spagnolo e che è decisiva per definire l'esito della campagna.

 

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