La Toscana punta a migliorare il suo sistema irriguo, in vista di estati sempre più calde e di periodi siccitosi che ormai si verificano sempre più spesso anche in altre stagioni dell'anno.

 

E per farlo sono necessari investimenti per realizzare nuovi invasi, migliorare quelli esistenti e potenziare e rendere più efficiente la rete di distribuzione.

 

Investimenti che la Regione sta cercando di sostenere con bandi rivolti alle aziende e ai consorzi di bonifica.

 

Solo nel 2022 sono stati messi a disposizione 3 milioni di euro per il bando del Psr rivolto alle aziende agricole, per la realizzazione e l'ammodernamento degli impianti di irrigazione e lo sviluppo di sistemi di accumulo, come laghetti e piccoli invasi.

 

Altri 3 milioni sono stati stanziati all'inizio di quest'anno per un altro bando, questa volta riservato ai consorzi di bonifica, sempre per la realizzazione di sistemi di accumulo e di distribuzione dell'acqua.

 

Di pochi giorni fa un ulteriore stanziamento di 500mila euro, sempre destinato ai consorzi di bonifica, reso possibile dalla legge nazionale di stabilità per il 2023 per fronteggiare l'emergenza siccità.

 

Accanto a questa volontà concreta di miglioramento, rimangono però anche casi di inefficienza significativi.

 

Primo tra tutti quello della diga di Montedoglio, in provincia di Arezzo.

 

Un caso paradossale, portato all'attenzione della cronaca un mese fa da Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno e di cui si è occupato il giornalista Andrea Zaghi su Avvenire.

 

Il lago di Montedoglio, che rappresenta il più grande invaso artificiale del Centro Italia, avrebbe la capacità di fornire acqua a 60.000 ettari di terreni agricoli, ma oggi ne serve solo 3.500, per la mancanza di strutture di distribuzione.

 

Una situazione ancor più paradossale perché i progetti per migliorarne l'utilizzo ci sono, come ha specificato anche l'Anbi, l'Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari – ma restano bloccati da anni.

 

Qualcosa si sta muovendo proprio in questi giorni, con lo stanziamento da parte del governo di 7 milioni per il  Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno.

 

La svolta, come ha comunicato lo stesso consorzio di bonifica, è arrivata con il bando per la progettazione, messo a disposizione dalla Regione Toscana, che ha permesso di portare il progetto alla fase esecutiva; un passo necessario per aspirare alle risorse messe a disposizione dal Fondo nazionale investimenti irrigui.

 

Queste risorse serviranno a realizzare il primo lotto del distretto irriguo n. 23 che dovrà servire le aziende del comune di Foiano della Chiana.

 

Un lotto iniziale che per ora renderà irrigui 300 ettari di terreno con 3 chilometri di condotte, ma che a progetto finito dovrà servire 2.300 ettari con 40 chilometri di condotte e 150 punti di consegna, per un investimento totale di 40 milioni di euro.

 

La strada per un efficiente utilizzo dell'acqua è quindi ancora lunga, ma è stata intrapresa. Speriamo che sia percorsa velocemente e in modo opportuno.