Dopo il rincorrersi delle notizie per settimane sulla siccità in Canada, sono finalmente stati pubblicati venerdì scorso da Alberta e Saskatchewan i dati più aggiornati sullo stato di salute delle coltivazioni di grano duro, che delineano il possibile secondo peggior raccolto della storia del Paese.
Uno scenario che ha portato i mercati a puntare nuovamente al rialzo di tutti i prezzi, a partire da Canada e Usa che sul cereale pastificabile registrano incrementi consistenti. La spinta al rialzo è determinata anche da altre informazioni già da tempo nelle mani degli operatori, che si erano posti in una condizione di nervosa attesa nelle scorse settimane: scorte finali ai minimi storici del Canada, notizie sui pessimi raccolti dei Paesi del Nord Africa e incertezza sui risultati in Ue.
L'ondata di rialzi, che vede Milano superare i 400 euro alla tonnellata per il grano duro fino nazionale e Foggia mettere a segno un nuovo aumento di 15 euro a tonnellata, viene appena smorzata dal persistere della debolezza delle valute americane sull'euro e non trova certo un argine nel nuovo ribasso dei noli. Tutti fattori altrimenti determinanti, ma che vengono spiazzati dai crescenti timori di scarsità del prodotto, a fronte di una domanda che non potrà che continuare ad aumentare.
I noli tornano in ribasso
Il mercato dei noli marittimi ha visto l'Indice Baltic Dry ieri - 19 luglio 2023 - riscendere a 1.004 punti, a un minimo da quasi due settimane, perdendo dal 12 luglio 84 punti. Tornano quindi ad allontanarsi i livelli della seconda decade di giugno, attestati a 1.138 punti.
Tutti gli indici relativi alle classi di nave quotati sono in calo questa settimana, incluso l'Indice Panamax, che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate, che si è attestato ieri a 993 punti, perdendone 93 sui 1.086 punti del 12 luglio scorso (-8,56% in una settimana). In questo caso il livello dell'Indice si è riportato su un livello inferiore rispetto a quello del 28 giugno scorso, che aveva raggiunto i 1.058 punti.
E migliorano le previsioni sui noli. Infatti, secondo Trading Economics, l'Indice Baltic Dry dovrebbe aumentare a fine trimestre dai valori attuali e fino a 1.029,72 punti, contro i 953,10 punti, previsti la scorsa settimana. Il trend previsto a 12 mesi invece è stimato ora con un calo a 868,19 punti, che si presenta però minore della stima della scorsa settimana, attestata a 803,26 punti.
Chicago, Future Durum Wheat Index +4,76% sulla settimana scorsa
Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 18 luglio 2023 ha preso slancio sulla settimana precedente di ben 37,75 punti attestandosi a 830,48 (+4,76%), oltre 8,30 dollari Usa per bushel, dopo che l'11 luglio si era registrato un ben più modesto avanzamento di 3,98 punti dell'indice, che aveva raggiunto quota 792,73 punti.
A questo punto l'Indice supera di 25,07 punti i livelli del 2 maggio, quando era sceso fino a 805,41 punti. Quanto avvenuto, considerando il rialzo massimo di questa ultimissima fase a 819,20 punti raggiunto il 17 maggio scorso, potrebbe preludere ad una inversione di tendenza del trend ribassista di medio periodo.
La quotazione del 18 luglio 2023 è pari a 272,04 euro alla tonnellata al cambio tra dollaro Usa ed euro di ieri, in aumento di 9,83 euro sulla scorsa settimana (+3,75%). Questo perché il pur copioso aumento dell'indice è stato parzialmente neutralizzato dalla svalutazione del dollaro Usa intercorsa nel frattempo: quotata a 0,90 euro lo scorso 12 luglio, la divisa americana è stata scambiata solo a 0,89 euro per un dollaro ieri 19 luglio 2023. Questa tendenza dei cambi va avanti ormai dal 5 luglio scorso: una volta concretizzatosi l'aumento dei tassi d'interesse da parte della Banca Centrale Europea e il contemporaneo stop alla stretta creditizia della Federal Reserve, misure entrambe annunciate a giugno dalle due banche centrali.
Il trend negativo di medio periodo del Future Durum Wheat Index Dwyoo è iniziato il 23 novembre 2022: rispetto ai 974,38 punti base (oltre 9,74 dollari per bushel) raggiunti in quella data, la perdita attuale - seppur in riduzione di quasi quattro punti percentuali - si attesta ancora a 143,90 punti base: quasi 1,44 dollari Usa per bushel (-14,77%).
Prezzi Fob in aumento in Usa e Canada
Secondo il rapporto del 17 luglio 2023 stilato dalla Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine è stato quotato a 526,78 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di ben 35,69 dollari canadesi sullo scorso 10 luglio 2023, quando era quotato a 491,09 dollari canadesi alla tonnellata, e appariva in aumento 9,25 dollari canadesi sullo scorso 4 luglio 2023.
Il valore registrato il 17 luglio è pari a 356,56 euro alla tonnellata al cambio dollaro canadese euro del 19 luglio 2023. La quotazione in eurovaluta così determinata risulta superiore di 21,40 euro rispetto a quella ottenuto con il prezzo del 10 luglio al cambio dollaro canadese euro del 12 luglio scorso.
L'incremento di valore in euro risulta solo leggermente limato dall'indebolimento del dollaro canadese sull'eurovaluta. Il nuovo prezzo Fob in euro torna ora ad avvicinarsi più decisamente ai 395,95 euro alla tonnellata dell'11 aprile 2023 al cambio del 12 aprile scorso, anche se resta in perdita di 39,39 euro alla tonnellata.
Secondo il rapporto settimanale prezzi Fob del 14 luglio scorso compilato dalla Us Wheat Associates "Le offerte di Northern Durum dai grandi laghi per la consegna di agosto 2023 sono quotate 400 dollari Usa alla tonnellata" in aumento di 35 dollari alla tonnellata sulle quotazioni del 6 luglio scorso, quando erano invece stabili a 365 dollari alla tonnellata per le consegne a luglio.
Il prezzo del 14 luglio scorso vale 356,51 euro alla tonnellata al cambio del 19 luglio, in aumento di ben 28,41 euro sulla quotazione del 6 luglio al cambio del 12 luglio, attestata a 328,10 euro alla tonnellata.
Questa variazione positiva in eurovaluta è spinta dal determinante aumento delle quotazioni in dollari e temperata dall'ulteriore rafforzamento dell'euro intervenuto in questi giorni, già analizzato in merito alla variazione dell'indice sui Future di Chicago.
Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 17 luglio scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di ben 404,18 dollari canadesi alla tonnellata, in rialzo di ben 39,31 dollari canadesi rispetto al 10 luglio, quando si registrava invece un calo di 24,62 dollari sulla settimana precedente.
Invece gli export basis per i prezzi Fob dalla costa dell'Atlantico sono diminuiti a 122,60 dollari canadesi alla tonnellata, con un calo di 3,62 dollari canadesi sul 10 luglio scorso, che non rappresenta certo un argine all'aumento del prezzo Fob, sospinto dal deciso aumento del prezzo di acquisto all'ingrosso a Rosetown.
E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 17 luglio 2023 è di 405,93 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di ben 12,58 dollari canadesi sui 393,35 dollari canadesi del 10 luglio scorso.
Infine il 17 luglio 2023, nei quattro territori della provincia del Saskatchewan, il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a settembre 2023 - risulta essere di 380,12 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 19,84 dollari canadesi sui 360,28 registrati solo il 10 luglio scorso, quando pure si era registrato un aumento di 6,53 dollari canadesi alla tonnellata.
Canada e Usa: la siccità detta legge
Il rapporto del 17 luglio 2023 della Commissione per lo Sviluppo del Grano in Saskatchewan rappresenta finalmente con esattezza il quadro reale della situazione in Nord America. In un solo rapporto si apprende finalmente la reale portata della siccità in Canada: comporta una riduzione dei potenziali raccolti di grano duro di qualità tra buono ed eccellente al 26% nel Saskatchewan (contro il 54% dello scorso anno in questo stesso periodo). E "questa è la seconda peggiore valutazione del raccolto per questo periodo dell'anno nella storia recente" sottolinea il rapporto. Un dato non da poco, visto che in questa provincia si produce anche più dell'80% del grano duro canadese.
Non vanno bene le cose anche nella provincia dell'Alberta, qui l'autorità locale per l'agricoltura "ha valutato le condizioni delle coltivazioni di grano duro tra buono ed eccellente al 34%, rispetto al 64% dell'anno scorso". Inoltre, la produzione dei Paesi del Nord Africa, aggredita dalla siccità dello scorso inverno, è attesa in calo del 5% ovvero 3,2 milioni di tonnellate in più da importare per questi Paesi. La Francia, con il raccolto al 23%, lamenta infine bassa qualità e rese per ettaro in picchiata rispetto alle aspettative.
Non va meglio neanche in Usa, dove "Le condizioni del raccolto di grano duro nel North Dakota sono rimaste invariate rispetto alla scorsa settimana al 64% in buone ed eccellenti condizioni (rispetto all'89% dello scorso anno). Le condizioni dei campi a grano duro nel Montana sono scese di sette punti e quello valutabile tra buono ed eccellente è solo il 21% (rispetto al 56% dello scorso anno)" avverte la Commissione.
Inoltre "L'Usda prevede che il rendimento per entrambi gli Stati sia di 34 staia per acro, il che rappresenterebbe una diminuzione di sei staia rispetto allo scorso anno nel North Dakota e un miglioramento di sei staia nel Montana".
Motivo per il quale la Commissione del Saskatchewan raccomanda ai suoi farmer: "Le scorte di grano duro sono limitate e si stanno sviluppando problemi nella maggior parte dei principali Paesi produttori. Per ora consigliamo di non vendere altro grano duro".
Italmopa, importeremo di più
Dulcis in fundo: giusto ieri, 19 luglio 2023, Italmopa, l'Associazione Nazionale degli Industriali Molitori Italiani, ha diffuso una lunga nota per spiegare che la produzione italiana di grano duro si è attestata a 4,15 milioni di tonnellate, "certamente ridimensionata rispetto alle iniziali aspettative" commenta il presidente di Italmopa, Enzo Martinelli. Un dato diverso di stima - pari a 3,7 milioni di tonnellate lo aveva invece fornito poco più di una settimana fa Coldiretti.
In realtà, se la cifra fornita da Italmopa fosse quella giusta, rispetto alle stime di Areté rese note a Durum Days 2023, ci si troverebbe invece di fronte alla conferma di una produzione di frumento duro italiano 2023 attestata sopra i 4 milioni di tonnellate, ovvero circa il 12% in più rispetto allo scorso anno e con rese in aumento su superfici investite che tengono.
Ma a preoccupare di più Italmopa è la qualità del frumento duro italiano al punto che "Tutti i principali parametri, dal tenore proteico al peso ettolitrico, devono purtroppo essere considerati chiaramente insoddisfacenti" afferma Martinelli, che sottolinea: "Una situazione che non potrà non influire sulle strategie di approvvigionamento dell'industria molitoria italiana, con necessità di un maggior ricorso ad onerose importazioni".
La situazione, come è facile evincere da queste note, è ancora molto confusa: al momento se c'è un Paese che il grano duro lo ha prodotto in relativa abbondanza sembra essere proprio l'Italia, mentre tutti gli altri sono decisamente alle prese con cali produttivi reali e previsti anche molto importanti, e che non mancheranno di influire sui prezzi anche nelle prossime settimane. Il nodo della qualità è sentito anche dalla parte agricola: le piogge fuori tempo hanno danneggiato parte del raccolto e potrebbe esserci una forte scarsità di prodotto fino, ma si tratta di un fenomeno che interesserà anche larga parte del prodotto importato e per motivi diversi.
Sul fatto poi che l'Italia resti un importatore netto di grano duro, trattasi di un dato acquisito: almeno quanto quello che, in questo difficile quadro, solo una ripresa delle piogge entro luglio potrebbe in parte salvare le coltivazioni meno compromesse del Canada, per garantire se non un aumento delle importazioni italiane, almeno le stesse dello scorso anno o poco meno.
Borsa Merci Foggia
Ieri, 19 luglio 2023, l'Osservatorio Prezzi della Borsa Merci Foggia ha quotato per la quarta volta il grano duro fino nazionale mietitura 2023, peso specifico minimo 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 12%, alle condizioni di franco partenza e Iva esclusa. I prezzi assegnati sono di 395 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi, in aumento di 15 euro alla tonnellata sul 12 luglio quando invece si era registrato un aumento di 50 euro sul 5 luglio 2023, seconda seduta di questa mietitura.
Al momento questi prezzi risultano essere maggiori di 55 euro rispetto alle ultime quotazioni della mietitura 2022. Infatti, le ultime quotazioni di questo cereale per la campagna commerciale 2022-2023 risalgono al 7 giugno 2023, quando furono fissate a 340 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.
Borsa Merci Roma
In Borsa Merci di Roma ieri, 19 luglio 2023, il grano duro fino nazionale mietitura 2023 alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, è stato quotato per la seconda volta a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 360 euro sui massimi, in aumento di 10 euro alla tonnellata sui prezzi d'esordio del 12 luglio scorso.
Tali valori si mostrano superiori a quelli dell'ultima quotazione della mietitura 2022 di 31 euro sui minimi e di 36 euro sui massimi. Infatti, le ultime quotazioni della mietitura 2022 sono del 31 maggio 2023 e pari a 319 euro alla tonnellata sui minimi e 324 euro alla tonnellata sui massimi.
Associazione Granaria Meridionale di Napoli
L'Associazione Granaria Meridionale alle ore 22:20 di ieri, 19 luglio 2023, non risultava aver ancora pubblicato il listino di ieri, 18 luglio 2023. L'11 luglio scorso alla Borsa Merci di Napoli non si era raggiunto il numero legale ed erano stati lasciati i listini invariati con gli stessi valori del 4 luglio 2023.
Borsa Merci Bari
La Commissione Prezzi della Borsa Merci Bari il 18 luglio scorso si è riunita e ha quotato per la terza volta il grano duro fino mietitura 2023, di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 12,50%, peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa. Questi i prezzi: 390 euro alla tonnellata sui minimi e 395 euro sui massimi, valori in aumento di 45 euro alla tonnellata sulla precedente seduta dell'11 luglio 2023, quando si era verificato un primo aumento di 10 euro alla tonnellata sulla seduta d'esordio.
L'ultima fissazione dei prezzi a Bari del cereale pastificabile nazionale per la mietitura 2022 risale al 30 maggio 2023, quando per furono assegnati 335 euro alla tonnellata sui minimi e 350 euro sui massimi. Pertanto i prezzi della mietitura 2023 del 18 luglio si presentano maggiori di 55 euro sui minimi e di 45 sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022.
Il frumento duro Canadese 1 al 15% di proteine il 18 luglio scorso è stato fissato a 410 euro alla tonnellata sui minimi ed a 415 sui massimi, in aumento di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del'11 luglio scorso, quando questo frumento era aumentato di 5 euro alla tonnellata sui minimi e di 4 euro sui massimi.
Si tratta del sesto incremento consecutivo dopo una fase di stabilità iniziata il 16 maggio e terminata il 13 giugno 2023. Complessivamente il prezzo di questo frumento è aumentato di 56 euro alla tonnellata nelle ultime cinque sedute sui massimi, ma sulle quotazioni del 26 luglio 2022 è ora in perdita di 131 euro alla tonnellata sui massimi.
Associazione Granaria di Milano
L'Associazione Granaria di Milano il 18 luglio 2023 ha fissato per la seconda volta le quotazioni del grano duro fino nazionale mietitura 2023, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, con le seguenti provenienze e qualificazioni:
- Nord Italia, peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, proteine 13,5%, 385 euro alla tonnellata sui minimi e 395 euro sui massimi, in aumento di 40 euro alla tonnellata sulla precedente seduta dell'11 luglio scorso. Tali valori risultano più elevati di 35 euro sui minimi e di 40 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno 2023 a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.
- Centro Italia, peso specifico 77-78 chilogrammi per 100 litri, proteine non determinate, 400 euro alla tonnellata sui minimi e 410 euro sui massimi, in aumento di 35 euro alla tonnellata sui valori registrati nella seduta di esordio dell'11 luglio scorso. Tali valori risultano ora in aumento di 46 euro sui minimi e di 51 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, esitata il 13 giugno scorso a 354 euro alla tonnellata sui minimi e 359 sui massimi.
- Sud, non quotato.
Il 18 luglio scorso sono stati quotati per la prima volta sulla mietitura 2023 a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati fissati a 380 euro alla tonnellata sui minimi e 400 euro sui massimi.
Si tratta di valori superiori di 25 euro alla tonnellata sui minimi e 40 euro sui massimi rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022 del 20 giugno scorso. In quella occasione erano stati fissati prezzi di 355 euro alla tonnellata sui minimi e 360 euro sui massimi.
Risultano anche in aumento di 35 euro alla tonnellata sulla precedente seduta i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano che, il 18 luglio 2023, sono stati quotati a 447 euro alla tonnellata sui minimi e a 462 euro sui massimi.
Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura
L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è del 14 luglio 2023, quando è stato quotato per la terza volta il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2023, alle condizioni di Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura, qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 78 chilogrammi ogni 100 litri.
Su questa piazza il cereale pastificabile è stato fissato a 385 euro alla tonnellata sui minimi e 390 euro sui massimi, in rialzo di 45 euro sulla precedente seduta del 7 luglio, quando pure si era verificato un primo aumento di 10 euro sulla seduta d'esordio del 30 giugno scorso.
I valori del 14 luglio, rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2022, sono in rialzo di 43 euro sui minimi e 45 euro sui massimi. Infatti il frumento duro nazionale aveva chiuso la campagna commerciale 2022-2023 ai prezzi della seduta del 9 giugno scorso: 342 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.
Nella seduta del 14 luglio 2023 il grano duro Canadese di 1° qualità è ulteriormente aumentato di 25 euro a tonnellata sul 7 luglio scorso, portandosi a 417 euro sui minimi e a 420 sui massimi, dopo essere cresciuto in quella data di altri 10 euro alla tonnellata rispetto al 30 giugno.
Borsa Merci Bologna
La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 13 luglio 2023 quando ha quotato per la seconda volta il grano duro fino nazionale mietitura 2023 - provenienza Nord, qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa.
Questi i prezzi: 365 euro alla tonnellata sui minimi e 370 euro sui massimi, valori in aumento di 25 euro alla tonnellata su quelli della seduta d'esordio del 6 luglio scorso, quando invece venivano uguagliati i prezzi già fissati l'8 giugno scorso, in occasione dell'ultima seduta della mietitura 2022: 340 euro alla tonnellata sui minimi e 345 euro sui massimi.
I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 19 luglio 2023
Non sono disponibili i prezzi medi all'origine del grano duro fino nazionale, rilevati da Ismea e monitorati da AgroNotizie®, per manutenzione del sito web dell'istituto.
Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna, pubblicato ieri, 19 luglio 2023, quota per la seconda volta il frumento duro fino nazionale mietitura 2023 con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino venditore. Ecco i prezzi: 380 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi. Si tratta di valori superiori di 30 euro rispetto a quelli d'esordio della scorsa settimana.
Ogni altro raffronto coi prezzi della scorsa settimana è sempre possibile leggendo l'articolo di AgroNotizie® del 13 luglio 2023.
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