A meno di un mese dall'inizio della raccolta delle ciliegie, con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità, serve fare squadra per sostenere e rilanciare le ciliegie di Puglia attraverso il Programma di Sviluppo Rurale, una Igp, Indicazione Geografica Protetta, campagne di promozione, ricerca e innovazione. È quanto sostiene Coldiretti Puglia che chiede all'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, la convocazione urgente di un tavolo regionale che, a partire dalla riorganizzazione e dal rafforzamento della filiera, avvii un piano di rilancio del settore cerasicolo pugliese.

 

"La presenza di varietà obsolete e scarsa conoscenza e adeguata sperimentazione di varietà innovative, interessanti per i mercati nazionali ed esteri assieme ad elevati costi colturali, in particolare per la mano d'opera, peraltro di difficile reperimento e una disponibilità irrigua spesso limitata, sono elementi di forte criticità per un settore che in Puglia vale 22 milioni di euro", afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia

 

La Puglia è la regione maggior produttrice di ciliegie in Italia, e detiene con le sue quasi 32mila tonnellate il 35% della produzione italiana, il 62% delle superfici investite pari a circa 19mila ettari di terreno ed un fatturato di circa 22 milioni di euro.

 

La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale; con le sue 47mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie, raccogliendo il 34% della produzione nazionale.

 

"È necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione, con la creazione di un marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la Igp  che possa essere riconosciuta dal consumatore, per rendere competitiva una coltura tradizionale e tipica della Puglia", aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

 

La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature - insiste Coldiretti Puglia - particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un'accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell'uomo non può essere sostituita dalle macchine.

 

La produzione di ciliegie subisce anche gli attacchi di insetti alieni, come la Drosophila suzukii, il moscerino che attacca prevalentemente i piccoli frutti specie con buccia sottile come la ciliegia. E secondo Coldiretti Puglia "Va sostenuta e finanziata la ricerca con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l'introduzione in Puglia dell'imenottero Ganaspis brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della D. suzukii nei nostri territori".