I consumatori chiedono all'agricoltura di essere più sostenibile. Lo stesso fa l'Unione Europea, sul cui tavolo giace da tempo il dossier sulle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea). Si tratta di tecniche di miglioramento vegetale assolutamente innovative in grado di modificare i geni delle piante imitando i meccanismi che avvengono ogni giorno in natura. Nessun Ogm transgenico o vegetali estranei all'agricoltura. Piuttosto colture, anche tipiche del made in Italy, rese più efficienti, sostenibili e buone.


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Il problema è che gli organismi ottenuti attraverso le Tea di fatto ricadono nella normativa sugli Ogm (come da sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2018) e quindi sono soggetti ad una legislazione assai restrittiva.


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A questo si aggiunge il fatto che l'Italia ha vietato la coltivazione di Ogm sul suo territorio. Questo ha comportato il fatto che se nei laboratori pubblici e privati italiani si stanno sviluppando nuove varietà grazie alle Tea, la loro coltivazione per fini scientifici in campo è vietata. L'innovazione non può quindi esprimere tutto il suo potenziale e anzi è costretta all'interno di serre e laboratori.

A livello nazionale però qualcosa sta cambiando. Come raccontato in un precedente articolo, in Commissione Agricoltura alla Camera è stato presentato un Disegno di Legge per permettere la coltivazione a fini scientifici delle varietà ottenute grazie alle Tea. Primo firmatario è Filippo Gallinella, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Agricoltura, che abbiamo contattato per farci spiegare il motivo di questa iniziativa.

 

Filippo Gallinella, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Agricoltura
Filippo Gallinella, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Agricoltura

 

Gallinella, perché ha deciso di presentare un Disegno di Legge per permettere la coltivazione in campo a fini scientifici delle piante ottenute con le Tecnologie di Evoluzione Assistita?
"Perché questo è un treno che non possiamo perdere. Nei nostri laboratori abbiamo dei professionisti incredibili che hanno già sviluppato piante in grado di resistere ai patogeni fungini o agli attacchi di insetti. Oppure ancora varietà con un profilo nutrizionale migliore. Però non possono essere testate in campo. Questo significa non poter andare avanti con la ricerca e perdere degli anni mentre a Bruxelles varano una nuova legislazione".

L'Italia rischia di non essere più competitiva?
"In molti Paesi del mondo, come negli Stati Uniti o in Giappone o anche solo in Gran Bretagna, si stanno testando nuove varietà ottenute proprio con le Tea che, tra le altre cose, non sono distinguibili a livello genetico dalle varietà non modificate. Questo significa che se anche da Bruxelles arriverà una nuova legislazione favorevole alle Tea dovremo approvvigionarci di sementi da Paesi esteri perché nel frattempo non avremo varietà pronte, con un danno enorme per la nostra economia".

Quali sono le tempistiche per l'approvazione di questa nuova legge?
"Il Disegno di Legge deve essere approvato da entrambi i rami del Parlamento e quindi ci vorrà del tempo, ma visto che stiamo andando verso la fine della legislatura auspico che il Governo intervenga per approvare il Disegno di Legge in tempi brevi".

Qual è la sensibilità delle altre forze politiche rispetto a questo tema?
"Dalle discussioni che abbiamo avuto e che ci sono state anche al Senato mi sembra che la linea generale sia di apertura, ma vorrei che su questi temi ci fosse un dibattito ampio e sereno".

Anche perché l'opinione pubblica è tutto sommato all'oscuro di questi temi. Come pensa che verranno accolte dagli italiani le Tea?
"Proprio per questo abbiamo bisogno di avviare un dibattito pubblico. Io credo che se si guarda ai benefici il loro valore sia incontrovertibile. Se vogliamo usare meno agrofarmaci in campo la strada passa anche da migliorare le difese genetiche delle piante. Lo stesso se vogliamo avere colture più produttive o più nutrienti. Ricordiamoci sempre che viviamo in un mondo con una popolazione in aumento, che le terre coltivabili sono limitate e che è necessario migliorare in maniera significativa la sostenibilità dell'attuale agricoltura".