Dopo i primi giorni di raccolto a Bari i prezzi in campagna per le - produzione di massa - si erano attestati - secondo Ismea - intorno ad un valore medio di 8,50 euro al chilogrammo, per effetto dell'attesa di una brusca diminuzione del raccolto a causa delle gelate di inizio aprile. Ma il 14 maggio i prezzi erano scesi intorno ai 4,25 euro al chilogrammo, proprio perché tale evento non si è verificato nelle proporzioni attese. Poi il tonfo rilevato il 21 maggio.
Prezzi medi nazionali decisamente al ribasso
Il crollo dei prezzi delle ciliegie sulla piazza di campagna di Bari si inserisce in un contesto nazionale difficile: nella terza settimana di maggio le Bigarreau sono diminuite di valore in Italia, secondo Ismea, in media del 22,4% pervenendo ad un prezzo medio di 3,30 euro al chilogrammo. E su tale calo ovviamente pesa molto la provincia pugliese, dove è concentrato il 34% della produzione nazionale di questo piccolo frutto rosso. Non solo: sulla terza settimana di maggio il prezzo medio nazionale è inferiore del 42,6% a quello di pari periodo della campagna 2020.
Borsa merci Bari, il prodotto di qualità cala del 23%
Intanto proprio le Bigarreau - ma di prima qualità all'ingrosso - in Borsa merci Bari il 25 maggio 2021 spuntano prezzi tra 4 e 6 euro; le stesse ciliegie erano state quotate ancora la scorsa settimana (18 maggio) tra 6 e 7 euro al chilogrammo, si osserva pertanto anche all’ingrosso e sulla prima qualità un calo di prezzo maggiore del 23%.
Coldiretti chiede un tavolo a Pentassuglia
“Dopo averle salvate dal gelo e dalle grandinate con falò notturni per scaldare i ciliegeti e vaporizzazione di acqua per preservare le fioriture, non c’è tregua per le ciliegie pugliesi con prezzi di vendita in campagna ad 1 euro al chilogrammo e un andamento di mercato inaccettabile". È quanto denuncia Coldiretti Puglia, alla luce dei prezzi in caduta libera delle ciliegie Bigarreau e Georgia e un mercato freddissimo, con la richiesta all’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia di un tavolo urgente per salvare la campagna delle ciliegie, i cui prezzi non possono andare addirittura al disotto dei prezzi di produzione."L'andamento di mercato è inaccettabile con i prezzi pagati agli agricoltori in caduta libera, crollati in una settimana fino a 1 euro al chilogrammo, mentre la forbice dei prezzi dal campo alla tavola si è allargata in misura sconsiderata. Stanno vendendo a Milano in una nota catena di distribuzione commerciale le ciliegie pugliesi a 16 euro al chilogrammo", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
"Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano costretti ad abbandonare questa produzione storica e riconosciuta a livello nazionale - insiste Muraglia - per colpa dei prezzi in campagna ciclicamente troppo bassi".
Rischio import e numeri del comparto cerasicolo
Tra l’altro proprio l’organizzazione agricola pugliese denuncia che negli ultimi giorni stanno affluendo sui mercati ingenti quantitativi di ciliegie di provenienza estera, che rischiano di chiudere definitivamente la stagione delle nostrali: in arrivo dalle campagne di Puglia ora ci sono i duroni ed in particolare le ciliegie "Ferrovia".Sarebbe un colpo durissimo per l’economia agricola proprio della Regione Puglia, atteso che la produzione regionale di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale. Con le sue 47mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari al 39,8% del totale nazionale. Il tutto per una superficie investita a ciliegeto in Puglia di quasi 20mila ettari, di cui oltre 17mila della sola provincia di Bari.