L'Istat ha pubblicato un report sul comparto dei prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg, in riferimento all'anno solare 2018. Sono 299 i prodotti italiani di qualità riconosciuti nell'Unione europea al 31 dicembre 2018, con una crescita degli operatori certificati nel settore agroalimentare intorno al 3,4% tra il 2017 e il 2018. Aumentano i produttori (+4,4%), in particolare per il settore di preparazione delle carni (+53,2%), mentre calano leggermente i trasformatori (-1,2%). In totale è la crescita degli operatori a far mostrare la vivacità del settore.

Nel settore lattiero-caseario si vede la forte crescita del segmento del Pecorino romano, con oltre 13mila produttori per altrettanti allevamenti (+17,4%) e il Pecorino sardo, con oltre 7mila aziende produttrici. Sul settore delle carni il numero dei prodotti varia tra 2.790 euro (per il prodotto Jambon de Bosses) e 3.123 (per il Ciauscolo). Sul fronte dei prodotti di origini vegetale, si contano più di 3mila ettari di Sau aziendale destinate ai prodotti di qualità, con un aumento del 15% rispetto al 2017. Fra le quote maggiori, possiamo trovare la mela Alto Adige, il Fungo di Borgotaro e il pomodoro di San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino.

Quota rilevante è poi quella destinata agli oli extravergine di oliva, con oltre 135mila ettari di terreno coltivato, anche se qui si registra una contrazione nell'ordine quasi del 10%. Fra i primi cinque prodotti di questa categoria sono l'Olio Toscano, la Terra di Bari, la Sicilia e l'Olio di Calabria. Dal punto di vista territoriale le aree più dinamiche sono il Nord Ovest e il Sud Italia, con rispettivamente crescita dei produttori per l'11,3% e il 9%. Ottimo trend per Sicilia e Sardegna, entrambe sopra un aumento degli operatori del 9%. +2,3% per il Nord Est, che vede però come il Centro Italia ridurre le superficie, portando la flessione a livello nazionale al -1,2%.