I prezzi all'ingrosso del grano duro fino nazionale sono saliti ieri, 19 febbraio 2020, di altri 6 euro sui valori della scorsa seduta attestandosi a 297 euro a tonnellata sui massimi in Borsa merci a Foggia. E prezzi simili si sono riscontrati su questa piazza l’ultima volta il 7 ottobre 2015, quando sui massimi si toccarono, in fase discendente, i 295 euro alla tonnellata.
La quotazione di ieri sui massimi è un nuovo record di mietitura: 6 euro più della scorsa seduta e 7 euro in più dei 290 euro raggiunti nella fase di rialzo culminata coi prezzi del 30 ottobre 2019. E lo scenario circostante è tutto improntato a forte positività.
Infatti Ismea ha registrato aumenti su tutti i mercati all’origine meridionali monitorati, tranne Campobasso: Bari (+7 euro alla tonnellata in due settimane), Matera (+10 euro in due settimane solo sui massimi), Foggia (+2 euro), Napoli (+2 euro solo sui minimi), Palermo e Catania all’unisono con +5 euro.
Parimenti la Borsa merci di Bari, il 18 febbraio, registra un altro aumento di 5 euro alla tonnellata per il cereale pastificabile nazionale sull'ultima seduta del’11 febbraio, il quarto consecutivo, attestatosi a 292 euro sui minimi e 297 sui massimi: valori allineati a quelli di Borsa merci Foggia. Sulla piazza barese conferma la fase positiva il Canadese di prima qualità, dopo una lunga fase di stabilità, e segnala stabilità invece lo Spagnolo, che resta fermo sui valori della seduta del 28 gennaio scorso. Ma c’è una new entry tra i grani duri esteri quotati: il Canadese 3, che però, a giudicare dai prezzi e dalla mancata qualificazione merceologica, appare in concorrenza con altri grani duri nazionali non destinabili alla pastificazione.
Intanto, l'indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 12 ed il 19 febbraio 2020 a Chicago, dopo aver fermato la sua corsa al ribasso nella settimana precedente, riguadagna altri 186 punti (+4,24%), a fronte però dei 136 persi nelle due settimane precedenti la fase di stabilità, mettendo a segno un incremento reale su base mensile di 48 punti.
Bmti, timori per la siccità e import in aumento
Questa raffica di aumenti generalizzata, oltre alla tradizionale ripresa della domanda di febbraio e l’avvicinarsi della fase di scarsità di fine campagna, ha una spiegazione. Secondo la Newsletter Cereali, diffusa lunedì scorso dalla Borsa merci telematica italiana, sono presenti tra gli operatori intervistati “Timori per la carenza di precipitazioni negli areali produttivi meridionali”. Il timore che la siccità possa avere conseguenze per i raccolti va a sommarsi alle stime sulle semine in Nord Italia, decisamente al di sotto delle attese, pure già in passato rilevate proprio da Bmti. E resta il nodo import: “Non rallenta invece la crescita delle importazioni italiane di grano duro extra Ue nell’attuale annata, sostenuta dal balzo degli arrivi da Canada e Stati Uniti. Tra luglio 2019 e gennaio 2020 l’Italia ha importato oltre 1,1 milioni di tonnellate di grano duro extracomunitario, pari ad oltre il doppio (+130%) delle quantità importate nello stesso periodo dell’annata scorsa”.Prezzi all'ingrosso a Foggia
Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 19 febbraio 2020, la sua trentunesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. E l'Osservatorio prezzi ha registrato la crescita di 6 euro alla tonnellata delle quotazioni di questo raccolto sulla seduta dello scorso 12 febbraio 2020 – raggiungendo così i 292 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 297 di massimo alle condizioni “franco partenza luogo di stoccaggio”. Si tratta del terzo movimento di prezzo dal 4 dicembre 2019, quando i prezzi si erano assestati a 280 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 285 di massimo, valori poi mantenutisi costanti nelle due successiva sedute dell'11 e 18 dicembre, e quindi nelle cinque del nuovo anno dell'8, 15, 22 e 29 gennaio.I valori registrati ieri sono superiori di 7 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E appaiono maggiori di 26 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 9 ottobre e di 42 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 297 euro raggiunti ieri superano di ben 50 euro i valori del 20 febbraio 2019, attestati a 247 euro sui massimi: il 20,24% in più.
I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 67 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 49 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.
Rispetto alla trentesima seduta, si presenta nuovamente stabile, sia sui valori massimi che su quelli minimi il grano duro biologico, che ieri a Foggia ha confermato i 390,00 euro alla tonnellata sui minimi ed i 400,00 sui massimi. Il grano bio ha perso molto terreno in poco tempo, in pratica 25 euro dall’inizio del 2020. Al punto che i valori minimi odierni sono uguali a quelli dell’ultima quotazione della mietitura 2018, fissata il 29 maggio 2019 proprio a 390 euro, mentre i massimi di ieri superano i 395 euro fissati allora di soli 5 euro. Curiosità: in un anno, dal 20 febbraio 2019, il progresso del prezzo medio del grano duro bio è stato di 17,5 euro, il 4,67% in più.
Borsa merci Bari, frumento duro nazionale
Il 18 febbraio 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - ha subito un nuovo rialzo di 5 euro alla tonnellata, pervenendo a 292 euro alla tonnellata sui minimi ed a 297 euro sui massimi, confermando la fase positiva delle ultime quattro sedute.Il cereale era infatti rimasto stabile per sei sedute consecutive sui valori di 280-285. Ultimo movimento, quello del 26 novembre 2019, quando il cereale pastificabile aveva invece subito una perdita di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 19 novembre. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 31 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 33 euro.
Il grano duro biologico buono mercantile invece torna stabile, dopo aver perso 7 euro nelle ultime due sedute, confermandosi a 383 euro alla tonnellata sui minimi e 388 sui massimi, e accusando, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 20 euro.
Borsa merci Bari, cereali esteri
Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua ventottesima quotazione e resta stabile sui valori delle ultime tre sedute, già attestati a 291 euro alla tonnellata sui minimi ed a 296 sui massimi, consolidando così il guadagno di 8 euro conseguito nelle ultime quattro sedute di rialzo precedenti. Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 28 euro alla tonnellata. Ma viene ormai superato – e di misura - dal grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15%.Infatti, il Canadese ieri è stato quotato 298 euro sui minimi e 300 sui massimi, registrando il terzo aumento consecutivo e per 5 euro a tonnellata, dopo una lunga fase di stabilità, guadagnando così 10 euro in tre sedute. Il Canadese era rimasto fermo sui 288-290 il 3, il 10 ed il 17 dicembre 2019 e così anche nelle sedute del 7, 14, 21 e 28 gennaio. Tale fase di stabilità era seguita allo stop ad una fase di calo intervenuta tra il 19 novembre ed il 3 dicembre - che lo avevano visto perdere complessivamente 12 euro a tonnellata sull'11 novembre 2019, quando ancora manteneva la valutazione massima di 300-302 euro alla tonnellata, raggiunta il 5 novembre. Il Canadese di prima qualità, risulta ora cresciuto complessivamente di 46 euro alla tonnellata dalla precedente fase di ribassi, che aveva avuto termine il 10 settembre, quando era attestato a 252-254.
Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia
BariAll'origine Ismea rileva a Bari il 17 febbraio 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 292 euro alla tonnellata sui minimi e 297 sui massimi, in crescita sull'ultima rilevazione nota ad AgroNotizie del 3 febbraio scorso di 7 euro alla tonnellata. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 35 euro, sia sui minimi che sui massimi.
Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 17 febbraio 2020 a 270 euro alla tonnellata sui valori minimi e 295 sui massimi. Tali prezzi risultano in crescita sull’ultima rilevazione nota ad AgroNotizie del 3 febbraio di 10 euro alla tonnellata solo sui massimi. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 49 euro alla tonnellata sui massimi e di 27 euro a tonnellata sui minimi.
Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 12 febbraio 2020 il grano duro fino nazionale a 282 euro alla tonnellata sui valori minimi e 287 sui massimi, in crescita di 2 euro sul 5 febbraio. I prezzi all’origine di Foggia guadagnano così 12 euro nelle ultime tre settimane. Allo stato la piazza di Foggia perde complessivamente 1 euro sui massimi valori di questa mietitura di 283-288 raggiunti il 30 ottobre scorso e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 32 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 42 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.
Sicilia
Sulle piazze di Palermo e Catania i prezzi del grano duro fino rilevati da Ismea l’11 febbraio 2020 alle condizioni "franco azienda" hanno raggiunto i 260 euro sui minimi e 265 sui massimi, crescendo rispetto al 4 febbraio scorso di 5 euro. Con questi valori le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 50 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto 2019.
Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea l’11 febbraio risultano in crescita sui valori registrati il 4 febbraio di 2 euro solo sui valori minimi, raggiungendo così i 294 euro sui minimi e confermando i 302 sui massimi. Si tratta di valori ottenuti in quattro rialzi successivi, realizzati tra il 7 ed il 21 gennaio e il 4 e l’11 febbraio, con aumenti complessivi da 12 euro sui minimi e 17 euro sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al’11 febbraio scorso, i prezzi sono lievitati di 24 euro sui minimi e 30 euro sui massimi.
Campobasso
A Campobasso il 10 febbraio Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 236,80 euro alla tonnellata sui minimi e 243,80 sui massimi, valori stabili sul 3 febbraio 2020. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 0,30 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 2,30 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.