I prezzi del grano duro pastificabile al Sud raggiungono e superano i massimi di questa mietitura, dopo essersi ulteriormente surriscaldati in campagna nella scorsa settimana, mettendo a segno il secondo aumento consecutivo dopo una lunga fase di stabilità sul principale mercato all’ingrosso. Con il biologico che invece continua a raccontare una storia diversa, con tendenze contrastanti tra le principali piazze del Sud.

I prezzi all'ingrosso del grano duro fino nazionale sono saliti ieri, 12 febbraio 2020, di altri 4 euro sui valori della scorsa seduta attestandosi a 291 euro a tonnellata sui massimi in Borsa merci a Foggia. Si tratta di un euro in più rispetto alla quotazione massima raggiunta per la prima volta in questa mietitura il 30 ottobre 2019. E lo scenario circostante è tutto improntato a forte positività.

Infatti Ismea ha registrato aumenti su due importanti mercati all’origine: Foggia (+5 euro) e Napoli (+2 euro), stabili le piazze siciliane e Campobasso, mentre ancora ieri l’Istituto non aveva rinnovato le rilevazioni per Bari e Matera, ferme al 3 febbraio.

Parimenti la Borsa merci di Bari, l’11 febbraio, registra un altro aumento di 3 euro alla tonnellata per il cereale pastificabile nazionale sull'ultima seduta del 4 febbraio, il terzo consecutivo, attestatosi a 287 euro sui minimi e 292 sui massimi. Sulla piazza barese conferma la fase positiva il Canadese di prima qualità, dopo una lunga fase di stabilità, e segnala stabilità invece lo Spagnolo, che resta fermo sui valori della seduta del 28 gennaio scorso.

Intanto, l'indice nazionale dei prezzi Usa del grano duro invernale tra il 5 ed il 12 febbraio 2020 a Chicago ferma la sua corsa al ribasso, riguadagnando 2 punti, a fronte dei 136 persi nelle due settimane precedenti.
 

Prezzi all'ingrosso a Foggia

Il grano duro fino nazionale mietitura 2019, proteine minime 12% e peso specifico 80 chilogrammi ogni 100 litri, ha visto ieri, 12 febbraio 2020, la sua trentesima seduta di stagione alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia. E l'Osservatorio prezzi ha registrato la crescita di 4 euro alla tonnellata delle quotazioni di questo raccolto sulla seduta dello scorso 5 febbraio 2020 – raggiungendo così i 286 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 291 di massimo alle condizioni “franco partenza luogo di stoccaggio”. Si tratta del secondo movimento di prezzo dal 4 dicembre 2019, quando i prezzi si erano assestati a 280 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 285 di massimo, valori poi mantenutisi costanti nelle due successiva sedute dell'11 e 18 dicembre, e quindi nelle cinque del nuovo anno dell'8, 15, 22 e 29 gennaio.

I valori registrati ieri sono superiori di 1 euro rispetto ai massimi di 285-290 del 2019, registratisi tra le sedute del 30 ottobre e del 13 novembre. E restano maggiori di 19 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 9 ottobre e di 36 euro sovrastanti quella del 31 luglio 2019. Ma i 291 euro raggiunti ieri superano di ben 44 euro i valori del 13 febbraio 2019, attestati a 247 euro sui massimi: il 17,81% in più.

I valori conseguiti con i rialzi di stagione compresi dal 26 giugno 2019 a ieri si attestano complessivamente a 61 euro sopra quelli del 19 giugno 2019, data dell'esordio di stagione commerciale. E sono prezzi che superano di 43 euro quelli di fine campagna commerciale del 29 maggio 2019: attestati a 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248,00 sui massimi.

Rispetto alla ventinovesima seduta, si presenta stabile, sia sui valori massimi che su quelli minimi il grano duro biologico, che ieri a Foggia ha confermato i 390,00 euro alla tonnellata sui minimi ed i 400,00 sui massimi. Il grano bio ha perso molto terreno in poco tempo, in pratica 25 euro dall’inizio del 2020. Al punto che i valori minimi odierni sono uguali a quelli dell’ultima quotazione della mietitura 2018, fissata il 29 maggio 2019 proprio a 390 euro, mentre i massimi di ieri superano i 395 euro fissati allora di soli 5 euro.
Curiosità: in un anno, dal 13 febbraio 2019, il progresso del prezzo medio del grano duro bio è stato di 17,5 euro, il 4,67% in più.
 

Borsa merci Bari, frumento duro nazionale

L’11 febbraio 2020 alla Borsa merci di Bari, il prezzo del grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime 13% - ha subito un nuovo rialzo di 3 euro alla tonnellata, pervenendo a 287 euro alla tonnellata sui minimi ed a 292 euro sui massimi, confermando la fase positiva delle ultime tre sedute.

Il cereale era infatti rimasto stabile per sei sedute consecutive sui valori di 280-285. Ultimo movimento, quello del 26 novembre 2019, quando il cereale pastificabile aveva invece subito una perdita di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 19 novembre. Il grano duro nazionale sulla Borsa merci di Bari si attesta ora ad un valore superiore di 26 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 27 agosto scorso. Dal 30 luglio 2019 l'aumento registrato su questa piazza è di 28 euro.

Il grano duro biologico buono mercantile, invece perde altri 2 euro a tonnellata dopo i 5 della seduta precedente, attestandosi a 383 euro alla tonnellata sui minimi e 388 sui massimi, e accusando, rispetto all'ultima seduta del 2019, un calo complessivo di 20 euro.
 

Borsa merci Bari, cereali esteri

Il grano duro Spagnolo, con proteine al 13%, è alla sua ventisettesima quotazione e resta stabile sui valori delle ultime due sedute, già attestati a 291 euro alla tonnellata sui minimi ed a 296 sui massimi, consolidando così il guadagno di 8 euro conseguito nelle ultime quattro sedute di rialzo precedenti. Rispetto al 3 settembre 2019, il cereale iberico ha guadagnato 28 euro alla tonnellata. E continua a sovrastare – se pur di poco e solo sui massimi - il grano duro Canadese di prima qualità, con proteine minime al 15%, nonostante la ripresa di quest’ultimo.

Infatti, il Canadese ieri è stato quotato 293 euro sui minimi e 295 sui massimi, registrando il secondo aumento consecutivo e per 2 euro a tonnellata, dopo una lunga fase di stabilità, guadagnando così 5 euro in due sedute. Il Canadese era rimasto fermo sui 288-290 il 3, il 10 ed il 17 dicembre 2019 e così anche nelle sedute del 7, 14, 21 e 28 gennaio. Tale fase di stabilità era seguita allo stop ad una fase di calo intervenuta tra il 19 novembre ed il 3 dicembre - che lo avevano visto perdere complessivamente 12 euro a tonnellata sull'11 novembre 2019, quando ancora manteneva la valutazione massima di 300-302 euro alla tonnellata, raggiunta il 5 novembre. Il canadese di prima qualità, risulta ora cresciuto complessivamente di 41 euro alla tonnellata dalla precedente fase di ribassi, che aveva avuto termine il 10 settembre, quando era attestato a 252-254.
 

Prezzi all'origine: tutte le piazze del Mezzogiorno d'Italia

Foggia
A Foggia alle condizioni di "franco azienda", Ismea ha rilevato il 5 febbraio 2020 il grano duro fino nazionale a 280 euro alla tonnellata sui valori minimi e 285 sui massimi, in crescita di 5 euro sul 29 gennaio. I prezzi all’origine di Foggia guadagnano così 10 euro nelle ultime due settimane. Allo stato la piazza di Foggia perde complessivamente 3 euro sui massimi valori di questa mietitura di 283-288 raggiunti il 30 ottobre scorso e mantenuti fino al 6 novembre. I prezzi attuali risultano comunque maggiori rispetto al 28 agosto di 30 euro a tonnellata. Il cereale pastificabile su questa piazza, secondo Ismea, ha guadagnato 40 euro a tonnellata sui prezzi del 31 luglio 2019.

Sicilia
Sulle piazze di Palermo e Catania i prezzi del grano duro fino rilevati da Ismea il 4 febbraio 2020 alle condizioni "franco azienda" si sono attestati a 255 euro sui minimi e 260 sui massimi e stabili rispetto al 28 gennaio scorso. Con questi valori le due piazze siciliane presentano prezzi maggiori di 45 euro a tonnellata sulle rilevazioni dell'istituto effettuate il 20 agosto 2019.

Napoli
A Napoli i prezzi del grano duro pastificabile alle condizioni "franco magazzino arrivo" rilevati da Ismea il 4 febbraio risultano in crescita sui valori registrati il 28 gennaio di due euro, sia sui valori minimi che sui massimi, raggiungendo così i 292 euro sui minimi e 302 sui massimi. Si tratta di valori ottenuti in tre rialzi successivi, realizzati tra il 7 ed il 21 gennaio e il 4 febbraio, con aumenti complessivi da 10 euro sui minimi e 17 euro sui massimi. A Napoli dal 20 agosto 2019, quando il cereale era rilevato a 270-272 euro, al 4 febbraio scorso, i prezzi sono lievitati di 22 euro sui minimi e 30 euro sui massimi.

Campobasso
A Campobasso il 3 febbraio Ismea ha rilevato il prezzo del grano duro fino alle condizioni "franco azienda" a 236,80 euro alla tonnellata sui minimi e 243,80 sui massimi, valori stabili sul 27 gennaio 2020. Tali prezzi appaiono maggiori di euro 0,30 sui minimi rispetto al 29 luglio - quando Ismea rilevava 236,50 euro la tonnellata - ed in rialzo di euro 2,30 sui massimi raggiunti in quella data, pari a 241,50.

Bari
All'origine Ismea rileva a Bari il 3 febbraio 2020 il prezzo del frumento duro fino nazionale alle condizioni di "franco azienda" a 285 euro alla tonnellata sui minimi e 290 sui massimi, in crescita sull'ultima rilevazione del 27 gennaio scorso di 3 euro alla tonnellata. Il cereale ha guadagnato dal 26 agosto 2019 - quando stazionava a 257-262 euro a tonnellata - ben 28 euro, sia sui minimi che sui massimi.

Matera
A Matera, alle condizioni di "franco azienda" Ismea rileva il grano duro fino nazionale il 3 febbraio 2020 a 270 euro alla tonnellata sui valori minimi e 285 sui massimi. Tali prezzi risultano stabili sul 27 gennaio. Rispetto al 29 luglio 2019 - quando il cereale pastificabile era attestato a 243 euro alla tonnellata sui minimi e 246 sui massimi, l'incremento del prezzo è stato di 39 euro alla tonnellata sui massimi e di 27 euro a tonnellata sui minimi.