Sempre più spesso si sente parlare di "Wanderlust", conosciuta anche come "malattia del viaggiatore". Questa parola, che deriva dal tedesco, unisce le parole wander (vagabondare) e lust (ossessione o desiderio).
E la sindrome, per nulla pericolosa ma che può essere contagiosa, prevede un unico sintomo: la continua voglia di viaggiare e visitare posti nuovi.

E "per chi ha la mente e gli occhi aperti, in giro per il mondo c'è sempre qualcosa da imparare". Così Elio Mastrangelo parla del suo business e della sua agenzia viaggi.


Agriviaggi, tra colture e macchine agricole

La storia inizia nel 1982 quando Elio fonda Naviglio Viaggi e, da allora, continua con la consapevolezza che, anche se il turismo è sempre più protagonista dell'ecommerce, c'è comunque spazio e futuro anche per un'agenzia "tradizionale".

Nel 2008 al business travel Mastrangelo viene commissionato, da parte di John Deere Italia, un viaggio negli Stati Uniti per far conoscere, a una parte di concessionari e clienti, la sede mondiale della Deere & Co.
Questo primo tour dà vita ad Agriviaggi, la sezione dedicata ai viaggi agricoli rivolti a tutti i professionisti dell'agricoltura in Italia.

Perché fare un viaggio a tema agricolo?
"Abbiamo sempre qualcosa da imparare e qualcosa da insegnare. Un viaggio di questo tipo ti porta a conoscere varie realtà. Prendiamo ad esempio il glifosate, si sa che dietro a questa sostanza c'è una visione negativa e conoscere l'azienda può farti cambiare idea. Sugli allevamenti invece quelli che insegnano siamo noi, siamo molto più forti nel settore".

Cosa si visita nel corso di un agriviaggio?
"Visitiamo le sedi mondiali delle più importanti aziende del settore, agrochimica e meccanica, le aziende agricole locali specializzate in colture su grandi estensioni e le aziende di contoterzisti. Inoltre siamo ospiti di allevamenti 'modello' da carne e da latte con migliaia di capi e impianti di produzione e stoccaggio di bio-carburanti. Ogni viaggio ha anche una parte dedicata al relax e alla scoperta delle aeree più interessanti dei Paesi che si visitano".

Come hai creato la rete delle aziende da visitare?
"Con la nuova era dei social media puoi metterti in contatto per sviluppare legami e conoscenza. Ad esempio, grazie a Twitter ho conosciuto centinaia di agricoltori all'estero che mi hanno permesso di sviluppare la mia rete. Successivamente i rapporti si sono estesi per nomina".

Qualche caratteristica di chi partecipa ad agriviaggi?
"Partecipano principalmente agricoltori, ma capita spesso che si aggreghino anche gli appassionati del settore, magari in pensione. Per quanto riguarda il target di età quello cambia a seconda della situazione. Ci sono vari range: dai 20 ai 30 anni e dai 50 in su, ma anche viaggiatori di 80 anni. Non c'è limite di età per viaggiare".

Partecipano anche le donne?
"Assolutamente sì, anche se in numero inferiore. E bisogna dire che quando ci sono, il gruppo è un po' meno 'agitato'".

Quale è il riscontro?
"Tutti sono contenti di questa esperienza che considerano memorabile e questo è davvero molto gratificante. Inoltre succede spesso che tra i viaggiatori si instaurino rapporti veri e duraturi nel tempo. Posso dire che durante i nostri viaggi si respira un clima di grande cordialità e partecipazione da parte di tutti. Anche da parte delle aziende; l'accoglienza è sempre positiva ed eccellente e cercano sempre di essere accomodanti nonostante gli imprevisti che sono sempre da mettere in conto. Una volta è bastata una telefonata ad un paio di operatori che stavano lavorando su altri campi per arrivare e farci vedere le macchine. Il vero valore aggiunto di questi viaggi è proprio questo, l'arricchimento reciproco dal punto di vista umano e professionale per le esperienze che si vivono fianco a fianco, e che fanno venire voglia di ripartire subito per fare un altro viaggio tutti insieme".

I tour sono solo negli Stati Uniti?
"Nel 2019 abbiamo visitato il Texas e il Midwest ma siamo stati anche in Canada. Inoltre abbiamo organizzato diversi tour per raggiungere le maggiori fiere a livello internazionale come il Sima di Parigi e Agritechnica ad Hannover".

Amplierete la scelta delle mete?
"C'è la richiesta da parte degli agricoltori di visitare la Russia, la Romania e anche l'Australia. E su quest'ultima presto saranno accontentati, a dicembre 2020 si partirà proprio per l'Australia".
 
Visita a Pioneer Hi Bred
Visita a Pioneer Hi Bred a Johnston, Iowa (Usa)
Fonte: © Agriviaggi - via Facebook