Argea, l’agenzia per i pagamenti della Regione Sardegna, a seguito del Decreto ministeriale Mipaaf del 13 febbraio 2018 di dichiarazione del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi in Sardegna per siccità, l’8 marzo 2018 aveva aperto i termini di presentazione per le domande di compensazione dei danni a colture, posto che si agiva in deroga alla normativa sul Sistema assicurativo nazionale, concessa dal Decreto legge per il Mezzogiorno. Termine perentorio per la presentazione il 9 aprile successivo. Ma l’11 dicembre 2018 venivano riaperti i termini per le domande integrative per tutte le avversità 2017, siccità inclusa. E ad oggi pochi passi in avanti sarebbero stati fatti nella corresponsione degli indennizzi.
“I 45 milioni di euro stanziati da Stato e Regione per tamponare le perdite dovute alla siccità di due anni fa giacciono ancora nei conti correnti sbagliati e non leniscono le ingenti perdite e spese degli imprenditori subite a causa della siccità" sottolinea Coldiretti Sardegna.
“Una situazione imbarazzante anche da commentare oltre che ridicola che certifica ancora una volta la distanza delle istituzioni dal mondo agricolo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -. Sulla carta dovrebbero essere degli aiuti, ma a questo punto stanno creando più danni del non averli messi a bilancio”.
“Le aziende agricole sono in ginocchio perché sono le prime a subire le conseguenze di questi cambiamenti climatici che ci stanno facendo passare da un estremo all’altro – evidenzia il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas -. Mente aspettiamo i risarcimenti dalla siccità abbiamo subito danni anche dalle troppe e violente precipitazioni e stiamo adesso nuovamente subendo una nuova siccità”.
“E’ necessario accelerare i procedimenti di liquidazione – aggiunge il direttore di Coldiretti Sardegna, Luca Saba –, il mondo produttivo ha ritmi diversi e non può aspettare i tempi della burocrazia e neppure quelli politici della costituzione della nuova Giunta".