Una app per scoprire e valorizzare il patrimonio di razze e varietà locali, è l'ultima novità in fatto di promozione dell'agricoltura toscana e della sua tradizione rurale.

L'iniziativa è partita da Terre regionali toscane, l'ente pubblico che ha tra i suoi scopi anche quello di valorizzare il patrimonio agricolo e forestale della regione.

In concreto poi la app è stata messa a punto dalla azienda fiorentina Lenis Srl specializzata nella realizzazione di software ed è stata battezzata con il nome di Agrodiversità toscana.

Un'idea, e ora una realtà, nata nella convinzione che la tutela e la scoperta della biodiversità possano attuarsi anche attraverso le tecnologie più innovative, inclusa un'applicazione per smartphone e tablet.

Un tema, quello dell'agrobiodiversità, che è caro alla Toscana, che conta 871 tra varietà di frutta, ortaggi, cereali e di razze animali della regione, di cui l'85% a rischio estinzione.

Un patrimonio tutelato sin dal 2004 con una apposita legge regionale, e per cui la regione stanzia finanziamenti mirati che nel 2017 hanno superato i 4 milioni di euro.

Un patrimonio che ora è esplorabile anche con la nuova app, presentata ufficialmente lo scorso 11 gennaio a Firenze, nella cornice di Villa Fabbricotti, alla presenza di Alberto Peruzzini, direttore della agenzia regionale per la promozione del turismo Toscana promozione turistica, del direttore agricoltura della regione Roberto Scalacci e di Luca Chiaretti, amministratore delegato di Lenis Srl.

Una app che è dedicata a cittadini, scuole e turisti che vogliano conoscere, cercare e sapere dove poter trovare i prodotti agroalimentari realizzati con le varietà e le razze autoctone regionali.

Per iniziare a usarla basta scaricarla gratuitamente da un app store dove si trova disponibile sia per iOS che per Android e cominciare la ricerca.

Si possono così trovare i punti di interesse geolocalizzati sulla mappa, scorrere gli elenchi delle varietà e delle razze, leggerne le caratteristiche e le peculiarità, e infine trovare la lista e i contatti degli agricoltori custodi potendo, se si vuole, andare anche a trovarli in azienda.