Il bilancio della 51esima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile a Verona, ha riscontrato un grande successo di pubblico, con una forte crescita dell’internazionalizzazione. Ottimi risultati per le aziende anche grazie agli investimenti fatti da Veronafiere, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico e Ice Agenzia.
“Il Vinitaly 2017 rappresenta il primo e concreto passo del nuovo percorso di sviluppo che guarda al futuro dei prossimi 50 anni – sottolinea il presidente di Veronafiere Maurizio Danese - i risultati premiano la spinta verso una sempre più netta separazione tra il momento riservato al business in fiera e il fuori salone pensato per i wine lover in città.
L’obiettivo è continuare in questa direzione, forti dei nuovi strumenti messi a disposizione con la trasformazione in Spa di Veronafiere e dal piano industriale collegato da 100 milioni di euro, con investimenti mirati sulla filiera wine e sulla digital transformation”.
“I numeri di questa edizione mettono in evidenza la crescita del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale – spiega il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani – questo in particolare grazie al ruolo dei tanti buyer provenienti da tutto il mondo. Gli operatori stranieri sono in crescita e provenienti da tutti i principali mercati, ovvero Stati Uniti, Germania, Uk, Cina, Francia, Russia, Canada e Giappone”.
Partecipazione elevate delle aziende, con quasi 4300 espositori presenti, che fanno la forza del Vinitaly.
Fra i tanti convegni, seminari e workshop, focus importante sulle politica agricola europea, sui mercati consolidati, sulla Brexit e sul trend importante dei mercati orientali.
A completare l’offerta di Vinitaly si sono svolte, con un buon tasso di partecipazione, Sol&Agrifood, manifestazione sull’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola, giunta quest’anno alla ventesima edizione.