Cresce l'occupazione in Italia, trainata da un'agricoltura dinamica e attiva. Se guardiamo ai dati trimestrali dell'Istat, su base annua il numero di occupati è cresciuto dello 0,6%, (+133mila unità). Molto diverso il trend da comparto a comparto, in quanto rispetto al primo trimestre 2014, si sono perse 42mila unità nel settore industria e 17mila unità nel settore costruzioni. Tutt'altra musica per l'agricoltura, che nei primi tre mesi dell'anno ha visto crescere l'occupazione del 6,2%, per un totale di 45mila nuovi occupati in più. La spinta più forte arriva dalle aziende agricole del Nord Italia (+16%), seguito dal Mezzogiorno (+4,4%). Scendono invece gli occupati agricoli nel Centro Italia, con un -11,5%.
“I dati dell'Istat sull'occupazione - commenta il presidente Cia nazionale Dino Scanavino – dimostrano ancora una volta che l'agricoltura è uno dei settori più importanti e strategici su cui puntare per avviare una ripresa consolidata del sistema economico nazionale. Quella agricola è infatti un'attività unica in termini di virtuose relazioni economiche e sociali con i territori di riferimento. Sempre di più oggi gli agricoltori sono tra i principali protagonisti dei processi di cambiamento e delle sfide globali della società moderna”.
“Assicurare il cibo – continua Scanavino – contribuire all'educazione alimentare con effetti positivi sulla salute, gestire capillarmente le risorse naturali come suolo e acqua, sono tutte azioni volte alla salvaguardia ambientale e al mantenimento della biodiversità. Per questo le imprese agricole devono essere messe al centro dell'agenda economica nazionale. Nonostante le tante difficoltà e dopo un anno non facile che ha visto crollare i redditi agricoli italiani, e ridursi il valore aggiunto, i dati odierni dimostrano che il settore è vitale e pronto a raccogliere la sfida della ripresa. Ecco perchè ora va valorizzato con un progetto organico di rilancio”.
Soddisfazione anche per Coldiretti. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare un'occupazione anche temporanea – afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – una spinta positiva all'agroalimentare made in Italy può venire dall'Expo in una situazione in cui le esportazioni di prodotti agricoli e di alimenti e bevande trasformati sono scresciute in valore del 6,2% su base annua nel periodo gennaio-marzo 2015, dopo il record di 34,4 miliardi fatto registrare nel 2014”.
“Dei 159mila occupati in più a marzo ben un terzo riguarda l'agricoltura – conclude il presidente nazionale di Confeuro Rocco Tiso – questo dimostra come l'agricoltura sia l'unico settore che dimostri una concreta vitalità occupazionale, ma nonostante ciò, ancora non sia hanno notizie di piani strategici da sviluppare questo enorme potenziale. La politica latita ancora, si deve fare di più a livello di sgravi fiscali, sburocratizzazione e sostegno alle imprese del settore”.
04 giugno 2015 Economia e politica