Ha chiuso i battenti lo scorso 22 maggio, nei padiglioni 9 e 11 di Fiera Milano, la prima edizione di Fruit Innovation, la nuova fiera internazionale dell’ortofrutta, focalizzata su innovazione e internazionalizzazione. Tra i temi trattati nella gioranta conclusiva della manifestazione: il codice a barre per la tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli, il marchio di qualità dei mercati e il ruolo dell'ortofrutta sulle tavole degli italiani.

Il codice a barre che ’racconta' il prodotto
Nel corso della tavola rotonda organizzata da Retail Watch è stato presentato da Indicod-Ecr – GS1 Italy, il nuovo  GS1 DataBar che permetterà ai consumatori di conoscere la tracciabilità, il numero del lotto e la data di scadenza dei prodotti ortofrutticoli sugli scaffali di un supermercato. Si tratta di un codice a barre lineare leggibile dal registratore di cassa e creato sotto forma di etichetta dalle bilance dopo aver pesato la merce. I punti vendita della Gdo potranno così fornire al consumatore tutte le informazioni sul prodotto con più semplicità.

Fedagro lancia il marchio di qualità dei Mercati
Garantire e tutelare la qualità dei prodotti ortofrutticoli certificati e la loro tipicità: una sfida che i Mercati agroalimentari vogliono vincere. Sul tema si è tenuta una tavola rotonda, moderata dal giornalista del Sole24Ore Massimo Agostini e organizzata da Mercati Associati in collaborazione Andmi, Associazione nazionale direttori mercati all'ingrosso e FedagroMercati.

Valentino Di Pisa, presidente di FedagroMercati, ha annunciato il lancio di un marchio di qualità dei Mercati a garanzia dei prodotti che vengono distribuiti dai Centri agroalimentari, certificato che nasce da un'intesa con Certiquality. “Il Mercato all'ingrosso può garantire la qualità. I Mercati devono garantire i consumatori e la qualità dei prodotti. I controlli  ci sono e i prodotti italiani sono sani”, ha sottolineato Di Pisa replicando indirettamente ad alcuni servizi televisivi che avevano puntato il dito sul presunto scarso livello qualitativo di alcuni prodotti ortofrutticoli all'ingrosso e non solo. Il presidente di Fedagromercati ha inoltre invitato la numero uno di Mercati Associati a firmare l'adesione al marchio di qualità. “Lo metteremo all'ordine del giorno del prossimo consiglio di amministrazione”, ha subito risposto Erminia Perbellini, presidente di Mercati Associati.
Isabella D'Adda, della società di certificazione Certiquality, ha sottolineato l'importanza dell'indipendenza dell'ente certificatore nel verificare la conformità dei prodotti e nel controllare che le aziende seguino con costanza i disciplinari dei prodotti certificati. Marco Dalla Rosa, ordinario di Tecnologie alimentari dell’Università di Bologna, ha ribadito come i controlli siano fondamentali per evitare frodi e contraffazioni e come la qualità sia certificata in laboratorio anche attraverso una tracciabilità a 360 gradi delle produzioni. 

Sg Marketing: crescerà in tavola il ruolo dell’ortofrutta
I consumi di ortofrutta negli ultimi 15 anni sono crollati, ma ciò che è più sorprendente è che i dati dicono esattamente il contrario di quello che pensano i consumatori. Chi compera ortofrutta è convinto di consumarne di più rispetto al passato. Gli acquirenti di frutta e ortaggi quindi sono disponibili a consumare prodotti ortofrutticoli ma non lo fanno. Perché? È stato questo lo stimolo da cui è partito il convegno organizzato da Sg Marketing incentrato sul racconto del valore del prodotto ortofrutticolo sul punto vendita. L'incontro, coordinato da Claudio Scalise di Sg Marketing, ha offerto spunti interessanti al pubblico presente composto da operatori provenienti dai diversi anelli della filiera con l'obiettivo di ridefinire i valori dell’ortofrutta italiana per migliorare la relazione tra il consumatore e il punto vendita. Secondo Scalise “se l'intento è quello di creare valore all'ortofrutta non dobbiamo pensare di rincorrere i volumi che si sviluppavano 10-15 anni fa. Negli ultimi anni - ha sottolineato - i componenti delle famiglie sono calati, abbiamo assistito ad una destrutturazione dei pasti e un cambiamento di consumo con una progressiva razionalizzazione delle quantità e una riduzione degli sprechi, dovute principalmente alla crisi”. “Il cibo – ha aggiunto Scalise - è tornato al centro delle relazioni attraverso programmi tv dedicati e al successo degli chef, a cui si aggiunge un numero crescente di community dedicate al food. Senza dimenticare il boom del vegetarianesimo, che in Italia conta ben 8 milioni di seguaci. Un panorama - ha affermato il direttore di Sg Marketing- che consente alla filiera, dalla produzione alla distribuzione di giocare molte carte”.

Salvo Garipoli e Raffaello Bernardi, consulenti di Sg Marketing, hanno riportato i dati di un'analisi consumer condotta per capire meglio come si comporta il consumatore in rapporto al ruolo dell'ortofrutta e alla sua gestione all'interno del punto vendita anche attraverso studi effettuati direttamente nei punti vendita di alcuni retailers internazionali. Dallo studio sono emersi elementi incoraggianti per gli operatori del settore. “Il consumatore - è stato sottolineato - ci sta dicendo che il ruolo dell'ortofrutta nel pasto in futuro avrà sempre maggiore importanza”. Una considerazione derivata dal fatto che i numeri parlano di una progressiva riduzione del consumo di carne a favore dei legumi, e della sostituzione dei carboidrati con frutta e ortaggi. La percezione dei consumatori ad un aumento degli acquisti ortofrutticoli e ad un riavvicinamento alla categoria è dovuto, secondo lo studio, all'accresciuta attenzione a temi quali il salutismo e il benessere, al “fattore vegan” e alla consapevolezza che il consumo quotidiano di ortofrutta sia insufficiente. L'analisi si è focalizzata anche sui comportamenti dei consumatori nel reparto ortofrutta dei supermercati esteri al centro dell'inchiesta che ha individuato tre temi centrali nelle decisioni di acquisto: l'accessibilità del prodotto (determinata dal prezzo), il benessere e la garanzia delle produzioni. Elementi che costituiscono “un'esperienza di consumo”.

L'edizione 2016
Annunciate dagli organizzatori di Fruit Innovation, Fiera Milano e Ipack-Ima spa, le date della seconda edizione, che si svolgerà a Fiera Milano dal 4 al 6 maggio 2016. Anche per gli espositori, il bilancio di Fruit Innovation 2015 è positivo. Unanime il consenso raccolto sulla location e sull’organizzazione, forte l’adesione da parte della gdo italiana, buono l’andamento del buyers programme con i compratori esteri, interessanti le presentazioni che si sono susseguite nei tre giorni all’Innovation Corner e di spessore i due seminari focalizzati sulla valorizzazione del reparto ortofrutta nei negozi della gdo.
Archiviato positivamente l’esordio, si è già al lavoro per l’organizzazione della prossima edizione. La cabina di regia si riunirà a breve per concretizzare l’obiettivo di essere uno strumento di riflessione e di proposte per l’intera filiera ortofrutticola italiana.