“Il 27 maggio – annuncia Martina – presenteremo il segno unico distintivo per l'agroalimentare italiano, strumento importante per fare sistema e comunicare al meglio il made in Italy al di fuori dei nostri confini”.
“Il trend positivo per l'export italiano è una buona notizia per l'economia italiana – commenta il presidente della Cia Dino Scanavino – l'alimentare è una delle attività economiche più dinamiche, con una crescita di oltre il 13%. Nel primo trimestre del 2015 sono stati collocati 5,7 miliardi di euro sul mercato europeo e oltre 3 miliardi le vendite extra Ue, con l'ottima performance degli Stati Uniti, che hanno visto aumentare le proprie importazioni provenienti dall'Italia del 20%”.
“Non possiamo sottovalutare però le difficoltà sul mercato russo – ricorda Scanavino – dove gli effetti dell'embargo si fanno sentire ancora moltissimo. L'export italiano in Russia si è praticamente azzerato (-83%). Situazioni come quella russo-ucraina rischiano di ripercuotersi negativamente sui prezzi agricoli in seguito all'aumento delle eccedenze di produzione. Dobbiamo rivedere una volta per tutte le misure per gestire le crisi di mercato e per minimizzare i rischi delle imprese”.
Coldiretti vede invece di ottimo auspicio la crescita dell'export extra Ue. “Il cibo tricolore cresce su tutti i mercati, ma gli aumenti record sono stati in Cina e in Usa. Il comparto agroalimentare traina l'export made in Italy, sostenendo lo sforzo del Paese per uscire dalla recessione. Nel caso degli Usa il boom è dovuto anche alla spinta del tasso di cambio euro/dollaro favorevole, che si conferma un'opportunità per sostenere la ripresa economica. L'ottimo risultato dell'export segue i segnali positivi di ripresa anche sui consumi interni, con le vendite al dettaglio che aumentano dello 0,7% nel primo bimestre con un tasso doppio dell'1,4% nell'alimentare”.