In luglio, per il quarto mese consecutivo, l'Indice Fao dei prezzi alimentari è diminuito a causa principalmente del drastico calo dei prezzi internazionali del granturco, del grano e di alcuni semi oleosi, riflesso dell'ampia offerta di questi prodotti.

Sulla base dei prezzi di un paniere di prodotti alimentari negoziati a livello internazionale, l'Indice Fao dei prezzi alimentari ha registrato nel mese di luglio una media di 203,9 punti, un calo di 4,4 punti, ovvero del 2,1%, rispetto al valore rivisto del mese di giugno e di 3,5 punti, 1,7%, al di sotto del livello del luglio 2013.

Brusca caduta dei prezzi dei cereali e dei semi oleosi
L'Indice Fao dei prezzi dei cereali ha registrato a luglio una media di 185,4 punti, un calo di 10,7 punti, il 5.5%, rispetto al mese di giugno e di ben 36,9 punti, il 16,6%, rispetto a un anno fa.
In particolare, il calo dei prezzi internazionali del granturco (meno 9,2% dal mese di giugno) e del frumento (meno 5,8%) riflette le eccellenti prospettive della produzione come pure le abbondanti forniture per l'esportazione attese nella stagione 2014/15.
Al contrario, i prezzi del riso sono stati appena più alti, per una rinnovata domanda d'importazioni, soprattutto perché le vendite della Tailandia da riserve pubbliche sono rimaste sospese.

L'Indice Fao dei prezzi degli oli vegetali ha registrato in luglio una media di 181,1 punti, un calo di 7,7 punti, ovvero del 4,1%. Il declino ha continuato a essere guidato principalmente dal calo dei prezzi dell'olio di soia e di palma.

I valori dell'olio di soia sono scesi principalmente in risposta a prospettive di raccolto record per gli Stati Uniti, nonché alle abbondanti disponibilità in Sud America, mentre le quotazioni dell'olio di palma si sono attenuate a causa del persistere di una valuta forte in Malesia e della debole domanda di importazioni a livello globale. Anche i prezzi dell'olio di colza e di quello di semi di girasole si sono indeboliti, riflettendo le ampie prospettive di raccolto per il 2014/15.

L'Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero caseari ha registrato una media di 226,1, un calo di 10,3 punti (4,4% ?) rispetto a giugno e di 17,5 punti (7,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una diminuita domanda d'importazioni - tra cui il calo degli acquisti di burro da parte dei paesi islamici durante il Ramadan - ha contribuito alla tendenza al ribasso.

I prezzi della carne aumentano; rimangono volatili quelli dello zucchero
Il persistere di una forte domanda di carne dall'Asia, e in particolare dalla Cina, ha contribuito a far salire l'Indice Fao dei prezzi della carne, che ha registrato una media di 204,8 punti, un aumento di 3,7 punti (1,8%) rispetto al suo valore rivisto del mese di giugno e di 25,4 punti (14,1%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  Sono aumentati anche i prezzi medi del pollame e della carne ovina, mentre quelli della carne di maiale sono in parte calati rispetto al massimo storico registrato nel mese di giugno.

L'Indice Fao del prezzo dello zucchero ha registrato nel mese di luglio una media di 259,1 punti, un aumento marginale di 1,1 punti (0,4%) rispetto a giugno, e di 20,2 punti (8,4%) rispetto a luglio 2013. Negli ultimi tre mesi i prezzi internazionali dello zucchero sono stati relativamente volatili, per l'incertezza circa l'impatto di un periodo di siccità sulla canna da zucchero in Brasile, il più grande produttore ed esportatore mondiale, e per le notizie di piogge monsoniche inferiori alla media in India, il secondo produttore mondiale.