E’ quanto emerge dal dossier “Lavorare e vivere green in Italia” elaborato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente proclamata dall’Onu per domani 5 maggio e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai ministri dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dell’Agricoltura Maurizio Martina. E' stato anche aperto l’open space “Lavorare con la green economy", con straordinari esempi di creatività.
Dall’agriarredatore che costruisce nelle case muri verticali con la natura all’agrigelataio che al posto del cono offre la bruschetta da insaporire con gelati al Brunello di Montalcino o all’extravergine, dal wedding planner green che pianifica matrimoni naturali in tutti i diversi aspetti al bioingegnere che combatte le frane con le piante, fino all’alchimista dell’orto; ci sono anche nate le prime agricolonie e il Grande fratello è entrato nella stalle per dare la possibilità di controllare ogni istante la via degli animali il loro stato di benessere ed il tipo di alimentazione.
Una testimonianza del profondo processo di rinnovamento green in atto nelle campagne confermato dal fatto che quasi un’impresa agricola italiana su 3 è nata negli ultimi 10 anni.
"Oggi nelle campagne il lavoro c’è, sia per chi vuole intraprendere con idee innovative, sia per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali m anche una migliore qualità della vita”.
La crescita di opportunità nel settore agricolo è dovuta al fatto che negli ultimi anni si sono sviluppati all’interno del settore nuovi mestieri con circa il 70 per cento delle imprese giovani che - dice la Coldiretti - opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche fino agli agriasilo, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, agrigelati e addirittura agricosmetici.
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Fonte: Coldiretti