"Si è fatta finalmente quell’operazione verità da tempo auspicata sulla vicenda nitrati e sulle lacune e falsificazioni nell’attribuzione alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle acque".

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la riunione al ministero dell’Agricoltura sulla direttiva nitrati.

"Risulta ormai chiarito anche dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre - sottolinea la Coldiretti - assume un diverso teso il contributo di altre sorgenti in particolari minerali".

"Se in Europa i dati ufficiali forniti dalla Commissione confermano come tra i paesi in cui le concentrazioni massime registrate di nitrati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un modello zootecnico intensivo, nel nostro Paese – continua la Coldiretti - occorre ricercare fuori dall’agricoltura le cause del deterioramento della qualità delle acque, così come già l’accordo del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia".

Coldiretti sottolinea l'importanza del lavoro svolto dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e da quello dell’Ambiente Gian Luca Galletti che, grazie anche alla collaborazione delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, "hanno rappresentato l’ineludibile necessità di avviare già a partire dal Consiglio europeo dei Ministri dell’ambiente previsto a Creta nel prossimo luglio la revisione del perimetro delle aree vulnerabili".
L’operazione potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi indirizzi di politica agricola europea che hanno stabilito il rafforzamento delle misure di sostegno al settore zootecnico che nel nostro Paese risulta organizzato con modalità sostenibili per la diffusione sul territorio e la complementarietà con la produzione di alimenti tipici e di qualità.

"È chiaro che, una volta risolto il problema della delimitazione delle zone geografiche, rimuovendo le ingiuste accuse agli imprenditori zootecnici sarà anche possibile - conclude la Coldiretti - introdurre già a partire dal decreto di revisione degli effluenti alcune semplificazioni, con particolare riguardo ai periodi temporali di spandimento oltre che di valorizzazione del digestato proveniente dal trattamento degli stessi reflui zootecnici".