E’ quanto sostiene Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, in un documento inviato al Governo, a tutte le forze che in questi giorni hanno presentato proposte sul lavoro (Pd, Nuovo centro destra e Scelta civica) e ai presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato.
Agrinsieme ricorda la buona tenuta occupazionale del settore, malgrado il lungo e perdurante stato di crisi, caratteristica che testimonia la dinamicità e la flessibilità dell’agricoltura. Pur soffrendo gli effetti devastanti della crisi come la volatilità dei prezzi all’origine e l'aumento dei costi di produzione, l'agricoltura è riuscita almeno a non perdere posti di lavoro.
"Ma ora il mondo agricolo ha bisogno di misure per lo sviluppo" nota Agrinsieme.
Nel documento, in cui si ribadisce l’importanza strategica del settore primario per la ripresa e lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione in Italia, viene espresso un giudizio positivo sul decreto, firmato la scorsa settimana, sulle assunzioni congiunte, che rappresenta un primo passo positivo, ma deve far parte di un approccio strutturato ai temi del lavoro agricolo.
Per questa ragione Agrinsieme ha presentato al Governo e al mondo politico una piattaforma articolata di analisi e proposte per favorire l’incremento di un’occupazione stabile e di qualità.
Le misure individuate nel documento di Agrinsieme rappresentano una proposta complessiva e sistematica di revisione delle politiche sul lavoro mirate all’agricoltura, con interventi a largo raggio, che vanno dagli incentivi alla nuova occupazione (soprattutto dei giovani), alle misure per la stabilizzazione dell’occupazione agricola, ai miglioramenti da apportare sul fronte degli ammortizzatori sociali, allo sviluppo della formazione, alla semplificazione degli oneri amministrativi, all’efficacia dell’azione ispettiva, alla valorizzazione delle aggregazioni cooperative operanti in agricoltura.
Dall’attuazione degli interventi indicati, Agrinsieme stima, dunque, la creazione di centomila posti di lavoro. "E questo costituisce un contributo significativo - si legge nel documento - che il settore agricolo vuole portare alla crescita e allo sviluppo dell’occupazione in Italia".
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