Marini ha detto che questa sua decisione è stata presa "a chiusura di un ciclo politico", quando "tutto quello che potevo portare alla confederazione è stato portato". Continuerà comunque a ricoprire il ruolo di presidente onorario della Confederazione.
Nel suo intervento Marini ha sottolineato che è dall'agricoltura che può nascere il cambiamento per uscire dalla crisi perché "in essa il paradigma del 'tutto, subito e comunque', caratteristico del pensiero unico, non è possibile".
"Serve un cuneo per sfondare il pensiero unico della globalizzazione. Per questo ho costituito la fondazione 'Italia Spa', che presenterò a dicembre, dove S sta per sostenibilità", ha quindi reso noto Marini.
La fondazione si pone come obiettivo quello di "modificare, condizionare la politica", perché occorre fare "riforme vere, scelte coraggiose, cosa che - secondo Marini - il governo delle larghe intese, benché fosse nato per quello, non ha fatto".
Marini ha ribadito le proprie critiche nei confronti delle altre organizzazioni di rappresentanza, legate secondo lui ad un'idea vecchia di sindacalismo e più impegnate a proteggere se stesse che gli associati. "Non bisogna lamentarsi e rivendicare, ma proporre e fare - ha concluso - La differenza con altri movimenti è proprio il fatto che nella mia idea c'è tanto da fare in positivo".
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Fonte: Agrapress